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A cura di Blog Collettivo

Il Giro d'Italia a Brindisi: le emozioni di una giornata indimenticabile

L'accoglienza è stata calorosa, la partecipazione sentita, il clima di entusiasmo

Il 2020 sicuramente è un anno che non si potrà dimenticare facilmente, segnato come è stato dalla pandemia e di conseguenza da tante ripercussioni negative. Eppure quella di venerdì per la nostra città è stata una giornata di festa. Dopo quasi 50 anni è tornato a far tappa il Giro d'Italia. L'accoglienza è stata calorosa, la partecipazione sentita, il clima di entusiasmo. Quanto ci ha fatto bene vedere la città vestita di rosa. 

La gara ciclistica nazionale ci ha ricordato quanto è faticoso raggiungere un obiettivo e godere poi della vittoria. Quanti sacrifici e rinunce vanno fatte per percorrere un cammino che porti al traguardo. Volendo andare oltre il commento sportivo è bello leggere la pagina sportiva vissuta ieri con una considerazione che vada oltre la memoria collettiva. Grazie al Giro ci siamo riscoperti comunità. Una comunità viva, capace ancora di stupirsi ed emozionarsi. Forse, senza banalità, una comunità che vuole ancora nutrirsi di Speranza. Di fronte a tanti profeti di sventura che proclamano con rabbia e poca dignità la fine imminente del Bene, ci siamo - almeno per un momento - destati dal torpore dello scoraggiamento e del pessimismo. Che bello ascoltare sui canali di informazione nazionali la storia della nostra città, vederne lo spettacolo nelle immagini e godere della pace del suo paesaggio. Dovremmo essere fieri di vivere in una città così bella e carica di storia! Orgogliosi di sapere che possiamo e dobbiamo migliorare. Così come è stato per l'asfalto delle strade risistemate per il passaggio dei campioni.  Alla fine basta la buona volontà per migliorare, magari anche per le troppe strade così poveramente sconnesse. 

Il Giro prosegue la sua corsa e la tappa brindisina è ormai storia; ma il giorno passato continua ancora ad animare i nostri commenti e la condivisione delle nostre emozioni. Non dimentichiamo così facilmente quello che è stato e quello che ci ha dato di bello e buono il passaggio del Giro d'Italia. Qualcuno potrebbe dire che è solo un evento sportivo. Sicuramente, ma perché invece non trasformare un evento del genere in uno scatto di rinascita per la nostra città e per tutti noi? Forse non saremo veloci nella traduzione di questi sentimenti come invece lo è stata la tappa (la più veloce della storia del Giro!), ma possiamo parteciparvi tutti, ognuno con le proprie responsabilità e con la consapevolezza che l'importante è partecipare nel sentirsi comunità. Venerdì mi ha emozionato vedere come gli applausi erano sì per coloro che guidavano la testa della gara, ma anche per gli ultimi che, certamente con maggiore sforzo, sono comunque arrivati al traguardo. Ecco, ognuno di noi brindisino si senta partecipe di questa "gara" che continua e si chiama vita, si chiama Brindisi. 

Vorrei concludere con una citazione della recente lettera Enciclica Fratelli Tutti del Santo Padre Francesco, che bene riassume il pensiero di questa mia riflessione: "A partire dall’«amore sociale» è possibile progredire verso una civiltà dell’amore alla quale tutti possiamo sentirci chiamati. La carità, col suo dinamismo universale, può costruire un mondo nuovo, perché non è un sentimento sterile, bensì il modo migliore di raggiungere strade efficaci di sviluppo per tutti. L’amore sociale è una «forza capace di suscitare nuove vie per affrontare i problemi del mondo d’oggi e per rinnovarsi profondamente dall’interno». 

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