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Giovedì, 18 Aprile 2024

Un video della Marina Militare sul Castello Svevo di Brindisi

Giovedì 15 febbraio 2018, alle 9 presso la “Ex Sala a Tracciare” dell’Arsenale Militare Marittimo di Taranto, il “Comitato per la Qualità della Vita”, presieduto dal prof. Carmine Carlucci, consegnerà il premio Qualità della Vita 2017, giunto alla sua 33^ Edizione, alla Brigata Marina San Marco della Marina Militare. Il premio verrà consegnato alla Brigata Marina San Marco per “Le attività operative ed umanitarie svolte nei cento anni della sua istituzione”.

Esercitazione del Reggimento San Marco a Capo Bianco

La cerimonia vedrà la partecipazione delle rappresentanze di numerosi Istituti scolastici di Taranto, di autorità civili, militari, tra cui il capo del Comando Marittimo Sud, ammiraglio di divisione Salvatore Vitiello. Tra gli ospiti di eccezione il contrammiraglio (in congedo) Romano Sauro, nipote di Nazario Sauro, medaglia d’oro al valor militare della prima guerra mondiale, che illustrerà ai presenti il progetto “Sauro 100” che lo vede impegnato in un giro lungo le coste italiane con la sua imbarcazione a vela per promuovere le iniziative legate all’eroe della Grande Guerra sul mare.

Una colonna del San Marco in Afghanistan

Alla Cerimonia seguirà un convegno di studi sulla Grande Guerra, dal titolo “Le gesta dei MAS e dei Fanti di Marina” volto a mantenere vivo il ricordo dell’importanza ricoperta dalla Regia Marina durante il primo conflitto mondiale. Tra i relatori, moderati dalla giornalista, Maristella Massari, il Comandante della Brigata Marina San Marco, contrammiraglio Cesare Bruno Petragnani, l’ammiraglio (in congedo) Claudio Confessore, il capitano di vascello (in congedo) Fabrizio Maltinti e il prof. Antonio Fornaro del comitato Qualità della Vita.

I marò a Brindisi dal 1972

La forza da sbarco della Marina Militare è di stanza nella caserma Carlotto, dal 1991, ma il battaglione San Marco, ricostituito nel 1965, è arrivato a Brindisi nel 1972, assegnato alla Terza Divisione Navale e sistemato logisticamente nel Castello Svevo, prima, della costruzione della nuova base sulla statale 16 per San Vito dei Normanni in contrada Restinco. Sono trascorsi oltre 45 anni.

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E proprio al Castello Svevo, il più importante e antico della città di Brindisi, e sede anche del Comando della Brigata Marina San Marco, la Marina Militare, che ne cura la manutenzione e la conservazione,  ha voluto dedicare un video, dato che grazie a questa efficace azione di valorizzazione la struttura storica registra ogni anno un notevole numero di visitatori e diviene pertanto una tappa imperdibile per chi vuole conoscere a fondo la storia della città di pugliese.

Approfondimenti sul Castello Svevo

Il Castello svevo di Brindisi, detto anche “Castello di terra” per distinguerlo dal “Castello di mare”, o castello svevo-aragonese per l'origine sveva e le ulteriori modifiche apportate nel periodo aragonese, si trova a ridosso del centro storico di Brindisi, e si affaccia nella parte interna del porto cittadino, a difesa anche di quest'importante area della città. L'origine della costruzione è da riferire all'età sveva, secondo la testimonianza di Riccardo di San Germano il quale colloca la stessa intorno al 1227, e cioè proprio negli anni in cui è attestata la presenza di Federico II di Svevia a Brindisi, per il suo matrimonio con Jolanda di Brienne (1225) e per la successiva partenza verso la crociata (1228).

Il Castello Svevo di Brindisi, inserito tra i beni alienabili da parte della Difesa

Gli storici locali riferirono, senza alcun riscontro archeologico, che per la sua costruzione furono utilizzati materiali di reimpiego romani, provenienti in particolare dall'anfiteatro. Il castello si sviluppa attorno ad un cortile di forma quadrangolare trapezoidale circondato da un'alta muraglia munita di un magnifico mastio con funzione di entrata e altre sei torri, due di forma circolare tre a pianta quadrata ed una pentagonale: questo nucleo originario appartiene al periodo svevo.

La base della Regia Marina durante la I Guerra mondiale

La cortina più esterna è chiaramente riferibile al XV-XVI secolo: sono qui presenti infatti i classici torrioni circolari tardo medievali e rinascimentali, muniti di artiglieria. Nel corso del XVIII e XIX secolo il castello è stato adibito a penitenziario, poi a Comando della Marina Militare, subendo alcuni interventi di adattamento, ma conservando intatta la struttura.

Duello tra un guerriero arabo e un normanno

La posizione strategica di Brindisi, fondamentale per controllare l’accesso al mare Adriatico e la proiezione verso i Balcani, era ben nota sin dall’antichità. Il potenziamento della base navale di Brindisi (1909), dominata dall’antico Castello, divenne una priorità per la Marina italiana nel corso della Grande Guerra. Nel successivo Secondo conflitto mondiale, in conseguenza degli eventi armistiziali, Brindisi divenne in breve una delle principali basi della Marina impegnata nella Guerra di liberazione e il Castello Svevo, sede del Comando Marina, fu sede per cinque mesi del Capo di Stato, il Re Vittorio Emanuele III.

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