Scu, si è suicidato il pentito Sandro Campana: accusò il fratello Francesco
Si è impiccato presso la località segreta in cui era sottoposto ai domiciliari. Rivelò i segreti su fatti di sangue della Scu
Si è impiccato presso la località segreta in cui era sottoposto ai domiciliari. Rivelò i segreti su fatti di sangue della Scu
Il pubblico ministero invoca sei anni per il neo pentito, imputato in abbreviato: “Attenuante della collaborazione”. Il conto più alto presentato per Martena: 16 anni
Antonio Campana ai pm della Dda di Lecce: “Il gruppo di Penna voleva imporsi su quello di mio fratello Francesco. Prima del 41 bis accordo tra i due per stare uniti”
Antonio Campana ai pm della Dda: “Mio fratello Francesco mi disse che Penna stava collaborando, mi accorsi di essere seguito dai carabinieri”
Sopralluogo in contrada Cerasina sulla Selva di Fasano. Forse le rivelazioni di un dichiarante dietro la scoperta
Nel verbale di Antonio Campana leggibili i nomi di alcuni associati: “Attivi nel campo della droga, dovevamo restare tutti uniti ma i rapporti si guastarono per alcuni crediti”. Confermato il tentativo di evasione di Martena dal penitenziario di Lecce
Depositato il primo verbale di Antonio Campana: “Martena trasmetteva ordini all’esterno con bigliettini consegnati a un parente durante i colloqui. Con lui e con Raffaele Renna creai un nuovo gruppo”. Il suo ex compagno di cella al 41 bis nel carcere di Opera
Il primo verbale dell’ergastolano: “Martena voleva uccidere i fratelli Polito, io non ero d’accordo e per questo mi procurai un telefono in carcere per farlo parlare con quei due che erano liberi. Ho ucciso Delle Grottaglie con Gagliardi, sono stato affiliato con il grado di camorrista”
Per Roberto Leuci, di Brindisi, chiesto programma di protezione. Ricostruiti l’attentato a colpi di Kalashnikov alla ditta Cannone e lo spaccio di droga in carcere. Tra gli imputati Coffa e Polito, all'ergastolo per l'omicidio Tedesco
Il nuovo pentito Montedoro confessa fatti di sangue per i quali non è mai stato indagato: “Nella bottega c’era anche la moglie”. Verbali secretati
Tommaso Montedoro ha riferito degli anni vicini a Vito di Emidio. E ha negato di aver ucciso Potenza, nel parcheggio del centro commerciale
Nuovi verbali di Sandro Campana, fratello di Antonio e Francesco: “Mi fece consegnare una sfoglia, io avrei anticipato 75mila euro, lui il resto”
La difesa chiedeva le attenuanti generiche, dopo la condanna a 11 anni per l’omicidio di Toni Cammello. Confessò subito quello di Pasimeni dal quale era stato assolto
Appello bis per Vito Di Emidio condannato a 27 anni per oltre 20 omicidi confessati, da quello di don Ciccio Guadalupi a Giuliano Maglie: in questo troncone non risulta detenuto, la difesa ha ottenuto l'annullamento con rinvio dalla Cassazione. Appello bis anche per Cosimo Poci accusato di associazione mafiosa
Nuovi verbali del pentito Sandro Campana: "Fornitore Mino Perrone di Torchiarolo, grado di Vangelo. Mi chiese di intervenire per recuperare 26mila euro di eroina non pagata". Confermati i contatti con la Calabria, svelate le lettere tra Alula e Monteforte
"Grazie ai poliziotti per l'umanità e la vicinanza che hanno manifestato nei miei confronti". Sono parole di profonda gratitudine nei confronti degli agenti della questura di Brindisi quelle di Leonardo, l'ex collaboratore di giustizia tarantino
Anche due donne accusate di associazione mafiosa: richiesta di 4 anni per Maddalena Miceli e Pia Romano. Prima patente di attendibilità per il neo collaboratore. Tutti imputati nel processo scaturito dal blitz chiamato Pax di dicembre 2014: indagini partite dall’omicidio Santoro, rimasto ancora senza responsabili
“Ne parlammo nel 2009, io mi opposi: non volevo commettere omicidi”. Il primo verbale del pentito Sandro Campana: “Lascio la Scu dopo venti anni di affiliazione. Pino Rogoli ora è solo un simbolo”.
L’impianto accusatorio regge, intonso. L’unica novità è che la Corte d’Assise d’appello di Lecce ha deciso uno sconto di pena di 16 anni e 8 mesi a carico di un neo pentito del Brindisino al termine del secondo grado di un processo per omicidio compiuto a bastonate
Ai carabinieri del reparto operativo è toccato risalire ai fatti, avvenuti in località protetta e per questo complessi da ricostruire: Leonardo Greco, 35 anni, di Mesagne, è l'autore del ferimento della convivente.
FRANCAVILLA FONTANA - “Nessun rito per le affiliazioni, nessun grado, ma so che faceva parte della Scu, lo avevo sentito dire”. Ha parlato in videoconferenza oggi di “Zio Carlone” l’ultimo dei pentiti, il mesagnese Cosimo Giovanni Guarini, alias Maradona, durante l’udienza del processo con rito abbreviato a carico di Giancarlo Capobianco, francavillese, il re dei casalinghi che sarebbe stato il riferimento di Ercole Penna, detto Lino lu biondu per Francavilla Fontana, di Gaetano Leo, e di Salvatore Capuano.
MESAGNE – Dopo pochi giorni la notizia che Cosimo Giovanni Guarini alias “Maradona”, appartenente alla Sacra corona unita mesagnese è diventato un collaboratore di giustizia, i figlioletti con la compagna sono stati trasferiti in una località protetta per garantire la loro sicurezza. Intanto, da fonti ufficiose, dopo i quattro episodi intimidatori verso la famiglia di Guarini delle scorse settimane, compresa quella della madre che vive a Mesagne, è arrivato il quinto pochi giorni fa: un ordigno è stato posizionato sull’abitazione in via Bandello (casa della madre del pentito). Sul posto oltre agli agenti del commissariato mesagnese anche gli artificieri di Brindisi.
BRINDISI – Il vero affare? Le assunzioni, la promessa di un posto di lavoro da ottenere compiendo una vera e propria estorsione. Oltre al “pizzo” tradizionale,
BRINDISI – Otto anni al pentito Ercole Penna, il collaboratore di giustizia che ha messo in chiaro la rete più recente di affari e riciclaggio dei nuovi gruppi nati nel brodo di coltura della Sacra corona unita, che hanno sempre Mesagne come centro di equilibrio ma filiali per il business a Francavilla Fontana, Brindisi, Ceglie Messapica e altri centri. Penna - che aveva rinunciato a presenziare - è stato giudicato con il rito abbreviato dal giudice dell’udienza preliminare di Lecce, Marco Cazzella (l’indagine è infatti della Direzione distrettuale antimafia salentina), in una anticipazione – se così si può definire – del processo ordinario alle nuove colonne della Scu del Brindisino colpite il 29 settembre 2010 dall’Operazione Calipso del Ros dei carabinieri. Il pm antimafia Alberto Santacatterina aveva chiesto 10 anni, ma il giudice ha accolto le richieste dell’avvocato Sergio Luceri, che ha difeso il collaboratore di giustizia, emettendo un giudizio con una pena inferiore.
MESAGNE - Ancora Penna, ancora rivelazioni da parte del pentito che stavolta fa i nomi di due insospettabili imprenditori del Brindisino. Si tratta di un impresario attivo nel mondo della notte e delle discoteche, e del proprietario di un prestigioso hotel-ristorante a cinque stelle, entrambi legati al clan dei Mesagnesi e a Daniele Vicientino in particolare.