Suicidio, morte da fumo passivo, inquinamento, morte da risate, morte per ripicca: sono queste le ipotesi al vaglio degli investigatori che cercano di far luce sul caso che sta appassionando i pugliesi più del Royal Baby e della condanna di Silvio.
FASANO - Si svolgerà il 5 agosto l'esame autoptico che dovrà fare chiarezza sulle cause della morte della tigre Samir, che era stata accolta allo Zoosafari di Fasano dopo l'incidente nell'ex parco Martinat di Pinerolo, costato la vita a Mauro Legeard.
FASANO - Sulla triste storia di Samir, la tigre che ha aggredito e ucciso l’uomo che le dava da mangiare in un parco di Pinerolo (Torino) probabilmente è il caso di mettere un po’ d’ordine, visto che si tratta di una vicenda che sta suscitando polemiche di varia tipologia.
BRINDISI - "La sua morte getta una luce sospetta": è il motivo per cui l'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) annuncia in una nota che domani depositerà alla Procura della Repubblica di Brindisi un esposto, a firma del suo presidente Lorenzo Croce, per chiedere di fare luce sulla morte di Samir.
E’ stata trovata ieri senza vita dai ranger dello zoo di Fasano, Samir, la tigre dell'ex parco Martinat di Pinerolo che aveva aggredito e ucciso Mauro Lageard, 72 anni, e che era arrivata nel Brindisino il 12 luglio scorso. Il direttore zoologico della struttura riferisce che le cause sono "naturali".
FASANO – Samir è arrivata alle 3 della scorsa notte allo Zoosafari di Fasano, accompagnata da una fama di killer che impropriamente viene spesso affibbiata agli animali coinvolti in incidenti con gli umani, ma questi stereotipi restano fuori dal perimetro dello Zoosafari.
Sono arrivate allo Zoosafari di Fasano due delle tigri che nell'ex parco Martinat di Pinerolo rimaste coinvolte nella mortale aggressione al loro custode, Mauro Lageard di 72 anni. Una è Samir, maschio di sette anni (la femmina si chiama Tara ed ha 13 anni), l'esemplare che ha attaccato e quasi decapitato Lageard. Ma Samir, dice il direttore zoologico dello Zoosafari di Fasano, Fabio Rausa, è una tigre senza particolari problemi, tranquilla, anche se è stata collocata in una gabbia separata per pochi mesi, il tempo di essere accettata dalla comunità di 25 altre tigri che vivono nel settore a loro riservato tra gli ulivi della Selva fasanese. Per lei, una nuova vita.