Cocaina da canali calabresi e baresi: il ruolo centrale di Oria
Un gruppo operante in paese si riforniva da un sodalizio operante a Martina Franca. Una bancarella di frutta e una rivendita di legna le basi logistiche
Un gruppo operante in paese si riforniva da un sodalizio operante a Martina Franca. Una bancarella di frutta e una rivendita di legna le basi logistiche
Ordinanze eseguite nei confronti di 22 soggetti: 13 in carcere e sette ai domiciliari. Sono 170 circa i militari coinvolti
Plauso dell'associazione ai militari della compagnia di San Vito dei Normanni per l'inchiesta su spaccio e tentate estorsioni
La bestiola prelevata da due indagati e condotta nelle campagne, dove viene uccisa con colpi di arma da fuoco, dopo un tentativo di soffocamento con una corda. Infine la carcassa viene bruciata
Sono finiti in carcere un 34enne e un 42enne di Brindisi e un 33enne di San Pietro Vernotico
Gli uomini della sezione operativa di Lecce della Direzione investigativa antimafia, in queste ore, stanno confiscando, in via definitiva, beni per 2,5 milioni di euro allo storico boss della "Sacra Corona Unita", Salvatore Buccarella.
BRINDISI – Un gommone a Villanova per coprire la zona a maggiore intensità di presenze turistiche estive della costa brindisina, e un altro a Brindisi per gli interventi nell’area a sud della provincia, oltre alle motovedette in stand-by per gli interventi più importanti a tutela della vita umana e dell’ambiente
ORIA - Per appropriarsi delle generalità di persone, prima di sparire e non pagare le fatture, spesso venivano rubati i documenti. In un caso a una ragazza, una baby sitter, pur di ottenere le sue generalità era stata proposta un'offerta di lavoro.
ORIA - Una vera e propria multiutility criminosa quella colpita stamani all'alba dai carabinieri nelle province di Brindisi (e soprattutto ad Oria), Taranto, Bari, Matera e persino in Sardegna, a Nuoro. Gli arresti effettuati sono 19, quattro delle quali agli arresti domiciliari, il resto in carcere.
CAROVIGNO - “Sì, l’incendio l’ho fatto appiccare io, ma non volevo fare del male ai bambini”. Ha ammesso d’essere stato lui il mandante di quel terribile episodio di fuoco ai danni della ex moglie, Rocco Marrazza, difeso dall’avvocato Alberto Magli.
BRINDISI - Il fratello del latitante, esperto nelle modalità di approvvigionamento della droga. Il punto di riferimento per la fornitura di sostanza, attivo 24 ore su 24 a Francavilla, in grado di smerciare droga a chili.
BRINDISI – C'è anche l'ex contrabbandiere brindisino Giovanni Rillo, 56 anni, tra le persone coinvolte nella maxi operazione della Polizia stradale denominata “Ghost Car” che ha radiato oltre diecimila veicoli con intestazione fittizia dalla circolazione stradale.
VENEZIA – Il 31 luglio dello scorso anno 310 chilogrammi della tonnellata di marijuana trafficata degli indagati dell'operazione “Underground” condotta dalla questura di Venezia, che oggi ha portato all'arresto di 11 persone tra albanesi e italiani, furono sequestrati proprio nel porto di Brindisi.
LECCE - Il capo era Raffaele Martena, il giovane brindisino di Tuturano protagonista di un tentativo di evasione dal carcere di Lecce, anche secondo la sentenza di primo grado del processo Peter Pan. Martena è stato condannato a 12 anni di reclusione
CEGLIE MESSAPICA - Tre condanne, due assoluzioni. Si è chiuso così il primo grado del processo per spaccio di droga sorto dall’inchiesta “Messapia” che portò nel 2009 all’esecuzione di 7 ordinanze di custodia cautelare e all’iscrizione nel registro degli indagati di altre sei persone, tutte di Ceglie Messapica.
FRANCAVILLA FONTANA – La coca la chiamavano “bamba” o anche “caffè”, l'hashish doveva essere di quello buono, del tipo “Ds+”, i pagamenti avvenivano attraverso accrediti su carte prepagate e le contrattazioni erano accordate attraverso Facebook, lo scambio della droga, poi, avveniva alle fermate degli autobus, nei ristoranti, vicino ai centri scommesse nei bar e anche nelle chiese.
I carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana stanno portando a termine una operazione antidroga denominata Fast Delivery, contro un gruppo di giovani spacciatori legati a famiglie della criminalità della zona. I contatti con gli acquirenti avveniva attraverso i social network.
BRINDISI – Attesa anche a Brindisi per l’esito dell’operazione di acquisto di Avio, che vede ormai in vantaggio l’americana General Electric sulla francese Safran. Secondo l’edizione online del Wall Street Journal, il passaggio di gran parte dell’unica azienda italiana nel settore della motoristica aerospaziale al colosso americano sarebbe questione al massimo di 48 ore.
Con altre tre condanne in primo grado al termine di un altro scampolo del processo Last Minute, si chiude un altro capitolo di storia recente della malavita organizzata e trova conferma (naturalmente si tratta di una sentenza non definitiva) il ritratto della nuova Scu fatto dall’ultimo dei pentiti, Ercole Penna. Oggi è stata la volta di Giancarlo Capobianco, l’imprenditore di Francavilla Fontana che pare proprio fosse il referente, non formalmente affiliato, per la città degli Imperiali.
BRINDISI – La conferma della riconversione verso il traffico e lo spaccio di droga della criminalità brindisina arriva in queste ore da una operazione che la Squadra Mobile della questura sta conducendo nel capoluogo ed altri centri della provincia, per eseguire 12 ordinanze di custodia cautelare – alcune verso persone già detenute – e numerose perquisizioni domiciliari. Nel gruppo dei soggetti colpiti dai provvedimenti richiesti dal pm Pierpaolo Montinaro ed emessi dal giudice delle indagini preliminari Paola Liaci, spicca il nome do Donato Borromeo, che proprio in seguito al sequestro nella sua auto di sostanza stupefacente, e poi di una pistola nella sua abitazione sulla costa al nord, è attualmente in stato di custodia cautelare.
BRINDISI - Hanno ammesso tutto, dalla prima all’ultima spaccata, i sette brindisini arrestati l’altro ieri per aver seminato il panico tra i commercianti del centro della città e i gestori di aree di servizio. Gli indagati, raggiunti l’altro ieri da una ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm Pierpaolo Montinaro, disposta dal gip Maurizio Saso ed eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Brindisi che hanno condotto le indagini, sono stati sottoposti stamani a interrogatorio di garanzia.
BRINDISI – Partita chiusa con un’altra delle bande delle spaccate che hanno messo sotto pressione negozi, agenzie di scommesse e aree di servizio a Brindisi e dintorni. E questa volta gli arrestati, sette (uno dei quali già detenuto per altro) sono tutti del capoluogo, gente che aveva scartato dopo qualche tempo il mestiere di ladri di cavi in rame: poco remunerativo “alla fonte” anche se lucroso negli altri passaggi, disagiato (fango e fatica nei campi fotovoltaici, al buio e spesso nel fango), e comunque sempre rischioso. Più facile e conveniente spaccare vetrine e scassinare slot machine. Una riconversione di cui i carabinieri del Nucleo investigativo provinciale di Brindisi hanno appreso già dalle prime battute delle indagini, battezzate perciò “Cuprum”, rame, per il collegamento con il “mestiere” originario della banda.
BRINDISI - In trappola la banda delle spaccate nei negozi del centro di Brindisi, in alcune aree di servizio. Sette persone sono state colpite da ordinanze di custodia cautelare spiccate dal gip del tribunale del capoluoco su richiesta della procura. L'operazione è attualmente in fase conclusiva, ed ha alle spalle accurate indagini su altrettanti episodi consumati alcuni mesi fa.
TORRE SANTA SUSANNA - “Quel Daniele, non è Melechì. E’ un'altra persona, per di più balbuziente”. La contestazione, mossa dall’avvocato difensore di Daniele Melechì, si riferisce a una conversazione tra uno dei luogotenenti del clan, per l’appunto Daniele Melechì, e il capo della presunta associazione per delinquere di stampo mafioso con base operativa nella masseria “Canali” di Torre Santa Susanna i cui componenti, dopo le condanne in primo grado, stanno affrontando il processo in appello, a Lecce.
BRINDISI - A quasi due anni di distanza dal giorno in cui la moglie di Ercole Penna varcò la soglia del commissariato di Mesagne per informare i poliziotti che il marito aveva deciso di pentirsi, arriva il primo conto della giustizia per alcuni fra quanti sono stati “incastrati” proprio dalle dichiarazioni di “Lino lu biondu”.