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Sabato, 20 Aprile 2024

Trionfo davanti al "suo" pubblico per la Pedicini. "Emozionata più qui che a Venezia"

Valentina Pedicini era più emozionata ieri sera, davanti al “suo” pubblico, che sul red carpet della mostra internazionale del Cinema di Venezia. La talentuosa regista brindisina ha presentato il suo primo lungometraggio, “Dove cadono le ombre”, ai suoi concittadini, in una gremitissima sala del maxicinema Andromeda. Accanto a lei c’era anche l’attrice protagonista del film, la trevigiana Federica Rosellini, che alla sua prima esperienza sul grande schermo ha stregato la critica, portando a casa il premio di attrice rivelazione del festival.

Oltre a conquistare la platea degli addetti ai lavori, la storia raccontata dalla Pedicini ha affascinato anche il pubblico, se si pensa che i gestori della multisala hanno deciso di prolungare di una settimana la proiezione del film, programmata inizialmente per tre soli giorni. 

La Pedicini ha avuto il coraggio di debuttare nel mondo del cinema, dopo una carriera da documentarista costellata di riconoscimenti internazionali, con una vicenda di cui si era persa la memoria storica. Quale? Il progetto di eugenetica portato avanti per decenni all’interno di una clinica Svizzera in cui sono stati ricoverati (o sarebbe meglio dire internati) e sottoposti a trattamenti sanitari disumani (vere e proprie torture) centinaia di bambini di etnia Jenisch, chiamati con disprezzo gli zingari bianchi.

L'interpretazione magistrale della Rosellini

Federica Rosellini ha interpretato il ruolo di Anna, una bambina Jenisch che in età adulta diventa infermiera presso quella stessa clinica, nel frattempo diventata una casa di riposo per anziani, in cui era diventata una cavia da laboratorio. E qui Anna ritrova Geltrud, una delle promotrici dei trattamenti di eugenetica praticati anche sulla pelle della protagonista.

La sinossi del film

Inutile rimarcare come la giovane attrice abbia superato a pieni voti il durissimo banco di prova affrontato al suo esordio davanti a una cinepresa.  Federica ha messo a frutto l’esperienza maturata sui palcoscenici teatrali, intrisa della formazione classica impartitale dai famigliari, interpretando il ruolo di Anna con una profondità e una forza espressiva che hanno incantato il pubblico della multisala, come si evince dalla standing ovation, paragonabile ai 10 minuti di applausi riscossi in Laguna, scattata ai titoli di coda.

La standing ovation finale

Al termine della proiezione, quasi tutti sono rimasti ai loro posti per una sorta di cineforum con la regista e l’attrice, che per una ventina di minuti, introdotte dal presentatore della serata, Nico Lorusso, hanno risposto alle domande degli spettatori, entrando nei meandri dell’opera (prodotta da Domenico Procacci e distribuita dalla Fandango).

Prima della proiezione, invece, la Pedicini e Rosellini si sono intrattenute per alcuni minuti con la redazione di BrindisiReport, rilasciando la video intervista a corredo dell’articolo. Insieme alla regista e all’attrice, fra l’altro, c’era anche un altro componente del cast. Si tratta del regista brindisino Luca Cucci, al quale Valentina ha assegnato il ruolo di assistente alla regia. 

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