Romanazzi contro Romanazzi
BRINDISI - C’è un convitato di pietra al tavolo della vicenda Acque Chiare: un atto di pignoramento, seguito da una istanza di vendita all’asta di tutte le particelle catastali del complesso sequestrato il 29 maggio 2008 dalla procura di Brindisi, fatta eccezione per le ville per le quali le transazioni di vendita sono già completate. Il clamoroso esito di questa procedura è al momento congelata dal fatto che l’intera area (ville incluse) è appunto gravata dal sequestro penale che ha la prevalenza su ogni altra pretesa. Ma l’elemento davvero dirompente è rappresentato dal fatto che la società che sta dietro il pignoramento e l’istanza di vendita all’asta, la Brindisi Real Estate, è controllata al 51 per cento da Sar Costruzioni Srl, amministrata da Vito Romanazzi, e con soci lo stesso Vincenzo Romanazzi e altri suoi figli.