BARI – Un ordine del giorno approvato a maggioranza dal consiglio regionale pugliese, con l'astensione dell'Udc, impegna la giunta regionale ad accelerare i tempi per la sottoscrizione della convenzione con le aziende elettriche del polo energetico brindisino, prevedendo in particolare la esclusione dell'impiego di Cdr o del Css come combustibile su tutto il territorio regionale (alla centrale Enel di Cerano e alla Colacem di Galatina) e la esclusione della realizzazione, da parte dell'Enel, di impianti da fonti rinnovabili sul territorio della Provincia di Brindisi.
BARI – Tre consiglieri regionali salentini del Pd, Giuseppe Romano, Sergio Blasi, Antonio Maniglio, hanno presentato stamani in Consiglio regionale un ordine del giorno in materia ambientale e filiera del rifiuto, riguardante gli accordi di impatto ambientale delle centrali brindisine, e in particolare la cosiddetta convenzione Enel, da rinnovare, di cui esiste una bozza di accordo definita con la società elettrica da Regione Puglia, Comune e Provincia di Brindisi. I proponenti ricordano che giovedì 31 marzo si svolgerà a Roma la conferenza dei servizi per il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale alla centrale “Federico II” di Cerano, e chiedono che l’approvazione della convenzione venga accelerata in maniera sinergica con la conclusione dell’iter dell’Aia, proponendo che la Regione applichi le previsioni del Piano energetico ambientale regionale, che venga esclusa la clausola che prevede la combustione di Cdr nella stessa centrale ma anche nel cementificio Colacem di Galatina. Inoltre chiedono che ad Enel venga preclusa la possibilità di realizzare in territorio brindisino impianti di fonti rinnovabili.