Più pericoloso il deposito di Gpl o la discarica dimenticata? "Ora verifichiamo se è inoffensiva"
BRINDISI – Lui, il consigliere comunale brindisino Pasquale Luperti, dice di avere scoperto per caso l’esistenza della discarica di rifiuti speciali di proprietà dell’Asi, alla zona industriale, quella collina formata apparentemente di terriccio ma in realtà costituita dal materiale rimosso durante le bonifiche del sito Enichem di Manfredonia, e poi da strati di ceneri del vicino termovalorizzatore sempre di proprietà dell’Asi e sempre destinato al trattamento dei rifiuti industriali pericolosi. Proprio la discarica di cui la giunta provinciale guidata da Michele Errico impose la chiusura e la messa in sicurezza con tanto di fidejussione obbligatoria. Un impianto gestito quasi sempre da Termomeccanica, poi passato al gruppo francese Veolia: uno di quelli che sin che pompano soldi a palate valgono appunto oro, ma che quando si tratta di chiudere e bonificare diventano solo grane di cui sbarazzarsi.