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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Carovigno

"Post diffamatori su Torre Guaceto": a processo l'ex presidente del Consorzio

Decreto di citazione diretta a giudizio nei confronti di Elio Lanzillotti, per dei commenti pubblicati su Facebook

BRINDISI – L’ennesima conferma che i commenti sui social network non devono essere offensivi e non devono alterare la verità giunge dalla riserva di Torre Guaceto. L’ex presidente del consorzio di gestione dell’oasi, da anni esponente dei Verdi di Carovigno, Elio Lanzillotti, verrà processato per aver pubblicato dei post ritenuti diffamatori nei confronti di Vincenzo Epifani (foto a destra), all’epoca in cui questi rivestiva il ruolo di presidente del consorzio. 

Il procuratore della Repubblica di Brindisi, Antonio De Donno, ha emesso a carico di Lanzillotti un decreto di citazione diretta a giudizio per il Enzo Epifani-3reato di diffamazione aggravata dall’essere offesa recata su Facebook. L’imputato avrebbe infatti pubblicato sulla propria bacheca e su quella di un gruppo dei commenti in cui, secondo l’accusa, avrebbe riportato “informazioni false e tendenziose”, offendendo “l’onore e il decoro di Epifani”.

In particolare, il 28 ottobre 2017, sul profilo personale, nel commentare un articolo di giornale, avrebbe “ricollegato all’operato del consorzio la responsabilità diretta” dei seguenti fatti: “lo sversamento nella zona A del parco marino dei reflui dell’impianto di depurazione e l’omessa vigilanza dello stesso”; “l’incapacità gestionale dalla quale scaturiva la mancanza di parcheggi”; “una condotta illecita che legittimava il sequestro di alcune strutture della spiaggia in gestione da parte della magistratura”. Lanzillotti (foto a snistra) scrisse inoltre  che la riserva era “sporchissima con costanti attività di frodo e di balneazione abusiva”. 

Elio LanzillottiSempre sul suo profilo, il 5 novembre 2016, pubblicò invece “un post in cui alludeva ad un sistema di assunzione basato sul clientelismo e su un rilevante impiego di risorse economiche all’interno del consorzio”. Il 27 dicembre 2017, infine, pubblicò sulla bacheca di un gruppo una foto dell’oasi commentando: “e questa…se non vado errato…dovrebbe essere la bibbia”. Poi, a proposito della vicenda riguardante il depuratore, aggiunse: “nell’intera vicenda o la Regione e l’Acquedotto o il consorzio di gestione di Torre Guaceto hanno deliberatamente falsificato atti amministrativi”. 

Il procedimento penale è scaturito da due querele sporte da Epifani fra il gennaio e il maggio 2017. La prima udienza è stata fissata per il 13 giugno davanti al tribunale di Brindisi, in funzione monocratica. Va da se che un rinvio a giudizio non equivale a una condanna e che quindi l’imputato avrà la possibilità di dimostrare la sua innocenza. 

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