BRINDISI - Il sindaco Consales, assieme alla moglie di Salvatore Girone e al nipote di Massimiliano Latorre hanno partecipato questa sera in piazza Vittoria ad una manifestazione per sollecitare il rimpatrio dei due marò del San Marco sotto processo in India.
BRINDISI – Sarebbe stato il tentativo di scansare un autoarticolato che si stava immettendo sulla superstrada, a far ribaltare questa mattina il mezzo militare che poco dopo le dieci percorreva la statale 613 in direzione Lecce. L'incidente, che ha rallentato il traffico su quel tratto per più di due ore si è verificato all'altezza dello svincolo per Sant'Elia. L'unico ferito, in modo lieve, è il conducente del blindato, un “Lince” Iveco Vtlm del Reggimento San Marco (quindi non un Vm-90 come inizialmente riferito). Illesi sia gli uomini della squadra di fucilieri di marina che si trovava al suo interno che il camionista dell'autocisterna.
BRINDISI - Un veicolo VM-90 della Forza da Sbarco della Marina Militare si è ribaltato poco fa sulla carreggiata sud direzione Lecce della superstrada 613, poco oltre la circonvallazione di Brindisi. Il mezzo faceva parte di un'autocolonna militare. L'incidente non ha avuto conseguenze per il personale a bordo dell'automezzo.
BRINDISI - Sono passati ormai 31 anni dalla prima missione di pace dell'Italia all'estero. Era il settembre del 1982 e l'attuale Forza da sbarco della Marina Militare, il Reggimento San Marco (all'epoca “il Battaglione”), partiva da Brindisi per andare in Libano a proteggere i campi palestinesi. A guidare il contingente italiano nella missione che venne denominata Libano 2 c'era il generale di corpo d'armata Franco Angioni.
NEW DELHI - Lo stillicidio dei rinvii dei procedimenti aperti in India contro i due marò italiani Massimiliano Latorre di Taranto e Salvatore Girone di Bari, sembra infinito. Eccone un altro. La Corte Suprema indiana, che deve pubblicare la sentenza sul il ricorso italiano sulla giurisdizione da applicare nella vicenda dei maro', si appresta a celebrare due periodi di ferie legate a due importanti ricorrenze religiose. Il tribunale sara' chiuso dal 22 al 27 ottobre compreso e poi nuovamente dal 12 al 17 novembre in occasione della festa di Dusshera e di quella del Diwali (o Festa delle Luci), che segna il Capodanno induista.
KOCHI – Ancora un prolungamento di due settimane della infinita carcerazione preventiva dei due sottufficiali pugliesi del Reggimento San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, a meno che il giudice istruttore del tribunale del Kollam, competente per gli aspetti penali della vicenda, alle 16 ora indiana (le 12 ora italiana) si pronunci favorevolmente alla domanda di libertà provvisoria presentata stamani in udienza dai legali dei due fucilieri di marina.
BRINDISI - Mentre sono in procinto di partire per l'India i familiari dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, in carcere da due mesi nello stato del Kerala con l'accusa di aver ucciso due pescatori indiani dopo averli scambiati per pirati, è già partita l'organizzazione di una fiaccolata che si terrà a Roma il 12 maggio per esprimere solidarietà nei confronti dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati dell'omicidio di due pescatori indiani, in prigione da 60 giorni a Trivandrum nello stato del Kerala in India.
NEW DELHI - Vi sarebbe una compatibilità fra due fucili sequestrati a bordo della Enrica Lexie e i proiettili recuperati nei cadaveri dei pescatori indiani uccisi il 15 febbraio scorso sul peschereccio St. Antony al largo delle coste del Kerala. Lo scrive oggi il quotidiano The Times of india. Un alto responsabile del Laboratorio scientifico della polizia (Fsl) di Trivandrum ha detto al riguardo al giornale che “coincidono il tipo di scanalature sui proiettili che erano nei corpi dei pescatori e su quelli sparati nei test di due fucili Beretta ARX 160”.
BRINDISI – Festa a metà per i 450 “Leoni” di rientro dalla missione di pace in Afghanistan. Nonostante l'esito positivo della missione Nato, il pensiero dei fucilieri del reggimento era tutta ancora per Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marò prigionieri in India. Tutti schierati in piazzale Lenio Flacco, in divisa e con la gioia di essere tornati a casa sani e salvi e poter così abbracciare le proprie famiglie, tutti col pensiero rivolto però ai due fucilieri di marina della “Enrica Lexie”.
KOCHI – Come ampiamente previsto, la carcerazione preventiva per i marò pugliesi del Reggimento San marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, è stata estesa per altri 14 giorni su ordine del magistrato di Kollam, davanti al quale i due militari sono comparsi stamattina. Mentre è iniziata davanti all'Alta Corte del Kerala l'udienza per il ricorso italiano sulla giurisdizione nella vicenda dei due pescatori uccisi, secondo le autorità indiane, dal fuoco del nucleo antipirateria della Marina Militare italiana imbarco sulla petroliera Enrica Lexie.
NEW DEHLI – Non risulta ancora tramutato in arresto il fermo dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che hanno accettato oggi di lasciare la petroliera “Enrica Leixe” per essere interrogati sull'uccisione di due pescatori mercoledì nel Mar Arabico. Secondo quanto si è appreso, i due militari sono in custodia della polizia di Kollam che ha proceduto ad ascoltare la loro versione dei fatti riguardante l'attacco pirata alla petroliera e l'uso fatto delle armi di ordinanza. La procedura si è svolta nella Guest House della Polizia centrale del Kerala a Kochi dove i due verosimilmente passeranno la notte.
NEW DEHLI – Incidente diplomatico in corso tra India e Italia. La polizia di Kochi, il porto dove è ancorata la petroliera “Enrica Lexie”, ha portato a terra i due militari del Reggimento S. Marco impegnati nel servizio di scorta alla nave italiana per interrogarli sulla vicenda di mercoledì scorso in cui due marinai di un motopesca indiano sono stati uccisi perché scambiati per pirati. Va detto che sul caso sono aperte tre inchieste in Italia, e non è stato ancora escluso che l’attacco alla petroliera respinto dai marò di scorta, e la morte dei due pescatori possano essere avvenuti in momenti diversi e in luoghi diversi.
Frenetiche attività diplomatiche tra India e Italia per trovare un compromesso sul sanguinoso incidente di mercoledì quando la sicurezza della petroliera italiana “Enrica Lexie” in navigazione nel Mar Arabico, credendo di dover far fronte ad un assalto di pirati, ha sparato contro un peschereccio indiano uccidendo due uomini a bordo. Almeno, questa la versione dei fatti da parte indiana, mentre le inchieste avviate in Italia prendono in considerazione anche la possibilità che esistano due diversi episodi, uno in cui i marò del S.Marco di scorta alla petroliera abbiano effettivamente ingaggiato una barca con persone armate a bordo, mentre altrove il peschereccio sarebbe incappato in un episodio di altro genere. Ciò, stando ai diversi orari e alle diverse localizzazioni offerte dalla due parti.
BRINDISI - Versa ancora in prognosi riservata nel reparto di rianimazione del Perrino il militare del Reggimento San Marco rimasto ferito a causa di un tamponamento, nella tarda mattinata di ieri lungo la statale 379, all’altezza dello svincolo per Apani.
KABUL - Il sequestro di mezza tonnellata di oppio e l'arresto di 10 sospetti 'insurgents': questo un primo bilancio dell'operazione 'CopperHead', condotta dai militari italiani e afgani nel settore meridionale dell'area di responsabilità del Comando Regionale Ovest, a guida Brigata Sassari. “L'operazione - spiegano al comando del contingente italiano in Afghanistan - ha lo scopo di disarticolare l'azione degli insorti nelle aree a ridosso della 'route Copper' e di assicurare la libertà di movimento lungo l'importante arteria di comunicazione”.
HERAT – “Fare del bene non ha colore politico né bandiera”: esordisce così Alberto Alpozzi, il fotoreporter torinese che nel mese di dicembre 2011 è stato in Afghanistan, nella zona di Herat, affidata al comando della Brigata Sassari dell’Esercito , dove ha avuto modo “di conoscere e condividere delle esperienze con i ragazzi del Reggimento San Marco", della Marina Militare,di stanza a Brindisi, che sono lì in missione di pace. Alcuni di loro termineranno tra qualche settimana l’impegno operativo con l’Isaf e faranno rientro a casa nei primi giorni di febbraio 2012.
BAKWA – Ancora un attentato con un ordigno improvvisato (Ied) ad un Lince del Reggimento San Marco. Un marò dell’equipaggio del veicolo blindato è rimasto ferito in maniera sembra non grave, è stato immediatamente soccorso grazie ad un elicottero che lo ha trasportato all’ospedale da campo di Farah. Il ferito ha potuto comunicare direttamente con la famiglia, per rassicurarla sulle proprie condizioni.
BAKWA - Nuovo attentato contro un mezzo del Reggimento San Marco, nell'area della base di Bakwa, durante un'operazione congiunta tra le forze dell'Isaf, il contingente internazionale che opera in Afghanistan, e quelle dell'Ana, l'esercito nazionale afghano. Uno Ied, un ordigno costruito artigianalmente, è esploso contro un Lince dei marò, ma le protezioni blindate del veicolo hanno retto bene, consentendo all'equipaggio di uscirne praticamente illeso.
ROMA – La notizia è stata battuta dalle agenzie di stampa attorno alle 10,30. Un militare italiano del reggimento San Marco è rimasto ferito durante un attentato avvenuto alle ore 8.30 locali (05.00 in Italia) nel Gulistan, settore di responsabilità italiana. Dai primi accertamenti, il marò coinvolto nell’esplosione non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto sono immediatamente intervenuti i soccorsi che hanno trasferito i militari coinvolti nell’ospedale da campo di Farah.
BRINDISI – “Siate prudenti, non date mai nulla per scontato, verificate ogni cosa anche se sembra vada tutto bene e ricordatevi che non abbiamo bisogno di eroi, vi rivogliamo semplicemente tutti a casa una volta terminata la missione”. Sono quasi le parole di un padre di famiglia quelle riecheggiate sul torrido piazzale della caserma Carlotto.
Un reparto del reggimento San Marco ed uno dei Fucilieri dell’Aria di Martina Franca hanno partecipato ad una esercitazione interforze in Islanda, che si è conclusa oggi presso l'aeroporto civile di Kefkavik.
MANDURIA - Sono arrivati da poche ore e stanno già tentando di fuggire alcuni dei tunisini giunti stamane da Lampedusa e ospitati nel Centro di identificazione ed espulsione allestito nell'ex aeroporto militare di Manduria. Due di loro sono stati intercettati, ad un paio di chilometri dal campo, da una guardia giurata in servizio di pattuglia a protezione di un vicino impianto fotovoltaico. I due immigrati sono stati così riaccompagnati al centro. Altri gruppetti di immigrati sarebbero stati avvistati nelle campagne che circondano il Cie. La situazione è sotto controllo ma la tensione cresce. Il primi 300 immigrati (tutti uomini tunisini, tra loro ci sarebbe un solo minorenne) sono arrivati in mattinata, a bordo di sei pullman, nella tendopoli allestita nell'area dell'ex aeroporto militare utilizzato fino agli anni quaranta-cinquanta e poi dismesso. A seguire gli altri 250. Si tratta dei tunisini giunti stamane al porto di Taranto a bordo della nave San Marco proveniente da Lampedusa. Contestualmente sono cominciate all'interno del Cie anche le operazioni di identificazione.