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A cura di Blog Collettivo

Reborn, le bambole simili a bambini veri: rischi e benefici

Le “Reborn” (ri-nato) sono particolari bambole molto simili a bambini, che in Italia prendono piede poco più di un anno fa. Realizzate in vinile (o in silicone) in maniera molto realistica, nascono e si sviluppano negli Stati Uniti

Le “Reborn” (ri-nato) sono particolari bambole molto simili a bambini, che in Italia prendono piede poco più di un anno fa. Realizzate in vinile (o in silicone) in maniera molto realistica, nascono e si sviluppano negli Stati Uniti nei primi anni 90, quando gli appassionati di bambole ne ricercano la perfezione. Il prezzo può variare da un minimo di 200 euro ad un massimo di 5000-6000 euro.

Trovano uso efficace nell’arte-terapia, in specifici contesti socio educativi di intervento come disabilità, senilità e problematiche di Alzheimer. In questi casi la Reborn sembra che svilupperebbe nei pazienti pensieri di dolcezza, di gioia e di empatia, che potrebbero contrastare in parte il progredire della malattia. Sembra essere indicata anche nella prevenzione / cura per stati d’ansia, condizioni di apatia e di depressione, per ostacolare il deterioramento di alcuni abilità cognitive.

Il dibattito tra sostenitori e oppositori della terapia della bambola trova proprio in questo risultato un punto di accordo che apre uno spiraglio alla collaborazione per il bene di pazienti per la cui patologia il comportamento diviene l’unico indicatore più genuino di benessere interiore

Chi le usa

Gli acquirenti della Reborn si possono suddividere in due categorie: i collezionisti, che acquistano bambole da “curare” come particolare oggetto da ornamento, e coloro che adottano una Reborn per mancanze affettive.

Esiste una linea molto molto sottile che separa l’accudimento di un oggetto da quello per una persona dalla quale ci si aspetta una reazione “umana”. Il comportamento di chi tratta la bambola come se fosse vera è discutibile soprattutto nel momento in cui scatta un legame dovuto al grado di importanza che si dà alla bambola. L’accudimento è un legame affettivo stabilito con qualcuno che necessita di cure. Esso cambia se rivolto ad un oggetto o ad una persona in quanto nel secondo caso è naturale un coinvolgimento emotivo e di aspettative profondamente importante.

I rischi

Mancanze d’affetto, solitudine, impossibilità ad avere figli può in molti casi far scattare l’idea di adottare una bambola Reborn che sostituisca e ottimizzi quel vuoto lasciato o mai riempito da una persona. Tuttavia basta poco per superare quel famoso varco e trovarsi immersi completamente in un turbine di sentimenti e affetto che poi trova poco spazio alla gestione.

L’elaborazione, l’accettazione di quella mancanza, di uno stato d’animo spiacevole e doloroso è un passo indispensabile per tornare ad essere sereni, per conoscere le proprie abilità e scoprirsi più forti di quello che si pensa. Sopprimere, evitare e schiacciare i propri sentimenti indirizzandoli verso una bambola forse non sempre è il metodo migliore per ricominciare. Lo stesso obiettivo può essere raggiunto ponendosi altre attività altrettanto divertenti o impegnative come uscire, svagarsi, cercarsi un hobby, iniziare un percorso di psicoterapia, arricchire la propria sfera sociale, ricominciare a studiare, cambiare un’abitudine.

Occorre stare attenti al modo di affrontare e superare un dolore o un vuoto, si rischia di sentirsi sollevati e “importanti” per un gioco di finzione. 

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