BRINDISI - Il sindacato Confsal chiede un incontro urgente al commissario straordinario della Provincia di Brindisi sulle prospettive di riassetto degli organici del futuro ente che dovrebbe nascere – salvo le auspicate modifiche chieste da molti Comuni – dalla fusione con Taranto.
BRINDISI - L'unica provincia in Italia che viene smembrata con il decreto sul riordino varato dal governo è quella di Brindisi: Fasano, con l'area metropolitana di Bari, poi Mesagne, Erchie, Torre S.Susanna, S.Pancrazio Salentino, San Donaci, Cellino San Marco, S.Pietro Vernotico e Torchiarolo con Lecce. Taranto perde solo Avetrana a vantaggio di Lecce.
BRINDISI - Sembra molto difficile recuperare gli errori compiuti negli ultimi due mesi. I sindaci del Brindisino sono divisi: la maggior parte della popolazione voleva passare alla provincia di Lecce, pertanto i Comuni che hanno ottenuto dal decreto governativo questo accorpamento hanno un'ottima ragione per non tornare indietro. Il sindaco di Brindisi, Cosimo Consales, lunedì proverà a convincere tutti a fare fronte unico per ottenere una revisione del decreto e convincere il governo a creare un'unica provincia da quelle di Lecce, Brindisi e Taranto, ma è già arrivato un no all'incontro dal sindaco di San Pietro Vernotico, Pasquale Rizzo, che accusa Pd, Udc, Noi Centro, Consales e Massimo Ferrarese di aver portato il Brindisino alla lacerazione insistendo sull'asse con Taranto e sulla teoria dei due capoluoghi per una sola provincia.
ROMA - Otto Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Campania, Molise e Sardegna) hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto Salva Italia del 4 dicembre scorso che, all'articolo 23, ha introdotto una serie di norme che hanno 'svuotato' di fatto le competenze delle Province, e ha modificato il sistema elettorale delle Province stesse.
ROMA - Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi il decreto legge di riforma delle Province. Saranno in totale 51 (sulle attuali 86) a partire dall’1 gennaio 2014 comprese le città metropolitane. Ad annunciarlo il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi illustrando il decreto sulle Province. Brindisi è stata, da questa prima approvazione del Governo, accorpata alla Provincia di Taranto ma si aspetta la decisione, ultima, del Parlamento.
ORIA – Dopo il tam tam politico degli ultimi giorni e dopo le ultime dichiarazioni di alcuni esponenti politici di Oria, il sindaco Cosimo Pomarico ha deciso di aggregarsi alla Provincia di Lecce, così come il resto dei Comuni del Brindisino (eccetto Fasano che ha scelto Bari). Il primo cittadino alla vigilia del consiglio comunale, ha dichiarato che non sceglierà più Taranto ma il capoluogo del Salento.
LATIANO - Anche il Comune di Latiano preferisce essere accorpato alla Provincia di Lecce, smentendo le ultime voci sulla scelta di andare invece con quella di Taranto. Lo ha deciso questa mattina, in una seduta monotematica e straordinaria il consiglio comunale, con 14 voti favorevoli e 3 astenuti (Lista De Giorgi). Quindi, ad oggi, sono solo due i comuni che chiedono l'adesione ad un'altra provincia che non sia Lecce, ovvero Oria (che dice Taranto) e Fasano (Bari).
BARI - Non c'è alcuna unanimità tra i presidenti delle Province pugliesi sui nuovi assetti da dare alle future entità amministrative, dopo lo scioglimento di quelle che non rientrano nei parametri fissati dalla spending review del governo Monti. E allora meglio, a questo punto, che siano i Comuni a manifestare le loro preferenze per i nuovi assetti da dare allo Stato nei vari territori. Lo ha detto stamani l'assessore regionale al Federalismo, Marida Dentamaro, dopo aver incontrato, su richiesta del presidente Upi- Puglia, Schittulli, i presidenti delle Province pugliesi che hanno preferito rappresentare le loro posizioni nell’incontro odierno piuttosto che affidarle alla Cabina di Regia, prevista dalla legge regionale 36/2008.
BARI - La questione non può essere affrontata - come sta avvenendo a Brindisi - nel clima di uno scontro tra fazioni politiche, o ponendo condizioni propagandistiche e assai poco realistiche. I nuovi assetti territoriali amministrativi devono tenere innanzitutto conto di due cose: le esigenze di rilancio dell'economia, quindi le compatibilità poste soprattutto dalle linee di sviluppo; la qualità e la garanzia dei servizi per i cittadini, dalla sanità, alla giustizia, al fisco, alla scuola, ai trasporti. Lo dicono i sindacati confedereali Cgil, Cisl e Uil dopo un incontro avvenuto ieri l'altro a Bari con l'assessore regionale Marida Dentamaro, e riportano sulla terra il confronto in atto tra amministrazioni locali, e all'interno delle stesse tra le forze politiche.
BRINDISI - “Dillo a Salvatore, che vuole fare”. Uno degli affiliati alla Scu dei tempi del fotovoltaico e dell’eolico, si rivolge così a “Netta”, al secolo Antonia Caliandro. Si parla di soldi, dei “pensierini”, dei proventi delle estorsioni che vengono gestite dal “boss”. Il “boss” è Salvatore Buccarella, 53 anni, in carcere dai primi anni Novanta e per lungo tempo sottoposto al regime di carcere duro. “Anche quando pensavamo fosse inattivo – ha detto oggi il procuratore della Dda Cataldo Motta – Buccarella dava ordini e gestiva i traffici illeciti”. Ebbene sì, anche con un solo colloquio al mese, come prevede il 41 bis.
BRINDISI - Lecce ha disertato: né il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, né il sindaco del capoluogo salentino, Paolo Perrone, hanno risposto all’invito del presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese che ieri aveva convocato un incontro per affrontare le problematiche territoriali dell’attuazione del piano di riordino voluto dal governo.
OSTUNI - Per l'avvocato Stefano Cavallo, che di amministrazione provinciale se ne intende, non ci sono dubbi: salvo i Comuni della Diocesi di Oria, che Cisternino e Fasano, che dovrebbero andare con Taranto, la naturale destinazione culturale e geografica del resto della ormai pressochè disciolta provincia di Brindisi è Lecce. A partire da Ostuni. E proprio per questo Cavallo ha scritto la seguente lettera al sindaco della Città Bianca, Domenico Tanzarella.
BRINDISI – La maggior parte dei sindaci che hanno partecipato oggi all’incontro convocato a Palazzo De Leo da Massimo Ferrarese si è espressa favorevolmente per la fusione con la provincia di Taranto, mentre una minoranza si è espressa a favore di Lecce. Sarà dunque l’ipotesi di un distretto amministrativo di secondo grado che si estende tra i due porti adriatico e ionico quella che sarà riportata domani a Bari all’assessore regionale Marida Dentamaro. Sul punto pare abbia cambiato posizione anche lo stesso presidente della Provincia di Brindisi, il quale all’inizio dell’estate aveva addirittura ipotizzato, in caso di scioglimento e accorpamento con Taranto, di un suo impegno a favore della Regione Salento.
BRINDISI - L’assessore regionale agli Enti Locali, Marida Dentamaro, ha convocato per mercoledì 12 settembre alle 10, presso la sala convegni del padiglione 152 della Fiera del Levante, un incontro con i sindaci dei Comuni delle province interessate dal riordino delle relative circoscrizioni territoriali (Bari, Bat, Brindisi e Taranto) per un esame congiunto delle disposizioni recentemente introdotte dal decreto legge n.95/2012, convertito successivamente nella legge135/2012, e delle problematiche connesse.
BARI - Nell’ottica dell’abolizione dell’ Ente Provincia, voluta dalla manovra Monti col decreto “salva Italia” per ridurre i costi e gli sprechi degli apparati (mediante lo svuotamento di funzioni e le riduzione dei politici), il neo assessore alle Risorse umane della Regione Puglia, Marida Dentamaro, scrive un appello alle Provincie pugliesi che si potrebbe riassumere nella raccomandazione “no alle assunzioni facili”.
BARI - “Se dovessimo poter immaginare la Puglia nel 2020, dobbiamo pensare che la valorizzazione del patrimonio pubblico produrrà un tetto per l’energia solare in testa ad ogni ospedale, ogni scuola, ogni municipio, ogni parcheggio. Comincia oggi la fase due, che è quella della modernizzazione e civilizzazione delle nostre città. Vogliamo smart city, città intelligenti e vogliamo puntare, soprattutto, sugli edifici scolastici, metterli in sicurezza, fare la manutenzione e determinare l’efficientamento energetico”.
BRINDISI – La 22° edizione della ricerca annuale de IlSole24Ore dedicata alla Qualità della vita sul territorio italiano è pronta. L’indagine comprende le 107 province d’Italia e messe a confronto su: tenore di vita, affari e lavoro, servizi/ambiente/salute, popolazione, ordine pubblico e tempo libero. La bandiera della vittoria per la provincia più vivibile è di colore rosso – blu e va infatti a Bologna mentre bandiera nera, come ultimo posto, va alla provincia pugliese di Foggia (che rispetto all’anno scorso perde un'altra posizione). Brindisi perde due posizioni e scende all’88° posto, Bari al 90° (anch’essa scala di due gradini) e la provincia di Taranto rimane al 100° posto. La provincia pugliese più vivibile è quella di Lecce che si è classificata all’82° posto.
ROMA - La senatrice salentina Adriana Poli Bortone ha presentato un emendamento alla manovra finanziaria che prevede l'abolizione di tutte le Province. "Su questo -spiega la presideinte di Io Sud - non si deve inseguire l'egoismo localistico. Quando si fa una legge bisogna salvarne il principio senza furbate, andando a individuare degli escamotage per venire incontro a qualche egoismo, perchè se così fosse la legge non si farebbe mai".