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Marijuana dall'Albania: scoperti 4 nascondigli nel centro di Brindisi

I dettagli e i ruoli delle persone coinvolte nell'ambito dell'inchiesta "Sincro". Coinvolto anche un minorenne nelle attività di spaccio

BRINDISI – Anche un minorenne sarebbe stato coinvolto nelle attività di spaccio di carichi di marijuana provenienti dall’Albania e stoccati in quattro nascondigli situati nella periferia di Brindisi, in attesa di essere immessi sul mercato. Il presunto sodalizio sgominato all’alba di martedì (9 marzo) dai carabinieri del Norm della compagnia di Brindisi era ben strutturato, con ruoli delineati.

Gli arrestati

Sei persone sono state arrestate con l’accusa di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti importate dal Paese delle aquile, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Lecce, Alcide Maritati, su richiesta del pubblico ministero del tribunale di Lecce, Giovanna Cannalire, che ha coordinato le indagini in sinergia con il sostituto procuratore presso la Procura di Brindisi, applicato presso la Dda salentina, Luca Miceli. 

In carcere sono stati condotti i brindisini Luigi Lorenzo (35 anni), Dario Gorgoni (34 anni), Marco Lavino (40 anni), Massimiliano Morleo (51 anni), Pierri Antonio (43 anni). E’ stata disposta la misura dei domiciliari, invece, a carico del 55enne Oronzo Lorenzo. Nel corso dell’inchiesta, ribattezzata “Sincro”, sono stati sequestrati 417 chili di marijuana e 73 grammi di cocaina, di cui sono state documentate oltre 50 cessioni. Nei confronti del minore procede, separatamente, la competente autorità giudiziaria. 

I ruoli

Da quanto appurato dagli investigatori, Massimiliano Morleo avrebbe ricoperto il ruolo di organizzatore, capo e finanziatore del sodalizio e avrebbe “coordinato le attività dei partecipi in modo proprio i impartendo direttive al genero Luigi Lorenzo”. Avrebbe inoltre procurato “le forniture di ingenti quantitativi di marijuana prevalentemente dall’Albania e di vari quantitativi di cocaina destinata alla cessione al dettaglio”. Luigi Lorenzo, coinvolto anche nell’inchiesta “Sincro-2”, che sempre all’alba di martedì ha portato all’arresto di una banda dedita ai furti d’auto su commissione, è ritenuto “capo dell’associazione” e “diretto esecutore delle direttive di Morleo”. Il 35enne avrebbe gestito “per conto suo ed in proprio le attività dei partecipi al sodalizio occupandosi anche in prima persona di procurare le forniture e di curare il trasporto e l’occultamento in vari luoghi di Brindisi di ingenti carichi di marijuana, nonché di vari quantitativi di cocaina poi affidata al fratello Oronzo per la cessione al dettaglio sul mercato brindisino”. Antonio Pierri, Davide Gorgoni e Marco Lavino avrebbero curato il trasporto e l’occultamento dei carichi di marijuana in locali, magazzini e garage di Brindisi a disposizione del sodalizio o che essi stessi mettevano a disposizione”. Inoltre avrebbero partecipato alle “fasi esecutive delle trattative finalizzate alle cessioni a terzi della marijuana” e “avrebbero fatto da staffette durante i trasporti”. 

Il reato associativo viene contestato anche a Oronzo Lorenzo, ritenuto responsabile della cessione, in concorso con il fratello, di vari quantitativi di cocaina a sei assuntori identificati dai carabinieri. Per quanto riguarda la posizione dei due fratelli, però, sulla base di quanto ravvisato dal gip, “non emergono elementi univoci e sufficienti per ritenere che l’attività illecita fosse svolta in unione e concorso tra loro e tanto meno emerge che la medesima attività fosse un ulteriore ‘ramo d’azienda” del gruppo associato facente capo a Morleo e Luigi Lorenzo”. Non risultano inoltre “contatti tra alcuni degli altri partecipi all’associazione e i due fratelli con riguardo alla cocaina e lo stesso Oronzo Leo non risulta per nulla coinvolto nei traffici di marijuana”. 

I sequestri di droga 

L’indagine è partita nel gennaio 2019, a seguito di una intercettazione effettuata dagli investigatori nell’ambito di un altro procedimento, in cui il fratello di uno degli indagati parlava di dissapori nei confronti del congiunto “derivanti dalla conduzione troppo egoistica degli affari illeciti in materia di stupefacenti”. Da lì i carabinieri hanno acceso un faro sul sodalizio presumibilmente capeggiato da Luigi Lorenzo e Massimiliano Morleo. Le forze dell’ordine hanno scoperto quattro diversi luoghi di ricovero e occultamento dello stupefacente (uno in centro, tre al rione Cappuccini) . Su input dei colleghi di Brindisi, i carabinieri di Villapiana di Scalo (Cosenza) il 17 ottobre 2019 bloccarono un furgone Renault Transit a bordo del quale si trovavano 55 chilogrammi di marijuana occultati nel cassone, provenienti proprio da uno dei covi individuati nella periferia di Brindisi. L’11 novembre 2019 venne invece arrestato in flagranza di reato Marco Lavino, sorpreso con 142 chilogrammi di marijuana all’interno di un garage nella sua disponibilità. Da quanto si legge nell’ordinanza, gli indagati avrebbero svolto “le attività illecite contestate utilizzando sempre gli stessi metodi operativi perfettamente oliati e inquadrati nell’ambito delle dinamiche dell’associazione”. 

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