OSTUNI – Tentano di rubare quasi una tonnellata di cavi di rame, ma mandano in tilt l'azienda e abbandonano il bottino per dileguarsi all'arrivo di vigilanti e poliziotti che sparano anche alcuni colpi in aria per bloccare i malviventi. Nel mirino un impianto in via di ristrutturazione della Telcom di Ostuni, l'azienda del patron Alfonso Casale specializzata nella trasformazione di materiale plastico, con siti produttivi in Italia, negli stati Uniti e diverse joint-ventures in Asia ed Europa.
I carabinieri del comando provinciale di Brindisi, ed in particolare quelli del nucleo investigativo provinciale e delle compagnie del capoluogo e di Francavilla Fontana, hanno condotto un servizio teso a localizzare i luoghi di stoccaggio dei cavi e delle tubazioni in rame provenienti dalla razzie che da molti mesi ormai vengono condotte anche in questo territorio da bande specializzate nei furti di "oro rosso". Il bilancio dei controlli è stato positivo, con il recupero di dodici quintali di rame, per un valore compreso tra i 18mila ed i 20mila euro, e la denuncia di tre persone, legalmente responsabili di due depositi di materiali ferrosi a Brindisi e Francavilla Fontana.
BRINDISI - Una tonnellata e duecento chili di oro rosso ed un furgone modello Iveco, rubato come i cavi che aveva trasportato, sono stati ritrovati e sequestrati dagli agenti della Sezione volanti di Brindisi. I poliziotti - guidati dal vice questore aggiunto Alberto Somma – avevano in corso un servizio di prevenzione di furti alla zona industriale, scarsamente frequentata in occasione del Ferragosto, quando si sono inoltrati in tratturo che conduceva ad un oliveto, situato nei pressi della strada provinciale 87.
BRINDISI - Doppio blitz dei carabinieri. All’interno di una masseria alla periferia di Brindisi spunta la marijuana. Nelle campagne di Mesagne, invece, il tesoro è "verderame": tra quintali di oro rosso, di provenienza furtiva, affiorano rigogliose piante di canapa. Bilancio delle due operazioni: 3 arresti e quattro denunce a piede libero.
FASANO - Avevano fatto più di sessanta chilometri, pur di mettere le mani su un ingente quantitativo di rame. Ma la caccia galeotta all’oro rosso, iniziata nel pomeriggio di ieri, si è conclusa al tramonto, stroncata dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Fasano, che giunti sul luogo del misfatto hanno bloccato e tratto in arresto quattro giovani baresi. Con l’accusa di furto aggravato in concorso, sono finiti così in manette, nella tarda serata di ieri, Valentino Colletta (23 anni), Nazario Colletta (20 anni), Piero Paolo Battista (33 anni), Alessandro Caccioffoli (22 anni), tutti di Triggiano.
MESAGNE – Avevano caricato di filo di rame, sino all’inverosimile, un autocarro. Materiale che, furtivamente, era stato prelevato da un impianto fotovoltaico situato nel territorio di Mesagne. Tremila metri di cavi. Un bel bottino di questo prezioso metallo se i malviventi fossero riusciti a portarlo via. Ma sono stati troppo avidi e l’autocarro non ce l’ha fatta.
OSTUNI - Bloccati in auto con l’oro rosso. Nel bagagliaio una valanga di rame. Materiale che poco prima, nel cuore della notte, era stato rubato dagli impianti di scolo delle acque piovane, presso alcune ville di campagna. Nei guai sono finiti due quarantenni del posto, in cerca di grana: Nico Ieva (classe 1968) e Giuseppe Morgese (classe 1965), entrambi di Ostuni. I due sono stati denunciati a piede libero, nell’ambito di una operazione congiunta condotta nel pomeriggio di ieri dagli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza di Ostuni e dal personale della Guardia forestale dello Stato di Ostuni.
CAROVIGNO - Avevano tagliato e abbattuto nove pali di una linea telefonica Telecom senza alcuni scrupolo, lasciando isolate numerose utenze nelle campagne di Carovigno. Obiettivo, il solito: accumulare rame da vendere al mercato nero. Un fenomeno che è diventato una piaga autentica perchè i furti coinvolgono spesso anche le linee della segnalatica di Rete Ferroviaria Italiana, di fatto attentando alla sicurezza dei trasporti. I responsabili di questo ultimo episodio sono stati però arrestati dai carabinieri della stazione locale.
BRINDISI - Ancora un furto di cavi di rame ai danni di Rete ferroviaria italiana, ma questa volta non sulle linee delle segnaletica lungo i binari, ma direttamente dal deposito che si trova nella stazione di Brindisi. Hanno osato troppo, i due ladri, e sono finiti nel mirino della polizia. Si tratta di Walter Leo di 43 anni, e di Luigi Mangiatordi di 42 anni.
ORIA - Rapido intervento dei carabinieri della stazione di Oria, nella giornata di lunedì, per individuare chi fosse il responsabile dell'interruzione delle segnalazioni sulla tratta di Rete Ferroviaria italiana tra le stazioni di Oria e Latiano. Il servizio si è concluso con la cattura in flagranza di reato di un altro cacciatore di rame, il 61enne oritano Renato Manigrasso.
BRINDISI – Non si fermano di fronte a nulla, neppure al rischio di provocare un disastro ferroviario i ladri di “oro rosso” come ormai viene chiamato il rame, ricavato dai cavi rubati lungo le linee elettriche, nelle cabine di trasformazione, nei depositi, e molto spesso smantellando i cablaggi di comunicazione delle impianti di segnalazione e sicurezza di rete Ferroviaria Italiana e di altre società del settore.