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"A Brindisi 70 persone nell'abisso della povertà assoluta"

Presentato un report sul fenomeno della povertà nell'ambito di un progetto del Comune di Brindisi affidato all’Ati composta dalle Cooperative “Amani” e “Solidarietà e Rinnovamento"

Hanno letteralmente battuto le strade di Brindisi, per aiutare decine di famiglie in condizioni di povertà assolutà. Un’equipe di operatori, assistenti sociali, sociologi e psicologi nelle scorse settimane ha assistito 70 persone, per un totale di 39 nuclei familiari, che vivono ai margini della società, nell’ambito di un progetto del settore Servizi sociali del Comune di Brindisi affidato all’Ati composta dalle Cooperative “Amani” e “Solidarietà e Rinnovamento”. Le attività, previste dalla misura Po I Fead - Pon inclusion, hanno coinvolto: Rosa Annunziata D’Amici, assistente sociale; Roberta Trotti, esperta in Scienze Economiche; Chiara Chiricò, sociologa; Valerio D’Amici,  psicologo; Federica Caramia, operatrice sociale.

I risultati di questa iniziativa sono stati illusrrati ieri sera (giovedì 13 gennaio) nel corso di un convegno che si è svolto presso palazzo Nervegna. Nel videoservizio, le dichiarazioni di Maurizio Guadalupi, presidente della coop Solerin, e di Salvatore Licchello, president della coop Amani. 

L'individuazione dei beneficiari

I beneficiari dell’attività di supporto e assistenza sono stati individuati mediante “l’attività di strada” e la segnalazione da parte delle organizzazioni e degli enti. Questi ultimi sono stati contattati dall’équipe durante l’attività di mappatura degli stessi, messa in atto. L’attività di “unità di strada” ha permesso di monitorare le condizioni di vita delle persone senza fissa dimora e il rilevamento costante dei loro bisogni. Questo significa che le persone ed i nuclei familiari individuati non sono stati “abbandonati” ma si è cercato di stare accanto e trovare soluzioni per quanto “nelle corde” del progetto. Per gli utenti si è proceduto con la fase preliminare di prima conoscenza, aggancio e colloquio necessario per valutare le loro condizioni di vita, la sussistenza dei requisiti di accesso al progetto e per il rilevamento dei loro bisogni. In seguito, come di consueto, è stato ipotizzato un piano di intervento individualizzato discusso e concordato dall’intera équipe. Successivamente esso è stato attuato in collaborazione con Servizi pubblici e privati.

Le attività svolte

Nello specifico l’équipe ha svolto le seguenti attività: orientamento e affiancamento degli utenti presso vari uffici e servizi per il disbrigo pratiche (ad es. Asl, Ufficio Patrimonio e Casa, presentazione istanze Inps, buono libri di testo, ecc.); visite presso il domicilio delle persone a rischio povertà; incontri informativi e di orientamento presso Caf, Patronati, sedi Caritas e di organizzazioni di volontariato; organizzazione e svolgimento di colloqui presso i Servizi Sociali Territoriali: fondamentale la presenza degli operatori in caricio al progetto. In molti casi gli assistenti sociali del Comune hanno chiesto l’intervento mediatore dei suddetti per intervenire in alcune important situazioni; ricerche ed approfondimenti per la preparazione di due focus groups  e della brochure informativa riguardante enti e associazioni che si occupano di “contrasto alla povertà” sul territorio brindisino; distribuzione dei beni in stretta sinergia con Arci Brindisi.

A proposito di quest’ultimo punto, l’équipe ha compilato uno specifico “Elenco dei beni da consegnare” raccogliendo taglie e bisogni dei beneficiari individuati. I beni consegnati all’utenza, a seconda delle richieste pervenute e delle necessità rilevate, hanno riguardato: kit indumenti (maglioni, pantaloni, giacche, intimo, magliette, scarpe, ecc.); kit igiene (dentifricio, spazzolino, shampoo, saponi, ecc.); kit emergenza (sacco a pelo, coperte, lenzuola, asciugamani, pronto soccorso, ecc.).

"Un lavoro efficace e proficuo"

"Il lavoro di avvicinamento, conoscenza dei possibili beneficiari e di costruzione di un rapporto di fiducia - fanno sapere le cooperative coinvolte - non è stato semplice ed alcuni di essi hanno rifiutato di proseguire i rapporti con gli operatori o hanno rifiutato di ricevere aiuti. Tuttavia, nella grande maggioranza dei casi, il lavoro è risultato efficace e proficuo, fino a giungere ad una presa in carico delle persone e dei nuclei familiari incontrati. Tale lavoro è stato svolto principalmente grazie ad un intenso e costante impegno nell’unità di strada in tutta la città (nel centro storico in primis, ma anche nei quartieri periferici e nelle campagne adiacenti alla città) nella costruzione di interventi in rete con organizzazioni, associazioni, parrocchie, istituzioni e volontari del Terzo Settore con una maggiore continuità, nell’analisi e nella formazione costante dell’équipe sulle difficoltà e sui bisogni che sono emersi dalle differenti condizioni di vita delle persone e delle famiglie incontrate. Un primo piccolo passo verso gli invisibili presenti in città nella speranza che le poche ma fattibili proposte esposte durante l’incontro del 13 gennaio possano essere accolte dall’Amministrazione Comunale di Brindisi".

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