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Industria e salute: la politica delude ancora

BRINDISI – Tre dei quattro ordini del giorno presentati dall’opposizione sono stati bocciati. Passa con i soli voti della maggioranza il documento avanzato da Pd e dalle forze di centro. Il consiglio comunale si sfalda sulla questione energetica.

BRINDISI – Tre dei quattro ordini del giorno presentati dall’opposizione sono stati bocciati. Passa con i soli voti della maggioranza il documento avanzato da Pd e dalle forze di centro. Il consiglio comunale si sfalda sulla questione energetica. L’odierna seduta monotematica sui rapporti con le multinazionali Enel ed Edipower è stato caratterizzato da un’aspra contrapposizione fra i due fronti.

Una contrapposizione suggellata dalla decisione delle forze d’opposizione (Centrodestra, Brindisi bene comune, Sì democrazia) di abbandonare l’aula prima della votazione dell’ordine del giorno del centrosinistra. Al dibattito, trasceso in alcune circostanze in un linguaggio scurrile, hanno assistito oltre 100 persone, divise fra varie associazioni del network ambientalista e una delegazione di lavoratori di Enel ed Edipower.

Numerosi battibecchi si sono registrati fra una parte del pubblico e il presidente dell’assemblea consiliare, Luciano Loiacono, che al culmine della tensione ha disposto ai vigili urbani di scortare una signora fuori dall’aula. Sono naufragati, dunque, i tentativi di compattare il consiglio comunale intorno a un documento unitario.

Con il primo ordine del giorno, denominato “Ambiente e salute”, l’opposizione chiedevano un impegno del consiglio a “promuovere la sottoscrizione di un ‘Accordo per l’ambiente e la salute per Brindisi’ con i Ministeri della Salute e dell’Ambiente e la Regione Puglia attraverso il quale definire le risorse economiche con le quali le strutture pubbliche preposte al controllo ambientale e sanitario (Asl, Arpa, Ispra) potranno ricercare eventuali correlazioni tra processi produttivi, emissioni degli insediamenti e valutazione del danno sanitario, per poter fornire ai cittadini e ai lavoratori dei territori interessati, tutte le garanzie e le sicurezze di tutela della salute e poter pretendere dalle aziende, ove ritenuto necessario, ulteriori innovazioni ed adeguamenti dei cicli produttivi”.

La stessa carta contemplava anche l’istituzione di un reparto di Medicina del lavoro presso l’ospedale Perrino e la promozione di un’azione idonea a ridurre i costi dei consumi energetici delle piccole aziende presenti nell’area Sin. Tale ordine del giorno ha incontrato 16 voti contrari, 8 sì e 2 astensioni (quelle di Giovanni Brigante, Sviluppo e lavoro, e Luciano Loiacono).

E’ passato invece all’unanimità il secondo ordine del giorno in agenda, quello con cui si impegnano “il sindaco, la giunta e i parlamentari della Provincia di Brindisi a chiedere al governo l’emanazione di un decreto legge per i lavoratori delle aziende che svolgono le attività in area Sin di Brindisi per derogare a quanto previsto dalla Legge 214 del 22 dicembre 2011 (la così detta legge Fornero, ndr) in tema di requisiti per il pensionamento, consentendo loro di ottenere il pensionamento con le regole precedenti all’introduzione di tale legge”.

Il fronte si è nuovamente diviso quando sono stati messi ai voti i restanti due documenti programmatici avanzati dall’opposizione: quelli relativi alle convenzioni con Enel ed Edipower. Sulla questione dell’assetto produttivo della centrale di Enel Cerano, Centro – destra, Bbc e Sd proponevano di “addivenire ad una significativa diminuzione dell’immissione di inquinanti, polveri comprese, immessi in atmosfera, acqua e suolo, attraverso la drastica riduzione del consumo del carbone, l’introduzione di nuove tecnologie, ed un cronoprogramma per la conversione della centrale a gas e la valutazione del danno sanitario che Arpa ed Ares ai sensi della legge 21/2012 stanno elaborando”.

Tutto questo, attraverso una ridiscussione dell’Aia (Autorizzazione di integrazione ambientale) in scadenza nel 2018. Per quanto concerne Edipower, l’ordine del giorno avanzato dalle opposizioni bocciava il piano industriale presentato da A2a, rigettando quindi il piano di revamping dell’azienda incentrato sul progetto di Co-Combustione carbone/Css Combustibile (combustibile da rifiuti solidi urbani che l’aziende intende utilizzare in co - combustione con il carbone).

La discussione che ha accompagnato quest’ultime questioni è stata particolarmente accesa. Il leader del Centro – destra, Mauro D’Attis, ha più volte rimarcato lo scarso contributo fornito al dibattito da parte della maggioranza. “Quella alla quale abbiamo assistito quest’oggi – dichiara D’Attis – è una commedia che si consuma su argomenti delicatissimi. Un teatrino che avete deciso di intraprendere - prosegue il capogruppo di Forza Italia - da protagonisti. L’assenza dal dibattito – afferma ancora D’Attis – è la cosa più mortificante che avreste potuto fare oggi. Avete avuto solo il coraggio di alzare la mano. Fra qualche mese – conclude D’Attis – avrete la capacità di riproporre le stesse cose che oggi avete bocciato”.

Roberto Fusco, Sì democrazia, ha avuto un piccolo alterco con i lavoratori di Edipower, nel momento in cui lo stesso ha espresso la propria solidarietà nei loro confronti. Riccardo Rossi, Brindisi bene comune, definisce “un fallimento” la seduta monotematica. “Questa commedia – spiega Rossi – è andata avanti per mesi con dei rinvii, per poi arrivare all’appuntamento odierno (afferma Rossi rivolgendosi alla maggioranza, ndr) e non ascoltare una parola.

Agli strali delle opposizioni ha risposto direttamente il sindaco, Mimmo Consales. “Il documento presentato dalla maggioranza – afferma il primo cittadino – è frutto di una mediazione in cui le scelte sono molto chiare. In sede Aia non si può chiedere una diminuzione del carbone”. Poi gli attacchi al centro – destra (“Quale centro – destra è rappresentato oggi qui? Quello che è andato in visita alla centrale Enel di Cerano, dicendo che è la migliore centrale al mondo?), e a Riccardo Rossi (“Rossi deve avere rispetto delle opinioni diverse, questo consiglio ha il dovere e il diritto di svolgere le sue sedute senza le interruzioni che avete fatto oggi; non potete pensare che un solo consigliere può essere ascoltato e gli altri 31 ignorati”), seguiti però dall’auspicio di “non demolire il passo in avanti che comunque è stato fatto in questi giorni”.

Pochi minuti dopo le 22, dopo oltre 6 ore di dibattito, con i banchi dell’opposizione rimasti vuoti, è stato approvato il documento presentato da Partito democratico, Noi centro, Progettiamo Brindisi, Brindisi di tutti, centro democratico, Nuovo Centro – destra, Impegno sociale, Alleanza per l’Italia e Scelta civica. Il consiglio comunale di Brindisi impegna quindi il sindaco Consales “ad avviare le consultazioni con le controparti identificate secondo le linee guida contenute nel presente documento”.

“Tale confronto, nel definire e regolamentare compiutamente i rapporti con tutte le aziende operanti nel territorio brindisino – potrà altresì esse utile occasione per l’individuazione di un nuovo strumento di collaborazione tra ente locale ed imprese industriali, definendo la costituzione della “Fondazione Brindisi 2050”, dedicata alle attività di ricerca e sviluppo dell’economia industriale del territorio brindisino”. La cosa sconcertante è che il documento del Pd in molti punti coincide con le proposte dell'opposizione. Ma questa è la politica a Brindisi. (Fotoservizio Gianni Di Campi)

 

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