BRINDISI - Dopo la manifestazione nazionale del 26 maggio, domani 1 giugno a Brindisi si riunisce l'assemblea studentesca provinciale "per concretizzare quanto espresso nella manifestazione 'Io non ho paura'. L'assemblea sarà aperta a tutti gli studenti della Provincia ed organizzata in modalità laboratoriale". Gli studenti della consulta si riuniranno in quattro gruppi di lavoro: memoria, lavoro nelle scuole, lavoro sul territorio, rete tra le scuole.
BRINDISI – “Sollecitiamo la Provincia di Brindisi e il Comune a rendere finalmente ufficiale l’accordo trovato che permetterebbe di dare continuità ai corsi universitari della città di Brindisi”. E’ questo l’appello che gli studenti di “Azione Universitaria Economia” dell’Università degli Studi di Bari “ Aldo Moro” della sede di Brindisi, rivolgono al Comune e alla Provincia, nel chiedere in maniera definitiva gli atti ufficiali della convenzione economica accordata con il rettore dell’Università.
BRINDISI - “Se la rivoluzione di Ottobre fosse stata di Maggio, se tu vivessi ancora, se io non fossi impotente di fronte al tuo assassinio, se la mia penna fosse un’arma vincente, se la mia paura potesse esplodere nelle piazze, coraggio nato dalla rabbia strozzata in gola, se l’averti conosciuta diventasse la nostra forza, se i fiori che abbiamo regalato alla tua coraggiosa vita nella nostra morte almeno diventassero ghirlande nella lotta di noi tutte donne, se.. Non sarebbero le parole a cercare di affermare la verità, ma la vita stessa, senza aggiungere altro”. Questa frase è scritta sulla lapide di un’altra vittima del “male”, solo perché manifestava, a 16 anni anche lei, come Melissa Bassi, ed è Giorgiana Masi. Questa poesia è stata letta oggi, durante la manifestazione in piazza Vittoria a Brindisi.
Piove ma il corteo non si ferma. Alla fine si fermerà la pioggia. E il corteo degli studenti si è ingrossato strada facendo, raccogliendo cittadini di ogni età. Parola d'ordine, dimenticare mai: quando i riflettori sull'attentato di Brindisi saranno spenti, saranno i compagni di Melissa Bassi e delle ragazze rimaste ferite a fare in modo che questa storia non si perda nell'oblio.
BRINDISI – In settemila, sotto la pioggia, con i volti tristi e arrabbiati e con la voglia di far sentire, una volta per tutte la loro voce. Erano questi i manifestanti che nel pomeriggio di oggi per oltre quattro ore hanno sfilato per le vie di Brindisi con il coraggio tra le mani. Giovani principalmente ma anche bambini e anziani. “Non ci tocca più nessuno, non ci tocca più nessuno”. Urlavano a squarcia gola, mentre brandivano striscioni che riportavano veri e propri inni alla vita, al coraggio, alla lotta per combattere la violenza: “Quinto comandamento, non uccidere”, si leggeva su uno di questi. E poi: “Non si può morire entrando a scuola”, “Legalità, cultura e giustizia sono i nostri ideali”, “Il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta”.
BRINDISI – Piazza Vittoria è bagnata ma non piove più. Arriva la testa del corteo, che ha raccolto per strada altre forze, come le madri con i loro figli più giovani che inalberano lo striscione “Non abbiamo paura. Non toccate i nostri figli”. Il Morvillo è la scuola colpita che è in testa alla lunga teoria di giovani, insegnanti, semplici cittadini, seguita dai gruppi degli altri istituti e dagli studenti pugliesi e campani. “Gli studenti sono indignati. Ma noi siamo forti e sarà la cultura a vincere e non la violenza, vogliamo vivere in un mondo dove non si muoia a 16 anni. La lotta parte da noi, siamo portatori di legalità e portavoce di valori”.
Sono passati otto giorni dall'attentato del 19 maggio davanti all'Istituto professionale Morvillo di Brindisi, in cui è morta la 16enne Melissa Bassi. Sotto il temporale sfilano a Brindisi delegazioni di studenti giunte da tutto il Sud.
BRINDISI - Parla Noemi del Morvillo: "Le ragazze colpite nel corpo e nell'anima stanno lottando". Il corteo sta raggiungendo il centro. Sono in tanti. "Nessuno dimentichi il 19 maggio". Sui fianchi, in testa e alla coda del corteo le forze dell'ordine fanno da scorta. Il percorso è stato bonificato e controllato più volte nelle ore precedenti . La gente è colpita e segue con emozione il passaggio dei giovani.
BRINDISI - Il corteo è ancora all'altezza dell'Istituto professionale Morvillo, sotto la pioggia battente. Si procede lentamente per dare il tempo ai ragazzi in arrivo con altri pullman di raggiungere la manifestazione. Gli slogan sono "Melissa nel cuore" e "Io non ho paura". Il temporale non ha fermato gli studenti. Avrebbero meritato un giorno di sole, ma questa giornata grigia raffigura il dramma di otto giorni prima: la bomba, la morte e le sofferenze delle altre cinque compagne di questi ragazzi, gravemente ferite.
BRINDISI - Con le nostre Maristella De Michele e Paola Bari che seguiranno ogni fase del corteo, BrindisiReport.it comincia la cronaca di questa giornata in cui, a una settimana dalla strage del 19 maggio alle 7,40 davanti all'Istituto professionale Morvillo di Brindisi, gli studenti italiani e soprattutto quelli del Centro-Sud hanno voluto dare una grande risposta di coraggio e lanciare ancora una domanda di giustizia per Melissa e le altre, ma anche per se stessi e la scuola italiana.
BRINDISI – Sono spuntati, spettrali come il loro contenuto, sui tabelloni della concessionaria della pubblicità comunale, con regolare procedura di affissione denunciata dalla Federazione della Sinistra. Cosa che si rivelerà fondata dimostrerebbe che non c’è alcun filtro e che sulle tabelle può uscire di tutto: come in questo caso, anche un’apologia netta delle idee ispiratrici del disciolto Partito nazionale fascista. Ergo, si tratta di una violazione palese della legge penale e costituzionale.
MESAGNE - Stamane si è tenuta la sepoltura della 16enne rimasta uccisa nell'attentato di sabato scorso davanti la scuola "Morvillo Falcone" di Brindisi. Oggi però mamma Rita era presete fisicamente presso il campo santo di Mesagne. E' stata accompagnata con un'ambulanza dell'ospedale San Camillo De Lellis e da un medico. Ieri era idealmente presente anche ai funerali della figlioletta, perchè papà Massimo Bassi, stringeva fra le braccia la foto di sua moglie, in chiesa. Ancora un incolmabile dolore, un terribile incubo che non si placa.
La persona sottoposta a verifiche dalla polizia giudiziaria nel corso dei primi controlli dopo l'attentato di sabato 19, e poi rimandata a casa per mancanza di ogni indizio di coinvolgimenti nei fatti, tramite il suo avvocato ha voluto sottolineare la propria assoluta estraneità alla vicenda.
BrindisiReport.it, per quanto ci riguarda. non ha mai pubblicato il suo nome e non lo pubblica perciò anche in questa circostanza, in cui il legale di fiducia dell'interessato, Paoloantonio D'Amico, chiede di sottolineare tale estraneità ai fatti.
Ormai il circo mediatico si è messo in moto e c’è sempre qualcuno pronto a bruciare un nome o una notizia. Tanto chi se ne frega: pur di poter dire “siamo stati i primi a pubblicarlo”, si danno in pasto all’opinione pubblica nomi e cognomi di gente non indagata, ma solo condotta in questura per essere interrogata. E se lo scrive un giornalista, lo devono scrivere tutti, perché altrimenti si rischia di bucare la notizia.
L’attentato al Morvillo-Falcone e la morte di Melissa Bassi rischiano così di diventare un nuovo caso Scazzi.
MESAGNE – Tre ambulanze del 118, presidi della Croce Rossa e volontari della Protezione Civile hanno presidiato piazza IV Novembre e la piazza adiacente a Porta Grande per tutta la durata del rito funebre. Migliaia di persone hanno assistito, sotto il sole cocente, alla celebrazione religiosa, solo in 12, tutte giovani ragazze, si sono sentite male. Cali di pressione.
Non è stato facile per le centinaia di ragazzine che erano presenti oggi a Mesagne per l’ultimo saluto a Melissa, vivere questa esperienza. A 16 anni l’unico timore è l’interrogazione, l’unico pensiero è cosa fare dopo i compiti, con chi vedersi in villa e come trascorrere il weekend. Intristirsi solo se piove.
MESAGNE – Dal premier Monti a Gianfranco Fini; dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ai sindaci di tutta la provincia di Brindisi così come don Ciotti, sull’altare insieme all’arcivescovo Rocco Talucci; ministri italiani e rettori di Università; tutte le forze dell’ordine. Stretti nel dolore per la perdita di un’ anima innocente, quella di Melissa Bassi. Più di 10.000 mila persone radunate nel pomeriggio di oggi per dare l’ultimo saluto alla 16enne e dimostrare la loro vicinanza alle famiglie colpite dall’attentato, e richiamare giustizia. In piazza IV Novembre, oggi, c’era tantissimo coraggio.
MESAGNE - “Ciao Amore, non sono venuto qui oggi per dirti addio. Lo so, dovevamo fare tante cose insieme, aiutare gli altri, ed ora qualcuno ce l’ha vietato”. Le parole sono di Mario, il fidanzatino di Melissa. Era lì, seduto a pochi passi dal feretro del suo amore. Piangeva e alzava gli occhi al cielo, quasi a cercare gli occhi della sua ragazza. “Quel banco non sarà mai vuoto” hanno scritto gli amici a “trizza”. Supreme disfatte della vita che lasciano senza considerazioni. Un dolore che non ha nome, un’angoscia dell’umanità quella di una vita innocente stroncata a soli 16 anni.
MESAGNE - La mamma di Melissa, Rita, non era presente nella chiesa Madre accanto al feretro della figlioletta perché ancora in ospedale, sotto cure mediche a causa dello shock successivo alla notizia della morte di Melissa. Papà Massimo, stringeva tra le braccia, in un modo da straziare l’anima, una gigantografia della piccola Melissa, la foto ritraeva un momento della sua prima comunione. Quel papà coraggio, non smette di stringere la sua Melissa al suo cuore. Melissa è lì che deve stare, dentro al cuore, non potrà mai andare via.
MESAGNE – Giustizia. Giustizia. Giustizia. Quello che si chiede per la piccola Melissa Bassi, è “giustizia”. Migliaia di persone nel pomeriggio di oggi hanno dato l’ultimo saluto alla 16enne rimasta uccisa sabato scorso nell’attentato avvenuto alle 7.45 davanti l’Ipsss “Morvillo Falcone” di Brindisi nella chiesa madre della città di Mesagne. La studentessa 16enne è ritornata nella sua Mesagne alle ore 14. La piccola bara bianca, è stata sommersa da applausi e lacrime. “Non smettere mai di sorridere nemmeno da lassù” hanno scritto gli amici più cari a Melissa in una lettera alla fine del rito religioso. Ai funerali di Stato ha partecipato il premier italiano Mario Monti.
LECCE - Non solo si è svegliata ma ha anche chiesto un succo. Veronica Capodieci la 16enne ricoverata nel reparto di chirurgia toracica dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. I medici restano cauti, parlano ancora di condizioni critiche e la sua prognosi è riservata. Ma Veronica vuole vivere.
Vuole tornare nella sua famiglia, tra le sue amiche e vivere i suoi 16 anni con tutta la vitalità tipica di questa età. Oggi ha potuto vedere il suo papà, ha parlato, gli ha chiesto un succo. Pochissimi istanti, ma preziosi per ridare la speranza a quella mamma e a quel papà che da sabato scorso vivono con il fiato sospeso.
BRINDISI - Dal momento in cui sono cominciate le esequie di Stato della studentessa 16enne uccisa dall'attentato del 19 maggio, su tutti i display dei bus della Società trasporti pubblici è comparso, al posto dell'indicazione della linea, il messaggio "Ciao Melissa". Un omaggio commosso dei lavoratori della Stp alla vittima dell'esplosione omicida davanti all'Istituto professionale Morvillo.
BRINDISI - Nei confronti dell'uomo rintracciato dagli inquirenti, e del fratello che è stato portato in questura, non ci sono allo stato elementi che possano ricondurre i due all'attentato alla scuola Morvillo - Falcone di Brindisi. Lo sottolineano fonti qualificate della procura di Brindisi che hanno ribadito all’Ansa come le verifiche sui due facciano parte di una serie di controlli di routine scattati anche su altri soggetti fin dalle prime ore successive all'attentato. In sostanza, si ribadisce, ogni segnalazione che viene fatta agli inquirenti o ogni ipotesi investigativa che si apre con l'acquisizione di ulteriori elementi d'indagine, deve essere attentamente verificata. Ma allo stato, si conferma, nè nei confronti dei due nè nei confronti di altri, ci sono sospetti concreti.
Una conferenza stampa senza grandi notizie da comunicare alla stampa, quella tenuta stamane in prefettura dalle ministre Paola Severino e Anna Maria Cancellieri. Solo una smentita ad una agenzia diramata qualche minuto prima: «Non ci sono indagati», ha detto il ministro dell’Interno, deludendo le aspettative del circo mediatico che già si aspettava il grande annuncio dell’arresto del personaggio ripreso dalle telecamere del chiosco situato di fronte la scuola Morvillo - Falcone.
BRINDISI - Non ci sono nè arresti, nè fermi, nell'ambito delle indagini che dalla tragica mattinata del 19 maggio stanno impegnando senza sosta tutti gli uomini della Digos e della Squadra mobile di Brindisi, assieme a quelli inviati da Sco ed Ucigos.
La persona data già per scomparsa da Brindisi, e poi arrestata a seconda delle versioni apparse sulle tv o su alcuni siti web, è un perito informatico ed elettronico brindisino attualmente sottoposto a riscontri.
MESAGNE – Distrutti dal dolore anche gli amici più cari di Melissa, per lei hanno preparato coreografie di palloncini, fiori e striscioni. Hanno scritto i loro pensieri in lettere piene di dolore che con gli occhi gonfi leggeranno subito dopo l’omelia di Monsignor Rocco Talucci.
“In questi giorni abbiamo sentito parlare le istituzioni, i telegiornali, i programmi televisivi, le radio, i giornali ma non abbiamo ancora parlato noi, i tuoi amici più cari, le persone con cui hai passato momenti meravigliosi.