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Venerdì, 26 Aprile 2024
Ambiente

Operazione spiagge pulite. Peccato che sono anche chiuse

BRINDISI – Decadenti, ma pulite. Moribonde, ma con decoro, forse, fino a settembre e passa se nessuno potrà metterci piede. Così si presenteranno le spiagge brindisine nel clou della partenza della stagione estiva. Il Titanic sta affondando - ma “The show must go on” – e allora si pensa a lucidare le maniglie! Magra consolazione per i brindisini nel giorno della notizia ufficiale che la costa nord è off-limits, almeno fino al 31 maggio e chissà per quanto oltre, salvo il manifestarsi di un miracolo tipo l’emersione inaspettata dell’isola di Atlantide, o uno tsunami di sabbia con l’inversione accelerata alla velocità della luce di un processo contrario all’erosione, che in silenzio – e senza che nessuno provvedesse per tempo per anni, nonostante le grida d’allarme – ha cancellato chilometri di spiagge, fatto crollare falesie, ucciso e ferito persone.

BRINDISI – Decadenti, ma pulite. Moribonde, ma con decoro, forse, fino a settembre e passa se nessuno potrà metterci piede. Così si presenteranno le spiagge brindisine nel clou della partenza della stagione estiva. Il Titanic sta affondando - ma “The show must go on” – e allora si pensa a lucidare le maniglie! Magra consolazione per i brindisini nel giorno della notizia ufficiale che la costa nord è off-limits, almeno fino al 31 maggio e chissà per quanto oltre, salvo il manifestarsi di un miracolo tipo l’emersione inaspettata dell’isola di Atlantide, o uno tsunami di sabbia con l’inversione accelerata alla velocità della luce di un processo contrario all’erosione, che in silenzio – e senza che nessuno provvedesse per tempo per anni, nonostante le grida d’allarme – ha cancellato chilometri di spiagge, fatto crollare falesie, ucciso e ferito persone.

Addio ai pic-nic sull’arenile dall’ex Lido Poste ad Apani, proprio nel giorno stesso in cui l’amministrazione comunale, insieme con l’azienda di igiene urbana, sfoggiano in pompa magna le ruspe della Monteco a lavoro per pulire il litorale nord, nel tratto delle spiagge pubbliche. Una meravigliosa giornata di sole, con il  mare  calmo e finalmente la sabbia pulita. Una cartolina da Brindisi che non si vedeva da tempo, quasi irreale. Anzi realmente irreale. Prima “spiagge pulite” – annuncia a latere di una conferenza stampa convocata ad hoc l'assessore comunale all'ecologia Cesare Mevoli -, poi la comunicazione shock, “ma niente mare”, dirà, facendo da contraltare, il sindaco Domenico Mennitti, firmando la sua ordinanza. I brindisini sono quasi annichiliti dalla piroetta amministrativa che dice tutto ed il contrario di tutto a poche ore di distanza. Come nell’arte più riuscita a cui è adusa la politica dei giorni nostri, che risponde all’adagio “furia francese e ritirata spagnola”, fotovoltaico docet.

Non sanno se gioire per un diritto acquisito – quello di avere spiagge pulite - che risiede nel pagamento della tassa sui rifiuti, tra le più esose d’Italia - quindi l’ordinaria amministrazione per un servizio che è insito nello stesso capitolato d’appalto sottoscritto dall’azienda di igiene urbana, o strapparsi i capelli perché non potranno “risciacquare in Arno” (le spiagge storiche in cui sono soliti fare i bagni estivi, uno dei pochi motivi che spinge i giovani e le famiglie dalla provincia messapica a ritornare dalle città in cui sono emigrati per studio o lavoro) il loro costume! Cartoline per l’estate 2011 da Brindisi, o meglio cartine al tornasole del governo di una città capoluogo ormai “off limits” al benché minimo sviluppo, che segna come confine l’alienazione, per inedia, di una delle stagioni (l’estate) che diventano tradizione; in quella che avrebbe potuto essere - parafrasando un titolo in voga qualche hanno fa (il classico uovo di Colombo) – la “California del Sud”.

Chilometri di coste, baciate dal sole, pulite ma senza spiagge, senza bambini che scorazzano in acqua, genitori che li inseguono, amici che si ritrovano, giovani amori che sbocciano, passioni – come le pagine di un libro sfogliate al vento – che si coltivano. Un deserto di fronte al mare, che continuerà a disgregarsi inesorabilmente con l’acqua cristallina a far da specchio alla tragicomica conclusione di una estate senza mare. C’era una volta, in un passato non troppo remoto, la “guerra della sabbia”, un colorato moto d’orgoglio per impedire uno scempio ad un ecosistema già precario di suo, a due anni di distanza non è rimasto un granello di silice per cui combattere. Ma i brindisini saranno tutti più contenti, perché l’immondizia è stata puntigliosamente spazzata, al pari di chilometri di granelli di sabbia.

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