TARANTO - La Corte di Assise d'appello di Taranto ha confermato la condanna a 25 anni di reclusione nei confronti di Giuseppe Esposito, 37 anni, di Villa Castelli (Brindisi), e di Salvatore Castiglione, 43 anni, di Crotone, quali esecutori materiali dell'omicidio di Salvatore Varone, 44 anni, imprenditore ortofrutticolo di Melicuccà (Reggio Calabria) ucciso il 18 novembre 2006 nelle campagne tra Grottaglie e Montemesola (Taranto).
VILLA CASTELLI – Chiesta la conferma della condanna a venticinque anni di carcere per Giuseppe Esposito, 39 anni, e Salvatore Castiglione, 45 anni, il primo di Villa Castelli, l’altro di Crotone, residente a San Marzano di San Giuseppe, in provincia di Taranto, nel processo in fase di svolgimento nella Corte di assise di appello del capoluogo ionico. Entrambi sono ritenuti responsabili dell’assassinio di Salvatore Varone, 44 anni, facoltoso imprenditore di Melicuccà, in provincia di Reggio Calabria, ammazzato con un colpo di pistola e bruciato nella sua Mercedes il 18 novembre del 2006.
TARANTO – Non è nemmeno iniziato il processo per l’omicidio di Salvatore Varone, imprenditore 44enne di Melicucco in provincia di Reggio Calabria. L’udienza, fissata dinanzi alla Corte di Assise d'Appello di Taranto è stata rinviata preliminarmente perché era in corso un altro processo che non poteva subire rinvii. E’ stato aggiornato al 28 maggio.
VILLA CASTELLI - Fu trovato morto il 18 novembre del 2006 nel bagagliaio della sua auto: un colpo di pistola gli aveva fracassato il cranio. Salvatore Varone era un imprenditore di Melicucco, in provincia di Reggio Calabria. La vettura con dentro il cadavere, una Mercedes, era stata bruciata e abbandonata nelle campagne tra Grottaglie e Montemesola. Un posto isolato. Auto e cadavere sarebbero rimasti lì chissà per quanto tempo se un contadino non si fosse trovato a passare.