Secondo i periti nominati dall'Enel, "sono stati fatti tutti gli interventi per evitare qualsiasi forma di dispersione di polveri di carbone". E' quanto emerso nel corso di una nuova udienza del processo sulle dispersioni di carbone dal nastro trasportatore della centrale Federico II, che vede imputati 13 dirigenti Enele e due imprenditori locali
BRINDISI - Gli studi sull'ambiente a rischio e i danni per le perdite nel settore agricolo, ma anche i soldi spesi per il Festival di Al Bano, le degustazioni e i viaggi sotto l'egida Filia Solis e perfino per l'ufficio stampa interno: secondo la Provincia di Brindisi, l'Enel dovrebbe risarcire il territorio e farsi carico di tutte le spese effettuate dall'Amministrazione negli ultimi anni. È scritto nella memoria di costituzione di parte civile presentata dagli avvocati Rosario Almiento e Vittorio Rina nella prima udienza contro i dirigenti della società finiti sotto accusa nel processo che i è aperto il 12 dicembre scorso.