BRINDISI – Quando i tagli potrebbero costare più del mantenimento del servizio, che oltre a garantire una ventina di posti di lavoro consente risparmi ed assistenza essenziale per i malati oncologici. E’ il caso degli operatori del progetto di piano finalizzato “al sostegno dei pazienti oncologici” che perderanno il posto dall’1 aprile prossimo. Salvo l’individuazione in extremis di una soluzione che spetta alla politica regionale. In tempi di vacche magre, la scure dei tagli si abbatte sulle Asl, che devono giocoforza applicare il contenimento delle spese. E allora si tagliano le voci, a volta in maniera semplicemente ragionieristica perdendo di vista l’effetto che anche una spesa - rispetto al resto del tutto irrisoria – potrebbe causare contraccolpi, oltre che in termini di sofferenze sociali, anche economici per la stessa azienda. Alcuni dati su cui riflettere.
BRINDISI - Collegamenti di trasporto pubblico ferroviario, d’interesse interregionale e regionale: “Troppe le disfunzioni ricadenti sul territorio della provincia di Brindisi”. A tuonare contro Trenitalia è l’assessore provinciale ai Trasporti, Donato Baccaro, che in una nota traccia un elenco delle disfunzioni lungo i binari brindisini.
BARI - “In tema di Sanità non mi lascerò trascinare sul terreno delle polemiche spicciole. Sull’argomento ho già espresso pubblicamente, come mia abitudine, quello che penso. La contesa campanilistica non ha senso e continuando di questo passo, di Piano di rientro in Piano di rientro, si rischia la chiusura di tutte e due le strutture. Ostuni e Fasano, per bacino di utenza e qualità dell’offerta sanitaria espressa, meritano insieme a Cisternino un complesso ospedaliero di eccellenza. Tale prospettiva può essere garantita, anche in tempi brevi, soltanto dalla realizzazione del nuovo ospedale “Brindisi nord”. E’ su questo progetto che le comunità locali e gli operatori sanitari dovrebbero fare quadrato. Ed è su questa visione di sviluppo che si dovrebbe lavorare e concentrare gli sforzi”.
OSTUNI - “Il coordinamento cittadino ed il gruppo consiliare dell’Udc di Ostuni esprimono la più ferma contrarietà al Piano di rientro della Regione Puglia per gli anni 2010/2012 che, con la previsione della soppressione nell’Ospedale di Ostuni dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria, mira ad operare un taglio indiscriminato di servizi in favore dei cittadini non solo di Ostuni, ma di tutta quell’area geografica che vede nel nosocomio di Ostuni il naturale punto di riferimento per le necessità assistenziali e di cura in un settore in cui, per la delicatezza e la particolare vulnerabilità dell'utenza (bambini e gestanti, per esempio) occorrerebbe una presenza sempre più vicina ed immediata di assistenza”. E’ quanto spiegano in una nota i consiglieri comunali Ernesto Camassa, Angela Matarrese, Antonio molentino e il coordinatore cittadino Fabrizio Putignano.
ROMA - Domani mattina dalle 10, in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati, oltre 3000 appartenenti al Comparto Sicurezza e Difesa e ai Vigili del Fuoco, manifesteranno la rabbia e l’indignazione di oltre 452mila uomini e donne che quotidianamente garantiscono la sicurezza e la difesa del nostro Paese, anche sacrificando il loro bene primario, la propria vita.
CEGLIE MESSAPICA -Contro l'ipotesi di tagli a servizi e reparti dell'ospedale di Ceglie Messapica anche Sinistra Ecologia e Libertà ha reso nota la propria posizione di netta contrarietà. "In riferimento alll’annunciata cura dimagrante su ospedali e posti letto che la giunta regionale sta prevedendo nel piano di rientro per 351 milioni conseguentemente allo sforamento del Patto di stabilità, il coordinamento di Sel di Ceglie Messapica intende affermare in maniera chiara ed inequivocabile chel'ospedale non si tocca".
BRINDISI – Il direttore generale dell’Asl di Brindisi, Rodolfo Rollo, non ha dubbi: “Se ci saranno tagli alla sanità pugliese, certamente non riguarderanno la nostra provincia”. Secondo numeri, coefficienti, statistiche e schede ministeriali di riferimento, la sanità brindisina non può permettersi alcuna diminuzione né sui posti letto né sul personale medico. I dati pubblicati dal Sole 24 ore, secondo Rollo, individuano in numeri, quasi pienamente rispettati da Brindisi, il modello di sanità virtuoso italiano.
MESAGNE – Una situazione paradossale, quasi un controsenso. A dare la definizione del momento che vive l’ospedale De Lellis di Mesagne è il sindaco della cittadina mesagnese Franco Scoditti. Il nuovo piano di ridimensionamento degli ospedali pugliesi, a cui sta lavorando la Regione Puglia, prevede infatti la chiusura di sei degli otto ospedali della provincia di Brindisi; tra questi anche quello di Mesagne. Eppure l’Azienda sanitaria locale ha appena pubblicato un bando di gara, dal valore complessivo di due milioni di euro per “ristrutturazione e adeguamento ai requisiti minimi strutturali”. La politica delle chiusure però è stata negata proprio oggi da Vendola con dichiarazioni alla stampa.
BRINDISI - Occorrono circa 62 mila euro per dare all'associzione La nostra famiglia tutte le strumentazioni per allestire la sede nell'ex ospedale Di Summa, per fornire il primo piano di tutti gli arredi che completeranno il centro. L'idea della Provincia è quella di utilizzare i fondi risparmiati con i tagli, già approvati, degli stipendi relativi, per il 10% agli assessori, e per il 20% del presidente dell'ente.
BRINDISI – Le università meridionali rischiano di rimetterci le penne, in uno scenario di tagli alla spesa pubblica che va facendosi sempre più fosco. Nessuno è tranquillo, neppure a Brindisi dove il polo universitario, con i suoi 2276 studenti, è al settimo posto in Italia tra le sedi decentrate. In rapporto al numero degli abitanti, la percentuale di iscritti è elevata: 878 sono quelli dei corsi collegati all’Università di Bari, che si tengono tra la sede dell’ex Ipai al quartiere Casale e quella dell’ex ospedale Di Summa (la maggior parte frequenta Economia); 1398 sono quelli delle due facoltà dell’Università del Salento con sede in Cittadella della Ricerca, Scienze sociali, politiche e del territorio e Ingegneria industriale. La soluzione? Puntare su facoltà inter-ateneo e chiedere anche l’intervento finanziario della Regione Puglia accanto a quello di Provincia e Comune di Brindisi. Ma ottenere fondi anche dalle società energetiche in sede di nuove convenzioni.
BRINDISI - Dopo la protesta della Cgil andata in scena ieri pomeriggio, davanti agli uffici del Provveditorato agli studi, domani dalle 17.30 ad Ostuni si svolgerà un'altra parte della mobilitazione a cui ha dato il proprio sostegno anche il Pd. Sono almeno 400 nella sola provincia di Brindisi gli insegnanti che saranno "tagliati" dal prossimo anno accademico.
BRINDISI - Il rischio di drastici tagli ai corsi decentrati dell'Università di Bari del polo brindisino, di cui si era occupato BrindisiReport alcuni giorni fa, si stanno materializzando, e la reazione degli studenti non si fa attendere. Immediatamente è partita una raccolta di firme per ottenere iniziative istituzionali a difesa dei corsi di laurea, a partire da quello in Progettazione e Gestione delle Attività Culturali, immediatamente più minacciato. Oggi gli studenti hanno anche diffuso una nota rivolta ai cittadini, che pubblichiamo integralmente.
RINDISI - Le conseguenze della riforma universitaria si fanno già sentire, eccome. Aleggia già nell'aria la minaccia della chiusura dei corsi presenti a Brindisi al momento, causando notti insonni agli studenti che tanto avevano accarezzato il sogno di vivere in una città universitaria, di non doversi più trasferire in altre città d'Italia per studiare e laurearsi e di poter contribuire allo sviluppo culturale ed economico del proprio territorio. Già proprio così. Pare che molti ignorino o non riescano a comprendere fino in fondo lo stretto legame che unisce l'università, la cultura e l'economia. O sarà forse che nonostante gli sforzi e le iniziative risulta difficile opporsi al ministero che entro giugno deciderà se emanare un decreto legge che chiuderà le sedi dei corsi decentrati.
Il governo nazionale taglia i fondi alla Pubblica istruzione. A rischio chiusura due classi speciali (riservate a bambini con gravi disabilità) in provincia di Brindisi. A renderlo noto, preannunciando battaglia, sono le organizzazioni sindacali Flc Cgil e Snals Confsal. In ballo le attività speciali che in due Circoli didattici della provincia, e più precisamente nel VI Circolo di Brindisi e nel II Circolo di Ostuni, si svolgono in convenzione con l’Istituto “La Nostra famiglia”.
BRINDISI - Contratti scaduti da due anni e mezzo, pagamento missioni di servizio arretrato di un anno, niente fondi per la manutenzione dei mezzi. Malgardo tutto ciò, a Brindisi la polizia continua a fare ogni giorni il proprio lavoro a tutela dei cittadini, ma il malessere del personale aumenta sempre più. Lo dice in una nota il sindacato Sup-Uil, una delle organizzazioni di categoria del settore, che parla di situazione grave.