SAN DONACI - Microembolie intestinali. La causa della morte di Giovanni Fortunato, 36enne sordomuto sul cui decesso è in corso un’inchiesta, è stata accertata nel corso dell’autopsia che è stata effettuata nel pomeriggio di oggi nel cimitero di San Donaci, dopo la riesumazione della salma.
SAN DONACI - Sono 28 i medici, infermieri e operatori sanitari degli ospedali di Brindisi e San Pietro Vernotico raggiunti stamani da una informazione di garanzia per la morte del 36enne di San Donaci, Giovanni Fortunato, ricoverato per una diagnosi di “ictus giovanile” e deceduto il 19 scorso dopo un’operazione per una lesione gastro-intestinale.
BRINDISI – “Un letto omologato per quasi duecento chili di peso non c’è né a Brindisi né a Lecce, né a Bari. Il massimo che abbiamo sopporta 150 chili. Purtroppo non è mai stato previsto un intervento chirurgico per una persona obesa e sia l’attrezzatura che un letto di quella portata costano troppo. Forse sarebbe il caso di investire nello stile di vita della gente piuttosto che acquistare attrezzature mediche o letti per grandi obesi”, è la risposta che giunge dall’ospedale Perrino di Brindisi.
BRINDISI – Non solo non ci sono posti ma chi pesa 190 chili non può nemmeno permettersi di ammalarsi. Almeno non nel Brindisino. Non ci sono letti in grado di sopportare un peso di quasi due quintali e non c’è personale medico disposto a operare senza l’attrezzatura adeguata. Perché non c’è nemmeno quella. Ed è così che un 53enne di San Pietro Vernotico, M.D.L. , martedì ha rischiato di morire per un’appendicite trasformatasi in peritonite.
BOLOGNA - Giallo sulla morte di un pensionato di Francavilla Fontana, Angelo Ciraci (67 anni), deceduto nella serata di ieri, presso l'ospedale Sant'Orsola di Bologna, a seguito di una peritonite da infiammazione forse dovuta ad un corpo estraneo. La Procura del capoluogo emiliano ha aperto un'inchiesta contro ignoti per omicidio colposo e disporrà l'autopsia per far luce sulla morte. Obiettivo: accertare il collegamento tra il decesso dell'uomo, operato nelle scorse settimane al policlinico di Bologna, e la presenza nel suo addome di un tubicino di plastica, residuo di un intervento precedente a cui era stato sottoposto in altre strutture.