BRINDISI - Un armatore cipriota pronto a chiedere i danni perché le sue navi carboniere sono ferme da quando il nastro trasportatore della centrale Enel di Cerano è bloccato, per le conseguenze subite in seguito alle forti piogge del 15 gennaio scorso. Alcuni agricoltori hanno invece presentato un esposto e la procura di Brindisi ha avviato un’inchiesta per inondazione colposa, sempre relativamente agli allagamenti di quei giorni.
BRINDISI – Enel stamani ha ricevuto il primo via libera, quello locale, ad un piano di emergenza per lo svuotamento del nastro trasportatore allagato, necessario per evitare il blocco dell’attività produttiva della centrale “Federico II” di Cerano. L’ok è arrivato da un tavolo tecnico convocato dal prefetto Nicola Prete, cui hanno partecipato oltre ad Enel e a Confindustria Brindisi, il Dap Arpa di Brindisi, il comando provinciale dei Vigili del Fuoco, Provincia, Comune capoluogo, che hanno concordato con il progetto presentato dalla società elettrica.
BRINDISI – L’allagamento della trincea del nastro trasportatore Enel è la terza di una certa rilevanza negli ultimi otto anni. E in tutti questi casi la società elettrica ha di fatto attribuito alle canalizzazioni di competenza del Consorzio dell’Arneo la responsabilità di ciò. La risposta è stata che al momento della costruzione della trincea, in sede di richiesta e concessione dei nulla osta da parte del Genio Civile di Brindisi e dello stesso Consorzio dell’Arneo, Enel avrebbe firmato un atto in cui si assumeva le responsabilità dei danni che avrebbero potuto causare le tracimazioni dei canali circostanti l’opera.
BRINDISI - In serata, sulla questione dell'allagamento della trincea del nastro trasportatore che collega il molo carbone di Costa Morena alla centrale "Federico II" di Cerano, Enel ha diramato un comunicato in cui assicura il rapido ripristino della struttura, previa presentazione di un progetto agli enti competenti.
BRINDISI – Il nubifragio del 15 gennaio il danno più grande lo ha fatto all’Enel, che ora si trova presa tra due emergenze: quella di affrontare rapidamente l’iter che ha imposto il magistrato della procura per lo svuotamento dell’acqua che allaga la trincea del nastro trasportatore del carbone, cioè quello previsto dalla legge, e parallelamente quello di un approvvigionamento di emergenza della centrale “Federico II” di Cerano che non ha una autonomia molto lunga se il carbone non raggiungerà l’impianto. Nessun sequestro è stata disposto oggi dal pm Iolanda Daniela Chimienti, ma le operazioni in corso sono state bloccate definitivamente perché non autorizzate.
BRINDISI – L’Arpa e i vigili urbani di Brindisi, secondo fonti dell’amministrazione comunale del capoluogo, la notte scorsa alle 3 hanno proceduto al blocco della attività di svuotamento della trincea del nastro trasportatore Enel che rifornisce la centrale termoelettrica di Cerano. L’intervento sarebbe collegato allo sversamento nel vicino Fiume Grande e forse anche nei terreni circostanti delle acque aspirate dalle idrovore in questi giorni per vuotare i tratti della trincea allagati dal nubifragio di martedì scorso 15 gennaio.
BRINDISI – L’allagamento di alcuni tratti della grande trincea in cemento lunga 13 chilometri, che congiunge la banchina Enel a Costa Morena e la centrale termoelettrica Federico II di Cerano, non crea alcun problema di approvvigionamento ai quattro gruppi dell’impianto. Lo fanno sapere fonti della società elettrica, precisando che le operazioni di evacuazione dell’acqua ed il ripristino della funzionalità totale del nastro trasportatore richiederà solo qualche giorno.