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Lunedì, 29 Aprile 2024
Ambiente Fasano

L’ingolfo di Savelletri: tutti a Bari per battagliare sul progetto del porto

SAVELLETRI (Fasano) - Sindaco in testa. A seguire i protagonisti dell’arena, tra favorevoli e contrari. Tutti, alla fine, si sono ritrovati stamane attorno a un tavolo della Regione, presso l’Ufficio del Comitato di Valutazione d’impatto ambientale, convocati dall’ingegner Antonello Antonicelli, dirigente alle Politiche per lariqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e presidente del Comitato regionale Via. A lui spetterà l’ultima parola per i lavori a Savelletri. Ma intanto è bagarre. In prima fila l’amministrazione comunale di Fasano (rappresentata dal sindaco Lello Di Bari, dal vicesindaco Antonio Scianaro e dalla dirigente ai Lavori pubblici Rosa Belfiore). E il dibattito si è fatto subito acceso.

SAVELLETRI (Fasano) - Sindaco in testa. A seguire i protagonisti dell’arena, tra favorevoli e contrari. Tutti, alla fine, si sono ritrovati stamane attorno a un tavolo della Regione, presso l’Ufficio del Comitato di Valutazione d’impatto ambientale, convocati dall’ingegner Antonello Antonicelli, dirigente alle Politiche per lariqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e presidente del Comitato regionale Via. A lui spetterà l’ultima parola per i lavori a Savelletri. Ma intanto è bagarre. In prima fila l’amministrazione comunale di Fasano (rappresentata dal sindaco Lello Di Bari, dal vicesindaco Antonio Scianaro e dalla dirigente ai Lavori pubblici Rosa Belfiore). E il dibattito si è fatto subito acceso.

Al centro della controversia, il progetto denominato “Lavori di sistemazione e messa in sicurezza del porto di Savelletri”. Due le scuole di pensiero: chi è disposto a sposarlo e chi, invece, sta lottando per affossarlo. Quest’ultimo è l’obiettivo dichiarato del Comitato per la Tutela del Borgo di Savelletri, che nei giorni scorsi aveva rivolto un appello anche al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, invitandolo a prendere posizione e a bloccare l’iter del progetto in corso. Diametralmente opposta, la valutazione del Comitato spontaneo dei pescatori della borgata, convinti viceversa che i lavori siano assolutamente necessari per evitare il collasso della categoria e la perdita di centinaia di posti di lavoro.

I fatti, dunque, innanzitutto: l’Amministrazione comunale ha provveduto all’indizione di una gara d’appalto per l’affidamento dei lavori relativi al progetto esecutivo stralcio, redatto dall’ingegnere Nicola Putignano, commissionato dalla Lega Navale di Fasano e successivamente fatto proprio dal Comune di Fasano, che lo ha formalmente approvato rimettendolo al Servizio Ecologia della Regione Puglia (Ufficio Via), ai fini dell’acquisizione della prescritta autorizzazione ambientale di competenza regionale. La copertura economica dell’intervento, pari a circa 2 milioni di euro, sarà garantita per 1.500.000 euro dalla Regione Puglia nell’ambito dei finanziamenti del “Programma Stralcio dell’Area Vasta”, e per la restante parte dal Comune di Fasano, con propri fondi di bilancio.

L’intervento al centro della controversia prevede la realizzazione di un nuovo braccio di scirocco di 140 metri, con la realizzazione di una banchina per l’attracco di 16 imbarcazioni da diporto delle dimensioni di 16 metri ciascuno, e l’allungamento di 140 metri dell’esistente braccio di maestrale, attualmente lungo 190 metri, con la costruzione di un’ulteriore banchina. Questa, in sintesi, la proposta. Quindi lo scontro. Il Comitato “pro borgo”, nei giorni scorsi aveva depositato in Regione un esposto,  chiedendo al Comitato Via di respingere il progetto presentato dal Comune di Fasano e ritenuto invasivo, supportando tale istanza con una serie di motivazioni tecniche.

Aspetti sui quali il Comune avrebbe prodotto e depositato agli atti delle specifiche integrazioni, che ora saranno al vaglio delle parti, per la presentazione di eventuali controdeduzioni. “Abbiamo solo tre giorni di tempo per studiare le carte, ribattere al Comune di Fasano ed eventualmente formalizzare una proposta alternativa. Con tutta la buona volontà, una missione impossibile - commenta a margine dell’incontro Raniera Giampietri Leoni, tra le promotrici del Comitato per la tutela del borgo di Savelletri, che annuncia il ricorso al Tar nel caso in cui il Comitato Via dovesse rilasciare parere favorevole al progetto: “Se l’opera dovesse realizzarsi così come progettata, sarebbe una banchina di cemento e non più il nostro amato mare a fare da sfondo allo scorcio oggi così suggestivo e Savelletri sarebbe rinchiusa in una morsa mortale da una enorme tenaglia di cemento”.

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