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Piazza Crispi: benvenuti a Brindisi

BRINDISI – Panchine sudice, monumenti trasformati in pattumiere, rami di alberi pericolanti, aiuole piene di escrementi e cabine abbandonate utilizzate come toilette. Non è la descrizione di un angolo sporco e sperduto della città ma la rappresentazione di una delle piazze che dovrebbe essere, invece, il biglietto da visita di Brindisi.

BRINDISI – Panchine sudice, monumenti trasformati in pattumiere, rami di alberi pericolanti, aiuole piene di escrementi e cabine abbandonate utilizzate come toilette. Non è la descrizione di un angolo sporco e sperduto della città ma la rappresentazione di una delle piazze che dovrebbe essere, invece, il biglietto da visita di Brindisi: piazza Crispi, il parco antistante la stazione ferroviaria e capolinea di bus e mezzi pubblici. Frequentata ogni giorno non solo da brindisini ma da turisti e pendolari.

Chi scende dal treno e non è mai stato a Brindisi guardando piazza Crispi di certo non si fa un'idea pulita e sana della città. A dimostrarlo le cartacce e gli involucri di alimenti e bevande abbandonati sulle panchine, ex monumenti ora diventati discariche. Escrementi di cani in aiuole di alberi dai rami troppo folti e secchi e dai frutti che cadono improvvisamente come piombi. Cassette della posta sporche e imbrattate.

“E' da 52 anni che lavoro in questa piazza – dice Vittorio De Florio, uno dei tassisti – e non l'ho mai vista in questo stato. Prima c'era un agente della polizia municipale fisso che controllava che il parco fosse rispettato, oggi la zona è lasciata in balia di senzatetto e incivili che sporcano e imbrattano ogni angolo”. Sotto alcune piante ci sono anche coperte, giacigli per chi non ha un letto dove trascorrere la notte.

Non solo i cittadini dimostrano disinteresse per uno dei biglietti da visita della città ma anche la stessa amministrazione: nel parco c'è una cabina in disuso al cui interno c'era materiale elettronico che oggi viene utilizzata come toilette. “E' da tre anni che chiedo la rimozione di quel manufatto, non serve a nulla. La sera qualcuno si chiude al suo interno per fare i bisogni. Non è questo il modo per presentare la città a chi viene da fuori. Qui ci dovrebbe essere un controllo costante perchè tutto sia sempre perfetto”.

 

 

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