BRINDISI – In un pomeriggio afoso, nella chiesa si San Giustino de Jacobis, la parrocchia del rione Bozzano, c’è buona parte di quello che fu il Partito socialista italiano di Brindisi, e c’è anche la persona alla quale la vita pubblica di Rocco Trane fu a lungo legata, l’ex ministro Claudio Signorile. Un partito diviso da una diaspora che pare ormai irreparabile, strade spesso molto lontane l’una dall’altra, fili spezzati dalla crisi seguita alla caduta di Bettino Craxi, ma poi dispersi da lunghi anni di berlusconismo.
BRINDISI – Aveva tagliato le proprie radici da tempo. Brindisi non era più la sua seconda casa, e di lui avevano notizie soprattutto gli amici di un tempo, quelli che avevano mantenuto i contatti nella buona e nella cattiva sorte. Rocco Trane, morto improvvisamente a 74 anni ieri a Rimini, durante la convention di Comunione e Liberazione, per la storiografia politica era l’uomo-ombra del ministro Claudio Signorile oltre che il suo segretario particolare, il lobbista caduto più volte e più volte rialzatosi, quello che si era preso arresti e condanne senza mai fare un nome, per alcuni addirittura l’antesignano del sistema venuto a galla cinque anni dopo con l’inchiesta Mani Pulite.