Tangenti e assunzioni, l'ex sindaco Consales rischia il processo
Appalto servizio mensa, sarà davanti al gup giovedì 18 marzo. Avrebbe chiesto denaro e favori a due imprenditori baresi, che sono parte offesa
Appalto servizio mensa, sarà davanti al gup giovedì 18 marzo. Avrebbe chiesto denaro e favori a due imprenditori baresi, che sono parte offesa
Indagato a Bari Giovanni Giannoccaro, 64 anni, ex responsabile dell’Area finanziaria del Policlinico. A Brindisi è imputato per corruzione: contestata presunta tangente da 13mila euro. Asl parte civile
Quattro anni e quattro mesi per l’ex sindaco di Brindisi, tre anni e sei mesi per l’imprenditore. Il gup riconosce anche danni alle parti civili
Il pm conferma l’accusa anche nei confronti dell’imprenditore che denunciò: “Mazzette pari a duemila euro per ogni stato di avanzamento”. Esce dall’inchiesta De Filippo
L’ex sindaco di Cellino, Francesco Cascione, ascoltato come teste nel processo nato dall’inchiesta Do ut des: “Mi diede diecimila euro e poi me ne fece avere settemila. Da Cozzoli promesse di denaro e assunzioni”. L’ex assessore Elia: “Mai preso un euro, falsificò la mia firma”
Il pm Milto Stefano De Nozza: “Sistema aziendale rodato, perfettamente rodato, per un giro di appalti per il servizio di nettezza urbana”. Qualche chilo di pesce per una cancelliera del Tribunale di Brindisi
“Pasquale Leobilla e Angelo Pecere amministratori occulti della Agh resort”: la srl gestisce la struttura a Torre San Gennaro, dopo il bando del Comune di Torchiarolo. Parere sfavorevole dei vigili urbani, via libera del sindaco
Gli imputati accusati di corruzione ammessi al rito abbreviato: la difesa chiede l’ascolto dell’ex dirigente del settore Rifiuti, Fabio Lacinio, e l’acquisizione di lettere e perizie. Prima udienza a gennaio, sentenza a marzo. Per il commercialista Vergara e l'ingegnere Caramuscio processo ordinario
“Colpi di pistola mentre ero in auto: sono finito fuori strada”. Ad agosto le minacce: “Non arrivi vivo al processo”. Indagini dei carabinieri. Il professionista rischia il processo per corruzione assieme a cinque dipendenti e due dirigenti di Cerano
Parla l’imprenditore di Monteroni che ieri, per la seconda volta, ha tentato il suicidio. Con il suo racconto ha dato il via all’inchiesta su un presunto sistema di corruzione: “Sono stato anche alla sede di Roma, mi hanno mandato via”
Giuseppe Margheriti, ai domiciliari con l’accusa di corruzione, si avvale della facoltà di non rispondere: aspetta di leggere gli atti, poi chiederà di essere ascoltato dal pm della Dda di Lecce, titolare dell’inchiesta che ha portato agli arresti, con identica ipotesi di reato, il suo ex vice Domenico Margheriti
Domenico Iaboni, l’unico a essere stato licenziato, interrogato per un’ora con la formula dell’incidente probatorio in vista del processo: “Bassi e De Filippo non solo sapevano, ma dicevano di firmare i Sal anche per lavori non eseguiti”. Sulle mazzette: “Dall’imprenditore ebbi 1.250 euro, in contanti, due volte tra Pasqua e Natale”
Sarà interrogato con la formula dell’incidente probatorio Domenico Iaboni, accusato di corruzione continuata per atti contrari ai doveri d’ufficio: stessa ipotesi di reato contestata a cinque impiegati e a due dirigenti della centrale, oltre all’imprenditore di Monteroni che per primo ha riferito di un “sistema di corruzione” per l’aggiudicazione degli appalti
L'imprenditore edile di Monteroni ascoltato di nuovo dai pm dopo il memoriale: sotto la lente la posizione di almeno due persone. "Già in occasione del primo appalto, uno dei vertici mi fece pressioni. Pagai a Natale"
Per la Procura le somme sarebbero state pagate al direttore dell'Unità di Business dall'imprenditore che tentò il suicidio: il titolare della ditta si aggiudicò quattro appalti nella centrale. Nella registrazione audio consegnata ai pm: "Ti ricordi quando il direttore ci ha fatto assumere quella persona che poi ci aiutava". Domani Riesame per Vito Gloria
Dopo la denuncia dell'imprenditore su presunte tangenti a Cerano, anche nell'esposto in Procura presentato dalla società, l'ingegnere De Filippo viene indicato come ultimo firmatario dei Sal per la costruzione di un muro di contenimento: "A distanza di pochi giorni dall'inizio lavori, accertato il pagamento di 226.600 euro". Nella denuncia altri due nomi
"Ennesima aggressione nei miei confronti", sostiene. L'ordinanza è del giudice per l'esecuzione del Tribunale di Brindisi, a conclusione del contenzioso promosso dall'amministrazione nel 2014: l'ex primo cittadino condannato in via definitiva a pagare danni d'immagine dalla Corte dei conti
L’imprenditore ascoltato a breve sulla posizione di altri fra quadri e dirigenti della centrale di Cerano, alcuni nominati nell’ordinanza di arresto, diversi coperti da omissis. Per i pm altri sapevano e facevano parte del sistema. In un memoriale tutti gli appalti per i quali il titolare della ditta sostiene di aver pagato tangenti
L'imprenditore di Monteroni racconta ai pm gli episodi di corruzione: "Per stare nei costi, eseguivo lavori in misura ridotta. Per esempio se dovevo fare un massetto di sette centimetri lo facevo di cinque e così rientravo nelle somme che dovevo pagare agli assistenti di cantiere". Verifiche sulle posizioni di altri dipendenti, dirigenti e quadri in servizio a Cerano. La società potrebbe costituirsi parte civile
Carlo De Punzio respinge l'accusa di corruzione per 155mila euro: interrogatorio fiume in carcere, davanti al gip, alla presenza dei pm. "Ho lavorato per l'imprenditore, non c'entrano niente gli appalti Enel di Cerano". La difesa pronta a chiedere un colloquio con i pubblici ministeri. Il dipendente resta in cella, dopo la laurea aveva ottenuto il trasferimento a Roma
Il gip concorda con i pm: "A carico di Carlo De Punzio non semplici indizi, ma elementi idonei a ritenere provata la responsabilità". Dopo le dichiarazioni dell'imprenditore che tentò il suicidio, ascoltati altri due titolari di impresa sulla posizione del responsabile Ambiente: fuori dalla centrale era conosciuto come addetto alle relazioni esterne. E' il solo a essere finito in carcere, il primo a essere interrogato
L'imprenditore ha svelato anche le modalità di pagamento delle mazzette chieste dai dipendenti Enel arrestati per corruzione: "Consegnavo a domicilio". Le sue dichiarazioni ritenuti veritiere. Ascoltati un geometra e quattro titolari di aziende come persone informate sui fatti. Determinanti anche gli accertamenti interni svolti dalla società proprietaria di Cerano
Per il gip concreto pericolo che gli indagati possano continuare a delinquere: "Assoluta indifferenza dimostrata rispetto alle gravissime conseguenze delle condotte illecite come la pericolosità delle opere realizzate con materiali scadenti, danni alle aziende, all'economia e alla collettività". I pm avevano chiesto il carcere anche per Gloria, Attanasio e Iaboni oltre che per De Punzio
Nell'ordinanza di arresto dei quadri Enel di Cerano anche stralci dei colloqui registrati dall'imprenditore e consegnati ai pm. A De Punzio pagate vacanze a Pescasseroli: "Chiese 4.500 euro e poi tremila a ogni fattura. Disse di denunciare i vertici e non fare il suo nome". A Tamburrano ceduta una Peugeot, ad Attanasio comprato un Iphone
Dalla denuncia dell'imprenditore che tentò il suicidio, i riscontri per ricostruire i pagamenti: "A De Punzio 150mila euro dal 2013, comprati anche mobili per 15mila euro e tre assegni. L'indagato: "Contributi per la Onlus di mia moglie". Nell'inchiesta la registrazione di tre incontri e copia di assegni e fatture