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Venerdì, 26 Aprile 2024
Ambiente

In migliaia per dire no al petrolio

MONOPOLI – No alle trivelle: urlato, cantato, ballato. In migliaia stamane hanno sfilato per le vie di Monopoli, dando vita ad una straordinaria e partecipata manifestazione. Cori e striscioni hanno accompagnato il lungo corteo. Una protesta popolare, che ha sconfinato persino i confini della regione, come testimoniano il gonfalone della Regione Abruzzo e la partecipazione alla marcia ambientalista del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda e del segretario nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli: “Il mare è il nostro petrolio. E siamo qui per difenderlo”, hanno spiegato gli organizzatori dell’iniziativa. Il corteo ha coinvolto migliaia di anziani, bambini e studenti delle scuole.

MONOPOLI – No alle trivelle: urlato, cantato, ballato. In migliaia stamane hanno sfilato per le vie di Monopoli, dando vita ad una straordinaria e partecipata manifestazione. Cori e striscioni hanno accompagnato il lungo corteo. Una protesta popolare, che ha sconfinato persino i confini della regione, come testimoniano il gonfalone della Regione Abruzzo e la partecipazione alla marcia ambientalista del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda e del segretario nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli: “Il mare è il nostro petrolio. E siamo qui per difenderlo”, hanno spiegato gli organizzatori dell’iniziativa. Il corteo ha coinvolto migliaia di anziani, bambini e studenti delle scuole.

“Siamo in diecimila a sbarrare la strada alle trivellazioni per le ricerche di petrolio in Adriatico”, l’annuncio dal palco. Alla manifestazione hanno aderito associazioni ambientaliste e partiti di ogni schieramento politico. A partire dai sindaci di tutta la regione. Fianco a fianco anche il governatore pugliese, Nichi Vendola, e il leader dell’opposizione, Rocco Palese.

«La Puglia migliore – ha dichiarato Vendola - è tutta qua, senza distinzioni politiche, e sta aiutando l'Italia a emanciparsi da un vecchio modello distruttivo, da un vecchio modello di crescita economica che uccide l'ambiente. Penso di poter dire - ha aggiunto - che nei prossimi giorni vedremo non solo la Puglia intera, ma vedremo tutte le regioni adriatiche dire no all'idea che si possa stuprare il nostro ambiente naturale, che si possano vedere le trivelle laddove noi dovremmo proteggere il mare e l'economia della bellezza, del turismo, della pesca”.

“Credo che questa giornata sia importante - ha concluso - e già ha bloccato un articolo del decreto sulle liberalizzazioni che era molto a rischio (riduzione della distanza delle trivellazioni dalla costa, da 12 a cinque miglia marine ndr). E quindi questa manifestazione ha già guadagnato un risultato”. Secco il no anche di Palese, che insieme a Salvatore Tatarella ha sfilato nel cuore del corteo. Il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna ha ringraziato la gente, le ragazze e i ragazzi, i movimenti, i politici, gli amministratori, gli enti locali, i sindaci, le scuole, “per l'entusiasmo e la compostezza”.

Un fiume umano che ha sfilato per le vie cittadine, preceduto dai gonfaloni delle Regioni Puglia e Abruzzo (che ha aderito ufficialmente ed ha inviato in rappresentanza del Consiglio regionale il capogruppo di Rifondazione Maurizio Acerbo).

“Una giornata straordinaria - ha sottolineato il presidente dell'assemblea regionale pugliese - ma dobbiamo continuare a batterci, perché i pericoli non sono stati superati con la decisione del Governo nazionale di sospendere norme meno restrittive sulle coltivazioni di petrolio e gas in mare".

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Ora Bruxelles deve garantire a milioni di cittadini e di operatori che vivono, lavorano e svolgono attività d'impresa sui mari del Mediterraneo europeo di poter contare su un ambiente marino al sicuro da torri, pozzi e chiazze di sostanze inquinanti”.

Il vero petrolio sono le acque della Puglia e lo saranno per sempre, “non per il periodo insignificante di sfruttamento di giacimenti insufficienti e con un pessimo rapporto costi benefici, per la Puglia, per le regioni adriatiche, per il Paese e l'ecosistema mediterraneo”.

“Questa è solo la prima risposta, poi ci sarà quella via mare: faremo un ponte di barche, pescherecci e gommoni, per impedire qualunque velleità di perforazione e anche di semplice prospezione geosismica”: è quanto sostiene l'assessore all'Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro. “È una giornata storica per la Puglia - ha rilevato - ci sono manifestanti che vengono da 800 chilometri di distanza”. Riguardo all'articolo stralciato dal decreto liberalizzazioni, che prevedeva un avvicinamento delle trivelle alle coste, da 12 a cinque miglia, Nicastro ha detto: “C'è sicuramente una marcia indietro del governo, però la soglia di attenzione deve essere altissima perché gli interessi in gioco sono rilevantissimi".

Nella congiuntura economica sfavorevole che sta vivendo l'Italia, non vorrei si pensi che una parte della soluzione dei problemi possa passare per un deregulation di un settore così importante. Ora confido molto nell'impegno dei nostri parlamentari di ogni schieramento politico”.

Infine, Nicastro ha spiegato che “c'è la possibilità di una moratoria a livello europeo così come c'è a livello del governo nazionale. Ma non credo - ha concluso - che le politiche energetiche dell'Ue e dell'Italia vadano in questa direzione, penso piuttosto vadano in quella opposta”.

A Monopoli c’era anche l'assessore al Turismo della Regione Puglia, Silvia Godelli: “Il mare è la nostra storia e quando c'è una storia c'è anche il futuro. E noi siamo qui per difenderlo, per garantire la sua integrità, la sua meraviglia e la sua bellezza. Non lo facciamo solo per il turismo - ha speigato - ma lo facciamo per il destino dei giovani che verranno e delle nuove generazioni. Per mantenere intatto quel patrimonio che è insostituibile”.

Sul palco la festa: si sono alternati gruppi musicali e artisti come Maltesi, Sud Sound System, Erica Mou, Municipale Balcanica, Giobbe Covatta, Antonio Sstornaiolo, quest'ultimo in veste di presentatore. E proprio dal palco, il sindaco di Monopoli, Emilio Romani, ha annunciato: “Chiederemo a Bruxelles, il più presto possibile, una moratoria europea sul divieto di installazioni petrolifere offshore per l'estrazione di idrocarburi”. “Credo - ha aggiunto - che in democrazia il principio di rispettare la volontà della maggioranza non vada mai leso. La politica e la società civile dicono no a questo tipo di progresso - ha concluso - e quindi dobbiamo rispettarle”.

Tra i manifestanti anche il candidato sindaco del centrosinistra al Comune di Brindisi, Mimmo Consales, e gli ambientalisti di Brindisi contrari al carbone e al rigassificatore. Contro la Northern Petroleum la popolazione pugliese era già scesa in campo con la manifestazione del 2010 che a Monopoli aveva coinvolto 6.000 persone (e la Chiesa che aveva partecipato con il documento della comunità ecclesiale di Monopoli per la salvaguardia delle bellezze del Creato), senza contare le altre manifestazioni contro il petrolio a Ostuni, Fasano, Lesina e Termoli.

Con la manifestazione di oggi, da una parte si è inteso sostenere iniziative come quella della proposta di legge presentata in Parlamento dalla Regione Puglia per interdire nuove attività di prospezione, ricerca e coltivazione nell'Adriatico, dall'altro si è chiesto ad alta voce di vigilare sul mantenimento delle aree di interdizione a queste attività.

“Abbiamo vissuto questa mattina a Monopoli – commenta il senatore Salvatore Tomaselli (Pd) - un grande momento di mobilitazione civile, gioiosa e colorata, i cui protagonisti sono stati innanzitutto i giovani e la loro voglia di un futuro migliore. Nessuna scelta che porti con sé rischi gravi per l’ambiente può essere più imposta alle comunità locali, come spesso è avvenuto in passato: questo è il messaggio politico che le migliaia di presenze di Monopoli consegnano alla politica e alle istituzioni. A cominciare dalla più ferma opposizione alla scellerata proliferazione di richieste di estrazione di petrolio lungo le coste dell’Adriatico.

“Torniamo da Monopoli ancora più conviti della bontà di una battaglia di civiltà che deve poter trovare risposte immediate in una norma che imponga una moratoria delle autorizzazioni a nuove piattaforme petrolifere nell’Adriatico, su cui chiameremo ad esprimersi al più presto il Parlamento italiano e lo stesso Parlamento Europeo”.

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