MESAGNE – Sabrina Ribezzi è una pila inesauribile che emana forza e coraggio. Ma per funzionare, almeno ancora per qualche tempo, ha bisogno che non si interrompa il circuito che ha unito lei, una delle ferite più gravi dalla bomba omicida del 19 maggio davanti alla Morvillo Falcone, e la sua famiglia: i genitori, la sorella minore Denise, il fratellino Giuseppe. Li vuole tutti accanto. Ma pensa al futuro, Sabrina, e noi non vogliamo chiederle di quel giorno, della vampata accecante, del rombo che si è preso uno dei timpani, del dolore delle ferite, delle lunghe settimane nel Centro ustioni accanto alla compagna Azzurra Camarda. Vogliamo sapere cosa farà. Dove la portano il suo cuore e la sua mente.
MESAGNE – Finalmente anche Sabrina Ribezzi, una delle ragazze rimaste ferite in maniera più grave nell’attentato del 19 maggio scorso, è stata dimessa questa mattina dai medici dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi e ha fatto rientro a Mesagne a casa tra le braccia di mamma Doriana e papà Marcello. Un incubo che sembra stia allentando finalmente la propria morsa. Dopo trentasei giorni tra dolore e strazio, quasi tutti trascorsi nel Centro grandi ustionati, Sabrina lascia il reparto di chirurgia plastica e grazie al suo coraggio e forza, e naturalmente a chi l’ha curata con estrema dedizione, può ritornare alla vita.
BRINDISI – Da due giorni, Azzurra Camarda e Sabrina Ribezzi, le studentesse di Mesagne rimaste ferite gravemente nell'esplosione della bomba dinanzi l'Ipsss Morvillo Falcone di Brindisi il 19 maggio scorso, si trovano nel reparto di Chirurgia plastica, dopo un mese trascorso nel Centro grandi ustionati dell'ospedale Antonio Perrino. Questa mattina Azzurra, è stata sottoposta ad una delicata operazione al braccio destro.
BRINDISI - Sono le 12 quando Marcello Ribezzi e Doriana Santoro, genitori di Sabrina, una delle ragazze rimaste ferite nell’attentato, escono dal cancello della scuola Morvillo-Falcone. Il preside li aveva chiamati per conoscere le condizioni di salute della studentessa. La coppia viene presa d’assalto dai giornalisti e rilascia qualche dichiarazione. L'Istituto professionale di Stato per i servizi sociali è ancora il punto cruciale di uno dei due poli della vicenda, quello del dramma delle studentesse colpite, dell'impatto dello stesso sulla scuola, mentre l'altro capo del filo è quello delle indagini, della caccia all'assassino o agli assassini.