Game Over davvero, tranne che per tre: per gli altri, pena definitiva
Il blitz scattò il 18 novembre 2013. Chiuso lo stralcio abbreviato
Il blitz scattò il 18 novembre 2013. Chiuso lo stralcio abbreviato
Ai domiciliari per associazione di tipo mafioso, poteva uscire solo per recarsi a lavorare nella macelleria della compagna ma, da quanto è stato accertato dai carabinieri, nell'attività commerciale in un'occasione non si è recato, e tanto è bastato perché fosse revocata la misura cautelare dei domiciliari
Arriva il conto dell'accusa per i "cugini" nonché "rivali" in chiave Scu del gruppo di presunti esponenti di un altro clan di stanza a San Pietro Vernotico che era stato azzerato. Oggi le richieste di pena, fino a 18 anni di reclusione, del pm della Dda di Lecce
S. PIETRO VERNOTICO - “Vive lontano da un anno e mezzo, ha interrotto i suoi contatti con la criminalità organizzata”.
BRINDISI - “A Natale 5 mila euro a casa de lu Rafele dobbiamo portare…prendessero 1.000 euro ciascuno e le portassero a casa te lu vagnone…stava venendo lu Bonetti, adesso vi acchiappo sul fatto, tutti e due…la dovete finire di fare i cazzi vostri, tutti quanti".
BRINDISI - E’ uno scontro al vertice, non c’è pax a San Pietro e dintorni: Raffaele Renna detto “Puffo” contro Lucio Annis, detto “Spennato”. Vince Puffo e i giochi sono fatti. E i vecchi avversari “vengono fatti parcheggiare” dai luogotenenti.
Ecco tutte le foto degli arrestati dell'Operazione Game Over condotta la notte scorsa e sino all'alba dai carabinieri del Comando provinciale di Brindisi che hanno eseguito o notificato in carcere 46 ordinanze di custodia cautelare a capi e gregari dei clan Scu.
BRINDISI - Ci sono anche gli attentati dinamitardi ai camioncini e alle attività della famiglia Fago nel novero delle accuse formulate ad alcune delle persone arrestate stamani su ordinanza di custodia cautelare. Sono numerosissimi gli episodi di spaccio di droga, per lo più cocaina.
Con i soldi dell’attività di traffico e spaccio di droga mantenevano i detenuti, ma solo quelli formalmente affiliati alla Sacra corona unita e le rispettive famiglie. Ma non solo: si occupavano di pestaggi, di estorsioni, intimidazioni. Perfino di un omicidio.