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L'Atlante dell'infanzia a rischio di Save the Children approda a Brindisi

L'opera è stata presentata da Giulio Cederna e Cristina Gasperin presso il "Punto luce" situato al rione Perrino

BRINDISI - Ancora tanti, troppi, i minori e ragazzi pugliesi che ogni giorno vedono lesi i loro diritti tra povertà, dispersione scolastica e disagio sociale. È il quadro allarmante che emerge dal settimo Atlante dell’Infanzia (a rischio) Bambini e supereroi" di Save The Children Italia, che Crescere al Sud ha deciso di portare in Puglia. Il primo appuntamento di questo tour si svolgerà oggi pomeriggio (16 febbraio) presso il  Punto luce di via Adige, al rione Perrino. Il curatore dell'Atlante, Giulio Cederna, e Cristina Gasperin (che ha curato per l’atlante la partecipazione dei ragazzi), sono stati intervistati da Salvatore Barbarossa nei video a corredo dell’articolo.

LA VIDEOINTERVISTA A GIULIO CEDERNA

LA VIDEOINTERVISTA A CRISTINA GASPERIN

Il Punto luce di via Adige è sorto quasi un anno fa. Si tratta di una struttura comunale (che negli anni passati ha assunto diversi ruoli, L'atlante di Save the Children-2rimanendo sempre nell’ambito sociale) posta alle spalle del cimitero, al cui interno “Save The Children” ha dato vita ad una serie di servizi e laboratori rivolti a bambini e giovani di età compresa tra i 6 e i 16 anni, ma non solo. Da poco il Punto luce ospita anche lo “spazio mamme”, un luogo in cui anche le mamme possono condividere esperienze e laboratori in compagnia di operatrici e operatori qualificati. 

Tornando al tour di presentazione dell'Atlante, i prossimi appuntamenti sono previsti il 17 febbraio a Taranto e il 18 febbraio a Lecce. Tre incontri in tre diverse città per analizzare le condizioni di vita di minori e ragazzi pugliesi alla luce dei dati emersi dal rapporto.

Nell’Atlante si legge che nel Sud Italia e nelle Isole quasi un bambino su 5 (18%) tra 1 e 15 anni non ha spazi adeguati a casa per studiare o fare i compiti, contro una media nazionale del 10%. Più di 2 su 5 (45%) non possono trascorrere almeno una settimana di vacanza l’anno lontano da casa. Un bambino su 10 (11,6%) non può invitare a casa propria amici a giocare o a mangiare e 1 su 4 (21,3%) non partecipa ad attività regolari di svago fuori dalle mura domestiche. Inoltre, quasi un bambino su 5 (15,1%) non partecipa a gite scolastiche o ad altri eventi a pagamento organizzati dalla scuola.

Il Punto luce di via Adige 3-2

In particolare, in Puglia la percentuale di bambini e ragazzi fino a 17 anni in povertà relativa supera di molto la media italiana: il 32% rispetto al 20%. La ricerca sottolinea che i bambini pugliesi dai 6 ai 17 anni che non hanno visitato monumenti o siti archeologici sono più di 4 su 5 (84,4%), mentre 3 su 4 non sono andati a mostre o musei (74,3%).

Allarmanti anche i dati relativi ai minori che, nella regione, vivono in Comuni con dissesto o riequilibrio finanziario: contro una media nazionale del 7,4% (minori 0-17 anni sul totale della popolazione), nella provincia di Foggia i minori che vivono in comuni con dissesto o riequilibrio finanziario sono il 26%, mentre in quella di Taranto toccano addirittura il 33,6%.

Il Punto luce di via Adige-5

Non meno preoccupante il tasso di dispersione scolastica. In Puglia la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandona precocemente gli studi, fermandosi alla licenza media, supera la media nazionale (16,7% contro 14,7%). La Puglia, si legge nella ricerca, presenta una percentuale molto alta (52,1%) di adulti tra 18 e 64 anni con livelli di scolarizzazione bassi: praticamente uno su due. Inoltre, più di 1 alunno di 15 anni su 4 (26,3%) non raggiunge le competenze minime in matematica e quasi 1 su 5 in lettura (16,7%).

“I dati messi in risalto nell’Atlante di Save the Children confermano come anche nella nostra regione occorra investire su politiche lungimiranti che rimettano al centro i bisogni dei bambini e dei ragazzi, consentendo loro di vivere con dignità la propria dimensione attuale”, commenta Danilo Conte, referente di Crescere al Sud Puglia.

“Crescere al Sud Puglia – conclude Conte – vuole rimarcare, dal suo osservatorio privilegiato, come l’attuale condizione di povertà educativa richiami la nostra corresponsabilità in quanto adulti, qualunque sia il nostr o ruolo: genitore, operatore sociale, insegnante, politico. È nostro dovere, attraverso la diretta testimonianza e la coerenza del nostro operato, intervenire per migliorare la condizione di vita di minori e ragazzi del sud Italia.”

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