CEGLIE MESSAPICA - Si delinea più nettamente il drammatico quadro relativo allo stato igienico dell’appartamento in cui vive l’anziana Teresa Conte, vedova del partigiano Gennaro. Secondo gli accertamenti seguiti direttamente dal Comune di Ceglie Messapica, che dopo l’ennesimo esposto anonimo dovuto ai miasmi insopportabili provenienti dai locali ha disposto la pulizia coatta degli stessi, il puzzo nauseabondo che si levava dall’abitazione non era dovuto a carcasse di animali come si era creduto in un primo momento, ma dal letame accumulato dalla presenza in casa di tredici cani, fra cui due maremmani e una quantità di gatti uno dei quali morto, che sono stati tutti prelevati dal servizio veterinario della Asl e portati in una struttura in cui saranno regolarmente accuditi.
CEGLIE MESSAPICA - Un puzzo nauseabondo di morte, miasmi insopportabili. Dunque l’allarme, scatenato soprattutto dall’assenza durata troppo a lungo per le strade di Ceglie Messapica, di quella figuretta anziana, seguita da un immancabile codazzo di animali. Quelli a cui Teresa Caliandro, detta Sisina Conte, aveva vocato la vita dopo il congedo dalla cattedra e la pensione. L’ex maestra è viva, e sta bene. Si trova adesso in ospedale dove è stata trasferita con un’ambulanza del 118 dopo l’incursione nella casetta di via Mercadante, nei pressi della scuola elementare Edmondo De Amicis, da parte degli ispettori della Asl e degli operai della Monteco, ai quali è toccata una scoperta agghiacciante: nel piccolo appartamento c’erano decine di carcasse di animali morti, in mezzo ai quali l’anziana maestra continuava a vivere noncurante, probabilmente del tutto inconsapevole, per un black out della coscienza, delle conseguenze di quella prossimità.