Da solo affronta le guardie giurate che stanno trasferendo alcuni sacchi di banconote davanti alle Poste centrali di Brindisi. Sono le 7,30 della vigilia di Natale. Prima una colluttazione, poi gli spari. Un vigilante resta ferito ad una gamba, il rapinatore viene bloccato dall'altra guardia giurata, arriva la polizia e lo ammanetta. Lui è il 37enne Giuseppe Maisto, una scheggia impazzita armata di fucile semiautomatico calibro 12. Tutto questo in piazza Vittoria, cuore della città.
BRINDISI - “Dammi i soldi o ti faccio fare la fine di quello di Taranto” (l'allusione era al vigilante Francesco Malcore assassinato il 19 dicembre scorso nella rapina al rione Tamburi ndr). Poi gli spari e il sangue in piazza Vittoria, di primo mattino dopo il tentativo d'assalto solitario alle poste centrali a scopo di rapina da parte del 37enne Giuseppe Maisto, pluripregiudicato, da un mese sparito da casa dove era agli arresti domiciliari. Sono circa le 7.30 quando il bandito, a volto scoperto, mette in atto il tentativo di rapina alle poste centrali di piazza Vittoria.
BRINDISI - Vigilia di Natale di sangue e violenza in pieno centro a Brindisi, dove un rapinatore ha sparato ad una guardia giurata in servizio davanti alla sede delle Poste in piazza Vittoria, prima di essere catturato dalla polizia. Risponderà di tentato omicidio, tentata rapina, porto e detenzione di arma fa fuoco modificata e spari in luogo pubblico. Il vigilante è stato raggiunto ad una gamba da una scarica di pallini esplosa con un fucile a canne mozze impugnato da Giuseppe Maisto, 35 anni, un'autentica scheggia impazzita nel panorama della malavita locale, già condannato a sette anni e mezzo di carcere il 18 giugno del 2010 per altre due rapine in città.
BRINDISI – Si precipitano per sventare un tentativo di rapina in itinere alle poste del Casale, ma lungo via provinciale San Vito finiscono prima contro una Fiat Multipla e poi sfondano un muretto restando feriti. Non sono per fortuna gravi le condizioni di due carabinieri in servizio presso la compagnia di Brindisi, ricoverati all'ospedale Perrino dopo l'incidente nel corso dell'operazione di servizio. I due militari si stavano recando poco prima delle dieci all'ufficio postale del quartiere Casale di viale Duca Degli Abruzzi, dove qualche passante si era accorto di tre individui, con una sciarpa avvolta sulla faccia, che si aggiravano con fare sospetto probabilmente per mettere a segno una rapina.
CASALINI (CISTERNINO) – Incursione all’Ufficio postale. Ma l’assalto, tentato nel cuore della notte, è fallito sul nascere. Il sistema di allarme ha scompaginato i piani della banda, costretta alla Caporetto per non finire nella rete delle forze dell’ordine. E’ accaduto, attorno alle quattro del mattino nella borgata di Casalini (frazione di Cisternino). Ignoti avrebbero forzato la porta d’ingresso della struttura che ospita gli uffici delle Poste, in Piazza Sandro Pertini.
BRINDISI – Avrebbero a lungo rovistato tra la corrispondenza, a caccia di documenti e oggetti di valore. La banda dei postini infedeli è stata scoperchiata all’alba di oggi, nell’ambito dell’operazione cellophane. A partire dalle prime ore del mattino, il personale della Sezione di Brindisi del Compartimento di polizia postale e delle Comunicazioni per la Puglia ha eseguito 6 misure restrittive su ordinanza (4 arresti domiciliari e 2 in carcere) ad altrettanti dipendenti di Poste Italiane. Nei guai alcuni addetti al servizio smistamento della corrispondenza di Brindisi. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura brindisina.
FRANCAVILLA FONTANA - Seconda rapina in meno di un mese alle poste centrali di Francavilla Fontana, a un passo dal castello degli Imperiali, vecchia sede del municipio, con modalità identiche al colpo messo a segno il primo settembre scorso. Tutto è accaduto intorno alle 14 e 30. Tre rapinatori, con il volto coperto da passamontagna e mano armata da altrettante pistole, hanno preso d’assedio l’ufficio postale, pretendendo che venisse consegnato loro il denaro contante delle casse, ancora in corso di quantificazione. Così hanno fatto i dipendenti dell’ufficio che, anche per evitare ritorsioni nei confronti dei clienti che affollavano la sede, hanno eseguito gli ordini dei rapinatori.