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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Occupa una casa popolare per salvare la figlia: "Le istituzioni mi aiutino"

Francesca non poteva più abitare nel suo alloggio popolare al rione Perrino, invaso dai liquami. Una delle sue gemelline combatte da mesi con un tumore e ha bisogno di un ambiente salubre per non contrarre infezioni, dopo aver già contratto la klebsiella

BRNDISI – Francesca, mamma di 29 anni, ha occupato abusivamente una casa popolare al rione Paradiso. Sa di aver commesso un reato, ma ha dovuto farlo per salvare una delle figlie gemelle di due anni “da morte certa”. La piccola lotta dallo scorso luglio con un cancro. Le sue precarie condizioni di salute, con le difese immunitarie ridotte ai minimi termini dai cicli di chemio e radio terapia, sono assolutamente incompatibili con il fatiscente alloggio dell’ex Iacp (adesso Arca Nord Salento) in cui Francesca viveva fino a poco tempo fa insieme alla madre e alle bimbe.

LA VIDEOINTERVISTA: "LE ISTITUZIONI SI METTANO UNA MANO SULLA COSCIENZA"

Si tratta di un’abitazione al pian terreno di una palazzina in corte Ticino, al rione Perrino (zona villaggio San Pietro), ridotta a una cloaca dai liquami che fuoriescono a getto continuo dalle tubature. E’ in quell’ambiente insalubre che la bimba con ogni probabilità in estate, mentre si sottoponeva a chemioterapia al policlinico di Bari (successivamente la sventurata è stata presa in cura dai medici dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova, dove tuttora si trova insieme alla zia), ha contratto il batterio della Klebsiella.

Lì Francesca non ci poteva più stare con le figliolette. Per questo ha preso la difficile decisione di occupare abusivamente un appartamento il cui anziano intestatario era deceduto da poco. Ma adesso, con una procedura di sfratto che pende sulla sua testa, questa giovanissima madre di famiglia ha disperato bisogno di una sistemazione dignitosa. Attraverso una lettera inviata alla sindaca Angela Carluccio, al prefetto Annunziato Vardé e all’Arca Nord Salento, Francesca chiede il cambio dell’alloggio inabitabile del rione Perrino con un altro appartamento idoneo alle esigenze della figlia ammalata e dell’altra gemella, affetta da una forma di disabilità che richiede cure fisioterapiche presso il centro la Nostra famiglia.

Le richieste d’aiuto di Francesca finora sono rimaste inascoltata. Come ultima spiaggia, la 29enne ha deciso di rendere di pubblico dominio la sua storia attraverso la videointervista a corredo dell’articolo realizzata da Salvatore Barbarossa, nella speranza di riuscire a smuovere qualche coscienza. 

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