BRINDISI – Lo studio Masiello conserva tutti i fascicoli dei procedimenti che in lunghi anni di carriera da organizzatore di proteste sociali e sindacali Roberto Aprile detto Bobo ha dovuto affrontare. Prima l’avvocato Ennio Masiello, poi negli ultimi 23 anni il figlio Mauro, sono stati e sono i suoi penalisti di fiducia. “Ricordo che il mio primo processo con Bobo Aprile risale al 1988, in pretura a Brindisi, e per una manifestazione non autorizzata”, conferma l’avvocato Mauro Masiello, che ora affronterà il momento processualmente più difficile per il sindacalista del Cobas. Bobo Aprile non è mai stato arrestato, infatti, e non ha mai subito la contestazione di reati di questa rilevanza. L’unica traccia di oltre 30 anni di processi è una sanzione pecuniaria, ovviamente per manifestazione non autorizzata.
BRINDISI – Il tribunale del riesame di Brindisi ha dissequestrato oggi due impianti fotovoltaici messi sotto sigilli il 23 luglio scorso in contrada Monticelli, a cavallo dei territori di Torre S.Susanna ed Erchie, stabilendo che una delle ragioni alla base del decreto preventivo di urgenza emesso dalla procura di Brindisi, e poi convalidato dal giudice delle indagini preliminari, è di fatto infondata. Si tratta del rischio che comporterebbe l’avvio dell’attività di produzione di energia da parte degli impianti: per il Riesame, non sussiste sia per quanto concerne l’ipotetico aggravamento del reato, sia per quanto concerne il prolungamento dello stesso. Una decisione che potrebbe influire, a questo punto, su tutti gli altri sequestri avvenuti sulla base degli stessi motivi (salvo altre circostanze).
OSTUNI - Respinta l’istanza di scarcerazione: Albino Prudentino (59 anni, ostunese) resta in carcere. Così ha deciso il Tribunale del Riesame. Non sarebbe imminente neppure il suo trasferimento dal carcere romano di Rebibbia presso la Casa circondariale di Lecce. Prudentino avrebbe deciso infatti di rinunciare a prendere parte a una imminente udienza presso il Tribunale salentino, nell’ambito di un processo d’appello in cui è chiamato a rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al contrabbando di sigarette. Imputazioni che gli sono costate, in primo grado, una condanna a quattro anni di carcere, per fatti e circostanze che lo portarono in cella agli inizi del Duemila. La requisitoria del Procuratore generale è fissata per il 17 febbraio prossimo.
OSTUNI - Discussa dalla Difesa l’istanza di scarcerazione: Albino Prudentino (59 anni, ostunese) saprà a giorni le decisioni del Tribunale del Riesame. Due le ipotesi: potrebbe lasciare il carcere romano di Rebibbia e tornare in libertà, qualora la domanda di scarcerazione fosse accolta. Viceversa, verrebbe trasferito presso la Casa circondariale di Lecce, anche al fine di consentirgli di prendere parte a una imminente udienza già fissata presso il Tribunale salentino nell’ambito di un processo d’appello in cui il presunto boss ostunese è chiamato a rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al contrabbando di sigarette. Accuse che gli sono costate, in primo grado, una condanna a quattro anni di carcere, per fatti e circostanze che lo portarono in cella agli inizi del Duemila. La requisitoria del Procuratore generale è in calendario il 17 febbraio prossimo.