ROMA – “Ringrazio il presidente del Consiglio per la fiducia, per i delicati e impegnativi incarichi oggi conferitimi ai fini della gestione dell'emergenza immigrazione e anche per l'affetto più volte manifestato in questi giorni, per me politicamente difficili”. Con queste parole il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano è tornato sui suoi passi. Pace fatta con Berlusconi, dopo le tensioni maturate nei giorni scorsi attorno alla gestione dell’emergenza profughi che lo avevano spinto a rassegnare le dimissioni. «Alla stregua delle recenti decisioni del Governo e della conferma degli impegni che ero stato autorizzato ad assumere – osserva Mantovano - ritiro le dimissioni da sottosegretario all'Interno, essendo venute meno le ragioni che le hanno motivate".
MANDURIA - Sono arrivati da poche ore e stanno già tentando di fuggire alcuni dei tunisini giunti stamane da Lampedusa e ospitati nel Centro di identificazione ed espulsione allestito nell'ex aeroporto militare di Manduria. Due di loro sono stati intercettati, ad un paio di chilometri dal campo, da una guardia giurata in servizio di pattuglia a protezione di un vicino impianto fotovoltaico. I due immigrati sono stati così riaccompagnati al centro. Altri gruppetti di immigrati sarebbero stati avvistati nelle campagne che circondano il Cie. La situazione è sotto controllo ma la tensione cresce. Il primi 300 immigrati (tutti uomini tunisini, tra loro ci sarebbe un solo minorenne) sono arrivati in mattinata, a bordo di sei pullman, nella tendopoli allestita nell'area dell'ex aeroporto militare utilizzato fino agli anni quaranta-cinquanta e poi dismesso. A seguire gli altri 250. Si tratta dei tunisini giunti stamane al porto di Taranto a bordo della nave San Marco proveniente da Lampedusa. Contestualmente sono cominciate all'interno del Cie anche le operazioni di identificazione.