BRINDISI – I furti di oro rosso non si fermano: nella notte tra ieri e oggi sono state rubate bobine di rame del peso complessivo di 40 chilogrammi da una ditta di costruzioni metalliche industriali di Brindisi. I ladri sono entrati forzando una porta in alluminio che conduce all'interno del deposito dove si trovavano le bobine.
BRINDISI – Sequestro record di cavi in rame, quello effettuato la scorsa notte dagli equipaggi della Sezione volanti di Brindisi in contrada Palmarini, dopo l’inseguimento e la cattura di due autocarri che trasportavano il frutto di una razzia in un campo fotovoltaico della zona. Si tratta di un carico di sei tonnellate. La polizia in mattinata stava rintracciando il luogo del furto, ma altre indagini partono dai due mezzi sequestrati assieme ai cavi, che non sono rubati e quindi rappresentano una pista precisa.
BRINDISI – L'oro rosso continua a fare gola ai ladruncoli del Brindisino: nel tardo pomeriggio di mercoledì scorso sono stati asportati cavi in rame da un impianto fotovoltaico per un totale di quasi una tonnellata e mezza, 1350 chilogrammi.
TUTURANO – Continuano i furti di rame nelle campagne del brindisino: l'ultimo risale alla notte scorsa. A essere preso di mira dai ladri dell'oro rosso un impianto fotovoltaico dislocato nelle campagne di Tuturano, in località, Angelini.
CEGLIE MESSAPICA – Brutta sorpresa questa mattina per circa sessanta visitatori del cimitero di Ceglie Messapica: sulle tombe dei loro congiunti mancavano i portafiori in rame. Il furto sarebbe stato perpetrato durante la notte scorsa. Non tutti hanno denunciato l'accaduto alla caserma dei carabinieri ma ognuno ha avanzato la propria segnalazione alla direzione del camposanto.
BRINDISI - Durante la notte, i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana, hanno condotto una operazione di polizia giudiziaria che ha portato all'arresto di otto cittadini rumeni coinvolti nel giro delle razzie di cavi e nel traffico di rame rubato. Secondo i carabinieri, gli indagati sono responsabili di un grosso furo avvenuto in un campo fotovoltaico nelle campegne di San Pietro Vernotico. I particolari saranno resi noti nella tarda mattinata.
FASANO – Due furti sventati dai carabinieri nella stessa notte: uno a Fasano dove era stato preso di mira un dispositivo bancomat di un istituto di credito e l'altro a Torchiarolo dove i ladri hanno tentato di trafugare 400 chilogrammi di rame. Un nigeriano denunciato per tentata rapina a Francavilla. È questo il bilancio degli interventi effettuati nelle ultime 24 ore dai carabinieri del Brindisino.
Era una impresa di raccolta e riciclaggio di materiali ferrosi e metalli di Francavilla Fontana il terminal dei furti di rame di una banda specializzata di Oria. Una indagine-lampo dei carabinieri della stazione cittadina ha consentito non solo di fermare i ladri, capaci di mettere a segno undici furti in soli 15 giorni, con un danno stimato di almeno 100mila euro ai danni di Enel, Telecom e di privati cittadini, ma anche di individuare la ditta che ricettava il prezioso materiale, la cui amministratrice è stata arrestata questa mattina all’alba assieme a tre membri della banda di razziatori di cavi, su ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Maurizio Saso e richieste dal pm Valeria Farina Valaori.
BRINDISI - Hanno letteralmente ripulito un cantiere edile della zona industriale di Brindisi in cui erano riposti 3mila chilogrammi di cavi in rame dal valore ingente, ma ancora da quantificare. I ladri sono fuggiti via con un buon quantitativo di “oro rosso” in forma di bobine e simili che erano lì in attesa di essere sistemati nell’edificio in fase di realizzazione. Il danno lo ha subito la ditta Fir srl, una impresa edile della zona, proprietaria dell’enorme quantitativo di materiale che non era assicurato.
FASANO – Ladri di rame, in bicicletta. Rubare il rame non paga più, lo sanno pure i sassi, ma i “topi” non l’hanno ancora capito, non solo dopo le “mazzate” che ha dato la squadra mobile di Brindisi, ma anche dopo il crollo verticale del costo del rame, soprattutto quello di provenienza furtiva. E allora ci hanno pensato le fiamme gialle della Compagnia di Fasano a rispiegare il concetto.
BRINDISI – Il giudice delle indagini preliminari ha sciolto stamani la riserva sulla convalida per i dieci fermati nel corso dell’operazione condotta dalla Squadra mobile all’alba del 25 marzo contro il traffico di rame rubato, che ha portato anche al sequestro di 17 quintali di cavi razziati nei campi fotovoltaici e di un autocarro, oltre che di attrezzature specifiche come una macchina per liberare l’anima in “oro rosso” dalle guaine sintetiche. Restano in carcere il mediatore barese del traffico. Alfonso Loizzi, e i brindisini Vincenzo e Donato Carlucci, Antonio e Michele Angelo Colaci. Francesco Pisanò, pure di Brindisi, è stato assegnato agli arresti domiciliari. Michele Loizzi, figlio di Alfonso, è stato rispedito a Ceglie del Campo ma con obbligo di dimora. In libertà Agostino Navarra di Bari, Michele Colaci e Antonio Iaia di Brindisi.
BRINDISI – Parte dalle indagini sulle rapine degli ultimi mesi a Brindisi e nell’hinterland l’operazione scattata all’alba del 26 marzo alla masseria Colaci, sulla sponda destra del Canale Patri. Ed emerge con forza, su questo sfondo di attività criminose a 360 gradi, il ruolo del clan familiare dei Colaci insediato in via Benvenuto Cellini al quartiere Sant’Elia, una pista che però portava anche ai furti di cavi di rame nei campi fotovoltaici, che la Squadra mobile aveva fiutato lavorando su alcune coincidenze: l’arresto di Salvatore Colaci con l’intermediario barese di rame rubato, Alfonso Loizzi; il fatto che Salvatore Colaci sia il padre di Francesco Colaci, sorpreso alla guida di una Croma apparsa in una rapina contro una tabaccheria al quartiere S.Elia il 16 gennaio del 2012, e che lo stesso sia anche il fratellastro di Michele Angelo Colaci, che nel corso di una perquisizione domiciliare era stato trovato in possesso dell’armamentario tipico dei rapinatori.
BRINDISI – L’intermediazione del rame rubato è a Bari, e presumibilmente nelle mani di poche persone. Come Alfonso Loizzi, 53 anni, già arrestato il 5 novembre scorso in situazioni pressoché identiche a quelle dell’alba di ieri, quando la polizia ha chiuso il cerchio per la seconda volta in pochi mesi contro i razziatori di oro rosso che concentrano a Brindisi il frutto delle incursioni nei campi fotovoltaici, prima delle spedizioni periodiche nel capoluogo di regione. Un business tanto importante da far tornare Loizzi in persona a Brindisi anche ieri, per curare il ritiro di 17 quintali di cavi, buona parte già ripuliti delle guaine isolanti.
BRINDISI - Quartiere Bozzano svegliato da due detonazioni intorno alle 5.30 del mattino nel corso di un’operazione messa a segno dalla squadra mobile della questura di Brindisi contro presunti ladri di “oro rosso”, il tanto ricercato e rubato rame, soprattutto in cavi. Si tratta di due colpi di pistola sparati in aria a scopo intimidatorio per bloccare due delle cinque persone fermate all'alba che tentavano di darsi alla fuga alla vista dei poliziotti.
CAROVIGNO - Quattro cittadini rumeni in manette per il furto di cavi di rame da un impianto fotovoltaico in territorio di Carovigno. I quattro – provenienti tutti da Bari Carbonara dove erano domiciliati - sono stati sorpresi in flagranza di reato e ammanettati in contrada Pezze d’Arena dove alla vista dei militari hanno tentato la fuga con una Bmw che è finita sotto sequestro. Altri due complici sono riusciti a fuggire a bordo di altro veicolo, con una parte della refurtiva, ma il grosso è stato recuperato. Le indagini hanno consentito di accertare che la banda di rumeni aveva tranciato circa 6mila metri di cavo in rame, dei quali 300 erano stati già portati via dai complici degli arrestati, prima dell’arrivo della radiomobile della compagnia di San Vito che ha tagliato la strada ai quattro poi catturati.
ORIA – Un furto di rame presso l’area militare dei ponti radio ad Oria messo a segno da ignoti soggetti la notte del 15 marzo scorso e scoperto dai carabinieri della locale stazione. Mentre la scorsa notte nel medesimo luogo i carabinieri hanno sorpreso un malvivente, che però è riuscito a fuggire, mentre rubava del carburante da una cisterna nella stessa area militare.
BRINDISI – Sono stazionarie le condizioni del 17enne tarantino colpito da una violenta scarica elettrica mentre tentava di rubare cavi di rame da una cabina Enel, di viale 2 Giugno, del quartiere Paolo VI di Taranto. Il minore resta ricoverato nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Perrino di Brindisi: il 17enne ha riportato ustioni sul 20% del corpo e rischia di perdere un dito del piede, sul quale si è scaricata l’elettricità. Si tratta di ustioni di secondo e terzo grado.
BRINDISI – Ci mancavano anche i predatori di oro rosso a complicare i collegamenti, già messi a dura prova dal blocco dei Tir. La circolazione ferroviaria, infatti, è fortemente rallentata sulla linea Adriatica delle Ferrovie dello Stato. Ma stavolta gli scioperi non c’entrano nulla. La causa? Un furto di rame tra le stazioni di Brindisi, nella località Tuturano, e di Squinzano (Lecce). I ladri avrebbero agito nella notte, compromettendo il regolare funzionamento della rete.
FRANCAVILLA FONTANA – Un mesagnese di 33 anni già noto alla giustizia ed alle forze di polizia, Damiano Matarrelli, è stato arrestato dai carabinieri dopo un breve inseguimento nelle campagne di contrada Cimminiello, dove stava completando l’asportazione di un cavo dell’energia elettrica direttamente da una linea dell’Enel. E’ stata una segnalazione al 112 a fare scattare l’intervento rapido dei carabinieri di Francavilla Fontana, competenti per territorio, e quindi la cattura di Matarrelli.
TARANTO – Escalation di furti di rame tra Taranto e Brindisi. L'Enel ha segnalato alla Prefettura e denunciato ai carabinieri di aver subito in meno di un anno danni per un milione di euro. Tanto è emerso nell'ambito di un'inchiesta condotta dal pubblico ministero della Procura ionica, Italo Pesiri, e che ha visto i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Taranto eseguire 32 decreti di perquisizione nei confronti di persone già indagate per la ricettazione di materiale ferroso e recuperato due tonnellate di rame, in parte asportato dallo stabilimento Ilva ma anche nei territori della provincia brindisina.
BRINDISI – A un mese dal precedente, clamoroso arresto nell’ambito dell’operazione del 12 ottobre condotta da procura e Digos sulle proteste del Comitato dei disoccupati brindisini che aveva portato a marzo al blocco di due giorni delle attività di raccolta rifiuti e all’occupazione, sia pur breve, delle basi Monteco in città, tornano in carcere ma questa volta per furto aggravato in concorso due dei protagonisti dell’altra vicenda, Valerio Calignano di 46 anni e Franco Tafuro di 44 anni, intercettati ieri sera alla zona industriale da due equipaggi della Sezione volanti della questura, mentre trasportavano un carico di rame appena rubato.
BRINDISI – Un nascondiglio di rame rubato mimetizzato nella zona dei “Campi calabresi”, in contrada Pigna Flores, e dopo giorni di ricerche e appostamenti, nella mattinata odierna il blitz di Squadra mobile e Sezione volanti che ha consentito il recupero di sei tonnellate del prezioso metallo, e il fermo di polizia giudiziaria di quattro persone, i brindisini Antonio Andriola di 45 anni, e Salvatore Colaci di 43 anni, ed i baresi Salvatore D’Astice di 43 anni e Alfonso Loizzi di 52 anni. Sequestrati, oltre ai cavi rubati, il camion dei due baresi, un motocarro Ape che risulta oggetto di denuncia per furto – ma la cosa è in fase di verifica – e una Volkswagen Passat dei brindisini.
BRINDISI – Un caso che richiama due problemi tutt’altro che secondari per il sistema di sicurezza nel territorio brindisino: quello dei furti nella zona industriale del capoluogo, e quello – dilagante in tutto il territorio nazionale, ma particolarmente al Sud – dei furti di cavi in rame. Stamani un equipaggio della sezione volanti ha arrestato a Brindisi, dopo un breve inseguimento, il pregiudicato Antonio Bianco di 29 anni. Aveva in auto circa un quintale di cavi appena rubati.
FRANCAVILLA FONTANA – Il furto di rame fallisce, ma riescono comunque a rubare l’auto dei vigilanti che nel tentativo di metterli in fuga sparano in aria dei colpi di pistola, dopo essere usciti dal veicolo di ordinanza. Momenti concitati, intorno alla mezzanotte di domenica, nelle campagne di contrada Tiberio a Francavilla Fontana che si conclude con una fuga rocambolesca ed un inseguimento dei carabinieri della compagnia della Città degli Imperiali, guidati dal neo comandante Giuseppe Prudente. Dietro un ennesimo, nuovo, tentativo di furto di “oro rosso”, la pista bulgara, “i professionisti” in questa tipologia di reato.
BRINDISI – Taglia con un complice i cavi elettrici di alimentazione del passaggio a livello di via Provinciale S.Vito, ma arriva la polizia e dopo un lungo inseguimento a piedi lungo i binari il pregiudicato brindisino Domenico Pascariello, di 41 anni, viene placcato dagli agenti delle volanti e arrestato. E’ stato necessario l’intervento di una squadra dell’Enel per ripristinare l’erogazione dell’energia elettrica nella zona del passaggio a livello, su cui si era abbattuto un black-out.