BRINDISI – Tutti salvi, almeno per i prossimi sei mesi, poi si vedrà se i servizi sociali dei Comuni interessati integreranno proprie risorse per consentirne la sopravvivenza. Il servizio per il trasporto dei pazienti oncologici che necessitano di terapia non si fermerà.
L’accordo è stato raggiunto dopo la seconda giornata di proteste nei pressi della Asl di via Napoli, da parte di pazienti (e parenti), dipendenti ed Fp Cgil. La domanda posta ieri mattina dal segretario provinciale Antonio Macchia era legittima, ed ha trovato risposta. Perché interrompere il servizio a sei mesi della scadenza naturale del progetto (durata triennale, per circa 400 mila euro l’anno)?
BRINDISI – Stop al piano finalizzato “al sostegno dei pazienti oncologici” dal’1 aprile prossimo. E conseguentemente addio a 19 posti di lavoro che nell’arco di quasi due anni e mezzo, hanno consentito il trasporto dalle abitazioni ai centri ospedalieri della Asl di Brindisi - che erogano i trattamenti sanitari neoplastici - e viceversa a circa 700 ammalati di tutta la provincia. Ma l’1 aprile, al di là del dramma occupazionale di una ventina di famiglie che si ritroveranno senza uno stipendio, sarà la data dell’inizio di serie grane per i malati oncologici che dovranno affrontare difficoltà indicibili per potersi spostare da casa e raggiungere le strutture di cura.