La Corte d’Assise d’Appello di Taranto ha ridotto da 17 anni a 14 anni e 10 mesi la pena inflitta alla 49enne Maria Grazia Greco, di Surbo (Lecce), condannata per aver ucciso a martellate il marito Antonio Ingrosso, fabbro 45enne di Torchiarolo, e averne bruciato il cadavere, poi occultato nei pressi di Casalabate. All’imputata è stata riconosciuta l’attenuante della “provocazione”
TORCHIAROLO – Quasi un'ora e mezza, al termine della quale i carabinieri del reparto investigazioni scientifiche (Ris) si portano via il sifone di un lavandino ed individuano un numero di reperti che resta top secret. Precisamente dalle le 14.50 alle 16.26. Tanto è durato il sopralluogo svolto - nella villetta di via Ruffini 1 - dai carabinieri del Ris, dove il 7 gennaio scorso, fu ucciso a martellate dalla moglie il fabbro di Torchiarolo, Antonio Ingrosso (50 anni). O almeno questo è il risultato delle indagini sino ad oggi. Si tratta della seconda volta che i sigilli vengono rimossi dall'abitazione in cui Ingrosso fu ucciso con dieci martellate al cranio – secondo la perizia svolta dal medico legale Alberto Tortorella – da Maria Grazia Greco, rea confessa.