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"Così la scuola può combattere le sopraffazioni e il cyberbullismo"

BRINDISI - Si è svolto giovedì 31 maggio 2018, nella sala conferenza dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Meridionale, l’incontro tra gli studenti della sede IPSIA “G. Ferraris” di Brindisi e di Fasano con l’ispettore Eugenio Cantanna della Polizia postale, la dott.ssa Anna Maria Casaburi, giudice onorario del Tribunale per i Minori di Lecce, la dott.ssa Mariangela De Mola, psicologa, e il dott. Liborio Rainò, dirigente del Dipartimento di prevenzione della salute della ASL di Brindisi.

L’iniziativa era l’evento finale del progetto formativo  “No tti fari lu bbuenu!” rivolto a docenti e alunni dell’ IPSIA “G. Ferraris” di Brindisi  e Fasano, in collaborazione con la Questura di Brindisi-Polizia Postale e l’Azienda sanitaria Locale – Dipartimento di promozione della salute, che ha promosso il progetto “Teen Explorer”, finalizzato a informare e formare sulle misure di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e cyberbullismo negli adolescenti.

“Una  agenzia educativa, quale la scuola,  ha il dovere morale di  garantire alle famiglie e alla comunità cittadina tutta, tutela e difesa della sicurezza e legalità, per non rischiare la delegittimazione del suo stesso intrinseco ruolo istituzionale. Rischio altissimo – aveva dichiarato nel presentare l’evento la dirigente scolastica Rita Ortenzia De Vito -  lì dove prevale l’indolenza, la negligenza, l’intimidazione e l’omertà di una scuola che, anziché denunciare per evitare il linciaggio mediatico, subisce passivamente, con tutte le conseguenze del caso: un punto di non ritorno”. BrindisiReport ha seguito l’incontro ed ha riascoltato la professoressa De Vito.

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