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Fotovoltaico, Tomaselli d'accordo con Ferrarese

BRINDISI – Il senatore Salvatore Tomaselli giudica “apprezzabile” l’iniziativa del presidente della Provincia di Brindisi Ferrarese a voler adottare, nell’ambito delle proprie competenze, norme più stringenti in materia di autorizzazioni alla installazione di impianti fotovoltaici.

BRINDISI – Il senatore Salvatore Tomaselli giudica “apprezzabile” l’iniziativa del presidente della Provincia di Brindisi Ferrarese a voler adottare, nell’ambito delle proprie competenze, norme più stringenti in materia di autorizzazioni alla installazione di impianti fotovoltaici.

Il presidente della Provincia aveva spiegato di aver già dato mandato ai propri Uffici di elaborare un regolamento da applicarsi nelle procedure Via intervenendo su tutte le prossime autorizzazioni per limitare “il disastro già compiuto”. Non potranno esserci insediamenti in aree sottoposte a tutela ambientale, in presenza di ulivi secolari e coltivazioni di pregio, dovranno essere distanti almeno 300 metri dalla viabilità urbana ed extraurbana, si dovranno privilegiare le aree industriali con installazione sui tetti dei capannoni e le aree già ambientalmente degradate (ad esempio ex discariche, ecc.), privilegiare le installazione su serre per dare continuità all’agricoltura riconvertendola su diverse specializzazioni, eccetera.

Anche secondo Tomaselli, “quello che è avvenuto in Puglia in questi ultimi due anni, ed in particolare nel Salento, è sotto gli occhi di tutti: una normativa autorizzatoria semplificata adottata negli anni passati dalla Regione con la previsione di poter realizzare impianti fino ad 1 MW con la sola Dia ha prodotto una vera e propria proliferazione di richieste e, conseguentemente, di localizzazione di impianti in territori spesso ancora coltivabili o, addirittura, coltivati. A chi non è capitato di percorrere le nostre campagne, specie nell’area a ridosso delle province di Brindisi e Lecce, e veder sorgere pannelli a ridosso di uliveti o di antichi vitigni? Questo processo di insediamenti invasivi è cresciuto parallelo con fenomeni di intermediazione e di compravendita di progetti tra una miriade di procacciatori, capaci di “opzionare” terreni, formalizzare istanze autorizzatorie, istruire richieste di connessione alla rete e così via”.

Tomaselli suggerisce anche alcuni criteri per avviare una nuova fase: “La Provincia si doti al più presto del Piano Territoriale di Coordinamento (PTCP), come ripreso nei giorni scorsi dall’ex consigliere regionale Montanaro, per definire finalmente con puntualità le grandi scelte strategiche di destinazione del nostro territorio, al cui interno possa trovare spazio una adeguata previsione di aree prive di alcun interesse paesaggistico o agricolo e utilizzabili, quindi, per ospitare l’industria delle energia rinnovabili; si metta un freno alla miriade di piccoli impianti, dallo scarso valore aggiunto, e si punti su pochi grandi impianti fotovoltaici così da produrre una significativa ricaduta industriale, sia in termini di energia rinnovabile prodotta che di occupazione nonché di coinvolgimento dell’imprenditoria locale; si orienti tale sforzo del territorio ad una significativa riduzione dell’utilizzo del carbone negli impianti attuali, a cominciare, mi permetto di ricordare, dalla progressiva chiusura di Edipower; si consolidi il Distretto dell’energia, già insediato presso la Cittadella della Ricerca, e si richieda ai già esistenti attori industriali e ai nuovi che si affacciano impegni concreti sulla ricerca e sull’indotto”.

Insomma, un’attività ben approfondita per difendere il territorio dal “fotovoltaico selvaggio”. Adesso, però, c’è chi si aspetta la stessa attenzione per i pericoli che possono derivare dall’eolico.

Intanto, sempre per quanto riguarda il fotovoltaico, la notizia odierna riguarda la richiesta delle commissioni consiliari in Comune di audizioni verso le due società 3M Energy e Enel Green Power, pronte ad effettuare investimenti legati ai pannelli solari in località Cerano. Le Commissioni Urbanistica e Pes hanno chiesto di incontrare i rappresentanti delle due società (gli incontri potrebbero tenersi già nella prossima settimana) per saperne di più sugli investimenti e anche per verificare l’esistenza di particelle comuni nei due progetti.

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