FdI, mozione di sfiducia al sindaco Rossi: "Una sveglia al centrodestra"
Il consigliere comunale Oggiano e il segretario cittadino Mevoli preannunciano il deposito del documento: "Speriamo che non ci siano calcoli personali e non elettorali"
Il consigliere comunale Oggiano e il segretario cittadino Mevoli preannunciano il deposito del documento: "Speriamo che non ci siano calcoli personali e non elettorali"
Forza Italia, Lega e Idea per Brindisi non partecipano al vertice delle opposizioni. Oggiano (Fdi): "Evidente un prolema nel centrodestra locale"
Intervento del sindaco di Carovigno: "Il tradimento messo in atto in una fase così delicata non lo avrei mai accettato"
Intervento del Pd sullo scioglimento del consiglio comunale di Mesagne, a seguito della sfiducia nei confronti del sindaco Pompeo Molfetta
E' finita alle 22,53 a Francavilla Fontana l'esperienza amministrativa della giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Maurizio Bruno
E' stata bocciata la mozione di sfiducia nei confronti della sindaca di Brindisi, discussa stamani in consiglio comunale. Come nelle previsioni, il documento ha incassato 15 voti favorevoli e 17 voti contrari, compreso quello della stessa sindaca. C'era un solo assente (giustificato): il consigliere comunale d'opposizione Carmelo Palazzo
Brindisi Bene Comune e Sinistra per Brindisi hanno ribadito il sostegno alla sfiducia nei confronti della sindaca di Brindisi
I consiglieri di Brindisi-Bene Comune spiegano le ragioni della sfiducia in un'assemblea pubblica organizzata per sabato a piazza Vittoria
Il presidente della Provincia, Maurizio Bruno, segretario provinciale: "Il consigliere parla a titolo personale, la mozione di sfiducia va firmata. Non ci sono renziani: il Pd è uno e non è quello del consigliere comunale di Brindisi"
La mozione di Luperti spostata dal 13, data in cui Carluccio deve confermare le dimissioni, al 16 febbraio. Si torna in aula il 6 per le partecipate: piano industriale entro il 23 marzo, ma la perdita è salita a otto milioni di euro. Capannone mai acquisito
Riccardo Rossi, Bbc: "Basta con le manovre per tenere in piedi un sindaco che non c'è". Domani tutti in Assise per la rottamazione delle cartelle Abaco
Antonio Elefante, Pd: “La città si ribelli, qualcuno intervenga”. Il consigliere si sfoga su Facebook: “Se non c’è la sindaca e c’è una mozione di sfiducia, non hanno senso le commissioni consiliari. E’ una vergogna”
Luperti insiste: "In Assise ognuno si assumerà le proprie responsabilità, per me siamo il fallimento di Brindisi. Fine". Respinto al mittente l'invito ufficioso della sindaca che intende convocare un incontro per proporre una Giunta tecnica. Il 30 gennaio, intanto, in Aula per la rottamazione delle cartelle Abaco
Dopo lo strappo di ieri, intesa impossibile. I Coerenti insistono sui voti in Aula, gli altri compreso D'Attis vogliono sciogliere le Assise subito prima del 13 febbraio. Manca il notaio: i Grilli se ne vanno. Se la sindaca riesce a trovare altri partner si va avanti, altrimenti conferma le dimissioni
Brindisi Bene Comune svela il retroscena della litigata a Palazzo di città: “Si voleva legare il destino dei lavoratori al tentativo di risolvere le beghe interne alla coalizione Carluccio. Giochetto inqualificabile”. Sulla riunione di ieri: “Toni da condominio, altro che politica”
Luperti ha protocollato il documento con le firme di 17 consiglieri, compresa quella di D'Attis che insiste: "Finiamola subito, andiamo dal notaio". Carluccio resiste: non si dimette
Dire che la politica brindisina stia riflettendo sugli scenari aperti dalla crisi della maggioranza Carluccio, sarebbe un’espressione non corrispondente alla realtà. A Brindisi non esistono da molto tempo ormai sedi di discussione politica degne di tale nome
Da Fitto non è arrivato il "rompete le righe". Entrambi riconfermati dalla sindaca, hanno accettato la nomina e firmato mentre le opposizioni raggiungevano quota 17 per sfiduciare Carluccio e di riflesso la sua squadra
Il consigliere di Fi: "Sottoscrivo e coerentemente la sosterrò in Consiglio comunale". Luperti la deposita lunedì, in Aula al più tardi fra 30 giorni: termine ultimo il 23 febbraio. Si vota tra qualche mese. Cor in silenzio. Nessun intervento dei centristi
L'appello delle opposizioni continua: incontro con D'Attis che propone il rinvio a fine febbraio, d'accordo con lui Flores. Messaggio a qualcuno della maggioranza che non crede più nel progetto Carluccio. Palazzo: "Marcello Rollo e Massimo Ferrarese si sono appropriati del successo della coalizione". I Cor a colloquio con Fitto
Domani mattina arrivano quelle di Impegno sociale, per un totale di 16. Ma D'Attis frena: "Elezioni nel 2018, tre mesi di commissariamento sono pochi, sfiducia dopo il 24 febbraio"
Il capogruppo dei Coerenti e Marika Rollo, dopo aver lasciato la maggioranza, passano alla testa dei contestatori dell'Amministrazione Carluccio. "Necessario il passaggio politico in Consiglio, Brindisi deve sapere: per questo dico no alle dimissioni". Arrivano le prime adesioni: Rossi, Alparone, Scarano e Pierri
LECCE – Gianpiero Pennetta, resterà fuori dall’amministrazione comunale, a meno della vittoria di un nuovo eventuale ricorso. La mozione di sfiducia contro l’ex presidente del consiglio comunale di Brindisi resterà in vigore per effetto della decisione del Tar di Lecce. L’organo giurisdizionale ha respinto in via cautelare il ricorso presentato da Gianpiero Pennetta che chiedeva la sospensiva della delibera del consiglio comunale del 6 giugno scorso che lo ha di fatto destituito dal suo incarico.
BRINDISI - Seduta ad alta tensione. E così si è preferito trasformare l’aula consiliare in una Sacrestia: dibattito a porte chiuse e scrutinio segreto. E al termine di un pomeriggio rovente, il verdetto: con 22 voti a favore, 13 contrari e tre astenuti il Consiglio comunale di Brindisi ha votato la mozione di sfiducia nei confronti del presidente Giampiero Pennetta, che sino all’ultimo ha cercato di difendere l’imparzialità del proprio operato. Consumata ufficialmente, dunque, la rottura tra il presidente (ex) ed il sindaco in carica, Domenico Mennitti, che alla fine di un lungo ed estenuante braccio di ferro è riuscito a ricompattare attorno al suo diktat l’intera maggioranza, che al di là di tre astensioni trasversali, nel segreto dell’urna ha dato seguito alla linea del primo cittadino, formalizzando il ben servito al presidente, che sloggiato dallo scranno più alto è tornato ad accomodarsi tra i banchi del consiglio. Da dove, è facile presumere, proseguirà la sua battaglia.