Polveri sottili in Puglia: nel Brindisino il record di superamenti
I dati del monitoraggio regionale effettuato dall'Arpa. Ben 33 sforamenti registrati dalla stazione di Torchiarolo-Don Minzoni
I dati del monitoraggio regionale effettuato dall'Arpa. Ben 33 sforamenti registrati dalla stazione di Torchiarolo-Don Minzoni
Quattro esperti, tutti docenti universitari, bocciano i rilievi e le richieste di Legambiente al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria a Torchiarolo, e concordano con le valutazioni di Arpa Puglia
BARI - E' di origine sahariana, polvere trasportata dalle correnti aeree dai venti meridionali e occidentali, la percentuale più alta di polveri sottili PM10 che fa ne fa salire le concentrazioni in tutta la Puglia. Sino alla soglia di rischio che l'Unione Europea punisce con apposite sanzioni. Lo ha accertato una ricerca condotta per 48 mesi nei laboratori di chimica (Bari) e fisica (Lecce) delle due Università regionali, con metodi e strumenti innovativi che ora destano molto interesse anche all'estero. Lo spiega un articolo diramato dall'ufficio stampa della Regione Puglia, che in questa ricerca ha investito 800mila euro su circa 1,2 milioni. Ma c'è anche il caso Torchiarolo, che con i suoi 48 sforamenti ha il record delle PM10 in Puglia, e dove l'Arpa conferma che il principale accusato sono i camini e la combustione della legna. Ne parla uno consigliere comunale in un suo intervento.