BRINDISI - Si è appena conclusa la requisitoria finale del pubblico ministero Milto De Nozza nel processo a carico del clan marchiato Scu di Torre Santa Susanna, decimato nel 2008 da una operazione dei carabinieri del comando provinciale di Brindisi, in uno con la stazione dell'Arma di Torre. Undici richieste di condanna, per un totale di 197 anni di carcere e una assoluzione, è questo il conto presentato dal magistrato inquirente a carico dei dodici imputati alla sbarra, a partire dal presunto reggente pro tempore Andrea Bruno, 43 anni, di Torre Santa Susanna, pena richiesta 30 anni.
FASANO - Ultime battute del processo sulla morte di Lorenzo Necci, ex amministratore delegato di Fs travolto il 28 maggio 2006 dall’auto guidata dal fasanese Donato Rodio, 52 anni, unico imputato per omicidio colposo. Nell'udienza celebrata oggi di fronte al giudice monocratico del tribunale di Brindisi Genantonio Chiarelli, sezione distaccata di Fasano, il pubblico ministero di turno ha chiesto la condanna di Rodio a 2 anni e tre mesi, riconoscendo lo stato di incensurato dell'uomo. Personaggio chiave dell’industria statale, dalla chimica alle Fs, dopo Tangentopoli Lorenzo Necci aveva scelto di ritirarsi a vita privata. Un anno prima di morire era stato chiamato all’insegnamento dalla facoltà di Giurisprudenza dell’università salentina, e soggiornava pressoché sistematicamente nell’eremo incantato di masseria San Domenico.
BRINDISI - Arriva il conto, pesantissimo, per gli imputati alla sbarra nel processo sugli omicidi svelati dal killer più sanguinario della Scu, Vito Di Emidio, convertito alla collaborazione con la giustizia. Niente sconti soprattutto per il principale accusatore, lo stesso Bullone, per il quale il pubblico ministero Alberto Santacatterina ha chiesto la condanna all’ergastolo e l’isolamento in carcere per tre anni: per la pubblica accusa Di Emidio è sì, credibile, ma non merita i privilegi concessi dallo Stato ai collaboratori di giustizia, quelli veri, senza defaillance della memoria come quelli che hanno colpito il killer autore di “diciannove, forse venti omicidi”. Ergastolo anche per i presunti autori degli omicidi di Leonzio Roselli e Giacomo Casale: Daniele Giglio, Pasquale Orlando e Giuseppe Tedesco.
BRINDISI – Poco meno di 160 anni di carcere e sanzioni pecuniarie per 460 mila euro. Queste complessivamente le richieste di condanna avanzate dal procuratore generale Giorgio Oliva, durante la requisitoria che ha tenuto banco oggi nel processo d’appello scaturito dall’operazione Paradise, eseguita dalla polizia sette anni fa. Sono 14 in tutto gli imputati inchiodati dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Vito Di Emidio. All’alba dell’11 giugno 2003 finirono nella rete 59 indagati (20 dei quali furono assolti, gli altri scelsero il giudizio abbreviato).