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Giovedì, 25 Aprile 2024

Guerra di Salvini ai negozi di cannabis light: "E' una caccia alle streghe"

"Farò la guerra ai negozi di cannabis light. A uno a uno li chiuderemo tutti", ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Salvini nella battaglia personale del momento. Una direttiva che, in soli due giorni, ha scosso il business della canapa depotenziata introdotto con la legge 242/2016: abbassate le serrande di tre cannabis shop a Macerata, Porto Recanati e Civitanova Marche.

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Ma cosa vendono esattamente i canapa shop? Chi sono i canapai? BrindisiReport ha dato voce ad alcuni titolari di hemp shop, ai loro clienti e ai canapicoltori. Siamo partiti dal civico 165 di via Provinciale per San Vito, a Brindisi. “Fiori Ribelli”, oltre a vendere le infiorescenze, offre ai suoi clienti una vasta gamma di prodotti a base di canapa: dai tessuti, agli accessori, dagli alimenti alle creme, oli e lozioni per la cura della persona.

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Nel canapa shop di Mesagne, “Green Majesty”, oltre ad ascoltare il parere del titolare sulla direttiva del ministro Salvini, abbiamo passato la parola a un canapicoltore e a un consumatore di prodotti a base di canapa. 

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Un business che, secondo i dati forniti da Aical, l’associazione nata nel 2018 che riunisce sette tra le principali aziende del settore, fattura 6,5 milioni di euro su una superficie coltivata di 58,5 ettari: sono 2.087 in Italia i punti vendita di cannabis light, di cui sette nella provincia di Brindisi. Dati molto diversi da quelli forniti da Coldiretti, per la quale i terreni coltivati sono saliti dai 400 ettari del 2013 ai quasi 4000 stimati per il 2018 nelle campagne.

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