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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Aumento tassa di imbarco e rischio di fuga delle compagnie low cost: "Si dialoghi"

Ryanair, Easy-Jet e Volotea minacciano di lasciare l'aeroporto di Brindisi se l'amministrazione comunale comunale dovesse aumentare la tassa da 6,50 a 7,50 euro. Il consigliere regionale Bruno: "Si giunga a una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti gli attori in campo"

BRINDISI - Si fa sempre più concreto il timore che l’aumento della tassa di imbarco dei passeggeri in partenza dall’aeroporto di Brindisi possa allontanare le compagine aeree low cost dallo scalo salentino. L’Aicaf, associazione delle low-cost che volano nei cieli italiani, ha infatti lanciato un monito sulla possibilità che compagnie come Ryanair, easy-Jet e Volotea possano fare un passo indietro, se dovesse concretizzarsi la proposta di aumento della tassa su ogni biglietto per i voli in partenza da Brindisi, da 6,50 a 7,50 euro, nell’ambito dell’esercizio di bilancio 2023-2025 del Comune di Brindisi. 

Le compagnie: "Rischio perdita competitività"

"Se anche la proposta di incremento dell’addizionale di imbarco pagata all’Aeroporto del Salento fosse confermata  - si legge in una nota dell'associazionesi determinerebbe infatti una perdita di competitività per l’aeroporto di Brindisi e per l’intera Regione Puglia a vantaggio di altre destinazioni, italiane e non, dove l’offerta di voli sarà maggiore e il prezzo dei biglietti più contenuto grazie a un’addizionale più bassa (o addirittura inesistente in altri paesi europei).Tale aumento graverebbe anche sulle spalle dei cittadini che volano dall’aeroporto del Salento per motivi di lavoro, salute o studio".

"Soprattutto, l’incremento dell’addizionale di imbarco  - prosegue l'Aicaf - costringerebbe i vettori a rivedere il numero di rotte e la loro frequenza da e per Brindisi, a causa di una ridotta sostenibilità economica delle rotte stesse, con l’effetto immediato di un peggioramento del servizio che le compagnie aeree svolgono sulla città e sulla regione. La riduzione dell’offerta di voli e del numero dei passeggeri determinata dall’incremento dell’addizionale comunale avrebbe ripercussioni negative sull’occupazione diretta e indiretta, sull’intero sistema economico del territorio e, infine, sullo stesso bilancio del Comune per la perdita di gettito conseguente alle ricadute economiche ed occupazionali della misura proposta".

Il presidente di Aicalf Matteo Castioni ha in particolare dichiarato: “Aumentare le tasse e i costi a un settore, quello del comparto aereo, ancora alle prese con il recupero dalla pandemia e con il caro carburante costituirebbe un freno a una già fragile ripresa”. “La proposta del Comune di Brindisi di incrementare la tassa di imbarco dovuta dalle compagnie aeree che operano all’Aeroporto del Salento – prosegue Castioni - rischia di costringere le compagnie aeree a rivedere la propria offerta e i propri investimenti”. Le compagnie fondatrici di Aicalf, easyJet Ryanair e Volotea,  chiedono quindi al Comune di individuare soluzioni alternative e sono disponibili ad incontrare le istituzioni e proseguire la conversazione in modo costruttivo".

Maurizio Bruno: "Si giunga a soluzione che soddisfi le esigenze di tutti"

A tal proposito il consigliere regionale Maurizio Bruno (Pd), invita ad un’attenta riflessione. “L’aumento della tassa d’imbarco dei passeggeri che partono dall’aeroporto di Brindisi, che il Comune avrebbe intenzione di operare – afferma Bruno - sta preoccupando molto sia l’utenza, che Aeroporti di Puglia, sia le stesse compagnie che addirittura minacciano di abbandonare la città”.

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“Credo che su questa ipotesi – prosegue il consigliere regionale - sia importante ragionare tutti assieme e in prima persona sto cercando di mediare per giungere a una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti gli attori in campo. L’aumento di questa tassa, che passerebbe da 6,5 euro a passeggero a 7,5 euro, rischia in effetti di avere delle conseguenze sul settore e sul turismo che dobbiamo valutare e non sottostimare”. Nella mattinata di oggi (mercoledì 8 febbraio) Brundo ha avuto un lungo confronto con presidente del CdA di Aeroporti di Puglia Antonio Maria Vasile, “il quale mi ha sottolineato – prosegue il consigliere regionale - come questo aumento si abbatterebbe direttamente sui passeggeri al momento dell’acquisto dei biglietti”. “E come questo  - spiega Bruno - potrebbe quindi avere un impatto negativo su quei flussi di passeggeri di cui invece il nostro territorio, così basato sul turismo, ha invece enorme bisogno”.

Bruno rimarca come “i voli aerei portano sul nostro territorio economia, soldi e occupazione”. “Non bisogna senza ombra di dubbio dialogare con minacce sul tavolo – è l’invito rivolto dal consigliere - ma sarebbe sbagliato non considerare la possibilità, anzi il rischio, che le compagnie low cost diano seguito alla loro annuncio di lasciare Brindisi. Per la città, per tutto il territorio, sarebbe un danno occupazionale ed economico incalcolabile”. Così come un’amministrazione pubblica deve poter esercitare il proprio diritto a garantire i propri conti e quindi i propri servizi nei modi che ritiene opportuni. Ma sempre tenendo in considerazione il rischio di effetti contrari”.

“Quindi, come sempre in questi casi – conclude Bruno - a migliore soluzione può essere trovata assieme, senza muri contro muri, senza pregiudizi, senza imposizioni, ma con un confronto costruttivo. E sono certo che su questo fronte possa esserci la volontà da parte di tutti”.
 

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