BRINDISI - Left e l'area di sinistra del pd sono due cose diverse, e Left non è nata per fare campagne elettorali, nè ora nè in futuro, Una precisazione, questa, che è stata diramata alla stampa con una nota firmata da Enzo Casone, Carmine Dipietrangelo e Giuseppe Ferraro, onde evitare - si dice nel testo - che si confondano i "due soggetti collettivi".
BRINDISI - Resta intatto il giudizio negativo sul metodo utilizzato per relizzare le alleanze elettorali e la scelta del candidato sindaco, resta tutta intera la preoccupazione per lo strappo a sinistra e con i movimenti, la la sinistra del Pd annuncia - a scanso di equivoci - che lavorerà per il Pd e nel Pd. L'appoggio al candidato Mimmo Consales? E' strettamente vincolato ai contenuti del suo programma e all'apertura alle donne delle liste e dell'eventuale, futuro governo della città. Tutto questo in un nuovo documento che pubblichiamo integralmente.
BRINDISI - Il problema Cittadella della Ricerca è stato improvvisamente cancellato dal palcoscenico mediatico brindisino. Dopo lunghi giorni di martellamento a senso unico, e dopo le reazioni dure delle parti chiamate in causa, i riflettori si sono spostati altrove. Ma questo non è utile, se si vuole continuare sulla strada della crescita di questo polo di ricerca e formazione, dove oggi alcune iniziative politiche stanno creando gravi difficolta alle società ed agli enti insediati, ed alla stessa Università del Salento. Dove mira questa azione di fatto demolitrice? Si interrogano su ciò gli esponenti dell'area di sinistra del Partito Democratico brindisino, che hanno già preso posizione in altre due occasioni contro la deriva imposta alla situazione brindisina. La questione di Cittadella non è quella offerta dall'immagine falsata di una governance segnata da falsi in bilancio (ovviamente quella degli "altri", e giammai l'attuale), ma quella di difenderne la missione, dice la sinistra Pd, e di risolvere le criticità determinatesi proprio negli ultimi due anni. Brindisi ha bisogno di Cittadella.
BRINDISI – Il risultato politico è eccezionale. Si sarebbe dimesso persino un democristiano doc: Pd spaccato, Sel a brandelli, sofferenze a Erchie, sofferenze a Brindisi, sofferenze a Fasano. Perché una cosa sembra chiara: non tutti sono disposti a intrupparsi dietro Salvatore Tomaselli e Giuseppe Romano, o Toni Matarrelli. Parlano chiaro i documenti, due, firmati da molti dirigenti cittadini del Partito Democratico; è un segnale il fatto che la decisione che sabato sera doveva prendere in piena autonomia il circolo brindisino di Sel sia stata palesemente “aiutata” dalla presenza dello stesso Matarrelli e da dirigenti e iscritti di Circoli calati da tutta la provincia.
BRINDISI - Sull'incidente politico di domenica mattina tra una parte dei partecipanti al tavolo della sinistra e i rappresentanti di Sviluppo e Lavoro e La Puglia per Vendola, collegate entrambe al consigliere regionale Giovanni Brigante, è arrivato anche un intervento dei Verdi a firma del presidente provinciale, Francesco Magno, che inviata i partner a non dare corpo ad una discriminazione sul nome dello stesso Brigante, e indica nelle elezioni primarie di coalizione, nel caso emerga un'altra candidatura di area, la soluzione per recuperare lo strappo.
BRINDISI - I contrasti affiorati ieri mattina nella riunione della sinistra brindisina sono ancora caldi. La ricostruzione dei fatti apparsa sui vari organi di stampa, secondo l'associazione Sviluppo e Lavoro e la Puglia per Vendola, che fanno capo a Giovanni Brigante, richiede alcune precisazioni. Nella tarda mattinata odierna è pervenuto dunque un comunicato con una versione sulla vicenda di cui diamo contro integralmente (come faremo per eventuali altri interventi).
BRINDISI – Il mandato affidato da Nichi Vendola alla sinistra brindisina e al consigliere regionale Giovanni Brigante ha avuto come riscontro la pressoché immediata rottura del fronte. Domenica mattina, dopo le resistenze manifestate da quasi tutte le componenti del secondo polo del centrosinistra ad andare a tamburo battente ad un‘assemblea pubblica, per lanciare al Pd l’appello alla ricostruzione dell’unità della coalizione, gli esponenti di Sviluppo e Lavoro (Sergio Serse) e della lista locale La Puglia per Vendola (Enzo Amoruso), hanno abbandonato la riunione denunciando l’esistenza di pregiudiziali nei confronti della candidatura dello stesso Giovanni Brigante.
BRINDISI – Il centro scava la fossa al Pd brindisino, e il Pd offre l’impressione di entrarci dentro con entrambi i piedi tagliandosi alle spalle tutti i ponti con la sinistra. Non c’è più alcuna attenzione neppure formale e di facciata ai lavori in corso che stanno impegnando IdV, Sel, Rifondazione, Sviluppo e Lavoro, La Puglia per Vendola, Brindisi Bene Comune e i movimenti della società civile. Un bel colpo di piccone lo hanno sferrato i due segretari, provinciale e cittadino, del Partito democratico, Tarantino ed Elefante, dichiarando che il Pd resta aperto all’allargamento della coalizione, ma il candidato sindaco era e resta Mimmo Consales. E continua alacremente a parlare anche per conto del Pd il segretario provinciale dell’Udc, Ciro Argese.
BRINDISI – Obiettivo numero uno: compiere ogni sforzo per riunificare il Centrosinistra. Il diktat di Nichi Vendola alla Sinistra brindisina è stato chiaro. La sintesi del vertice con il leader di Sel, la si coglie anche tra le righe del documento prodotto oggi dal consigliere regionale Giovanni Brigante (La Puglia per Vendola), protagonista ieri a Bari di un faccia a faccia con il presidente Nichi Vendola, il segretario regionale di Sel (nonché Assessore regionale alle Politiche giovanili) Nicola Fratoianni, l'assessore regionale alle Politiche agricole Dario Stefàno, il capogruppo in Consiglio regionale de La Puglia per Vendola Angelo Disabato ed il consigliere regionale Tony Matarrelli (Sel).
BRINDISI - “Come è andato il vertice con Vendola? Bene, per la città di Brindisi. Ma rinvio a domani mattina la diffusione di un documento ed ogni ulteriore commento. Come sempre, per prima cosa, intendo comunicare le decisioni emerse ai movimenti che rappresento”. E’ quanto si limita a riferire Giovanni Brigante, consigliere regionale della lista “La Puglia per Vendola”, a margine della riunione tenutasi a Bari, con il leader di Sel.
BRINDISI – Giovanni Brigante sarà pure – in senso positivo - una capa tosta, come sostiene qualcuno, ma oggi ha saputo fare la cosa giusta per agevolare l’avvio del confronto da cui potrebbe nascere la coalizione della sinistra e dei movimenti brindisini che non si riconoscono nel Laboratorio ridotto ormai al patto tra Udc, Noi Centro e Pd, con l’aggiunta di Api, forse del Pri e di qualche altra formazione minore. Ha richiuso il libro alla pagina della propria candidatura, e lo ha posato sul tavolo dei potenziali alleati. E la discussione ha preso il volo, con un secondo tempo – che si prevede più nutrito – lunedì sera, sempre stessa ora stesso mare (casa IdV).
Carmine Dipietrangelo ha avuto il merito di porre al centro della discussione la questione delle alleanze su cui la sinistra si è regolarmente spaccata in tutta la sua storia. Non intervengo sulla situazione di Brindisi per ragioni di opportunità. Voglio anche sottolineare, a proposito delle cose che scrive Carmine, che non mi piace l’idea del ritiro dalla politica. La politica non si abbandona mai. Né può farlo chi gli ha dedicato la vita. Possono essere diversi il ruolo e le ambizioni personali ma diffido di quelle organizzazioni che fanno tabula rasa del passato e dei suoi esponenti perché senza memoria, che è anche memoria di esperienze di vita, non si va da nessuna parte. In questo senso trovo che il vecchio slogan del Pci, rinnovamento nella continuità, resti una guida assai efficace anche oggi purchè ci si interroghi sullo spessore del rinnovamento e sulla qualità dei dirigenti nuovi e si sappia che cosa conservare del passato.
BRINDISI - “Sulla proposta di candidatura dell’onorevole Giovanni Carbonella non siamo stati neppure consultati”. A sinistra del Pd monta la protesta. Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Partito Socialista Italiano, Sviluppo e Lavoro e La Puglia per Vendola sbottano e lamentano: “La procedura seguita non rispetta il valore che tutti abbiamo inteso dare al tavolo della coalizione”.
Una presa di posizione che punta a mettere a nudo le difficoltà in casa Pd, impantanatosi sul nodo legato all’indicazione del candidato sindaco, ma anche a stigmatizzare l’asse Democratici, Udc e Noi centro, lungo il quale sarebbe maturata e al tempo stesso naufragata la proposta di candidatura di Carbonella.