L'uxoricida visionario era stato in cura
MESAGNE – Antonio Fina, il 75enne mesagnese che il 19 marzo scorso ha ucciso la moglie Concetta Milone, era andato più volte da un neurologo per visite specialistiche. E l’omicida stesso, ieri mattina durante l’interrogatorio di convalida tenutosi in carcere, ha ripetuto diverse volte che aveva fatto delle cure (ma non specificando di che tipo). Ora si cerca di approfondire questo lato della drammatica vicenda, che sembra alquanto ingarbugliato. Perché – da fonti bene informate – l’uxoricida Antonio Fina ha seguito delle terapie con un neurologo brindisino e quindi si trova nella lista dei pazienti affetti da patologie psichiche.