L’ergastolo? Non è detto. Perché se sarà ‘ribadito’ dovrà essere meglio motivato, ad ogni modo una Corte d’Assise d’Appello in composizione diversa da quella che si è già espressa, dovrà meglio valutare le aggravanti oltre che il trattamento sanzionatorio.
Tre colpi di una calibro 7.65 e sei di un revolver, molto probabilmente una calibro 38: tutti sparati alle gambe dell’imprenditore 74enne, Gerardo Vero, morto lunedì mattina (8 dicembre) in ospedale dopo il ferimento avvenuto la sera prima nella sua villetta di Tuturano.